Erano passati quasi tre mesi da quando Edith aveva lasciato Crimson Peak con Alan e da quando l'amore della sua vita era morto.
Edith sentiva tantissimo la mancanza di Thomas, tanto che aveva iniziato a scrivere la loro ipotetica vita insieme da marito e moglie. Per questi due mesi era stata presa sotto l'ala protettrice di Alan che parecchie volte aveva proposto il matrimonio, ricevendo sempre un rifiuto da parte della ragazza.Era un freddo pomeriggio d'inverno; Edith come al solito era alla sua scrivania, a scrivere le sue fantasie e ad asciugarsi le lacrime. Ad un tratto si bloccò, come se una coltellata le avesse trafitto il petto. Le lacrime sgorgavano copiose dai suoi occhi ormai rossi. Lentamente si voltò; il cuore le batteva all'impazzata e, quando davanti ai suoi occhi si materializzò il fantasma di Sir Thomas Sharpe, il suo cuore si fermò per un istatante.
-Amo-re..mio...- disse Thomas con la voce rotta, quasi spaventosa e graffiante.
Edith cadde in ginocchio piangendo, i suoi capelli raccolti ricaddero sul suo viso e con una mano tesa verso il fantasma del marito, il suo respiro si bloccò; quasi come se volesse smettere di vivere per sentirsi più vicina a Thomas.
Il baronetto, con una lentezza sovraumana si avvicinò alla moglie e le posò una mano sul capo, poi sul pavimento apparve una scrittura dalla calligrafia perfetta, tipica di Thomas.
"Mia cara Edith, sono tante le cose che vorrei dirti, però penso di dover dire la cosa principale, ti amo Edith. Ti amo più di quanto abbia mai amato in tutta la mia breve vita. Il mio cuore batteva per te...e potrà tornare a battere. Adesso amore mio, leggi con attenzione ciò che sto per scriverti."