Gli inizi

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Un colpo di tosse, l'ennesimo della giornata. Nell'aria un insolito odore di fumo, intravidi dei ragazzi che parlavano fra loro e gesticolavano agitati come se stessero discutendo animatamente, si avvicina loro un terzo e misterioso ragazzo. Quest'ultimo aveva uno zainetti dai colori scuri e un cappuccio in testa, camminava un po zoppo e aveva un anello d'oro nell'indice che luccicava. Subito i due alla vista dell'enigmatico ragazzo gli porgono delle banconote da 50, il terzo a sua volta porse loro due sacchetti di plastica, sembravano abbastanza pesanti dal modo in cui li presero in mano. I tre fecero un cenno di accordo e su un lampo di fulmine, su un battito di ciglia, tutti scomparvero come fossero fantasmi.
Io e Luca, il mio migliore amico, stavamo percorrendo il tragitto scuola - stazione, avevamo avuto una giornata pesante e decidemmo di fumare una sigaretta, Marlboro ovviamente. "Hai da accendere?" Feci un cenno e li consegnai l'accendino, stavamo discutendo dei problemi famigliari che ogni giorno doveva affrontare Luca, vi spiego un attimo la situazione: i suoi genitori litigano spesso e quando succede litigano di brutto e spesso e volentieri volano insulti, ma non solo. Per fronteggiare tutto questo si è lasciato travolgere dall'uso di droghe, la cosiddetta "droghe da depressione" per intenderci . "Devi smettere di farti del male! Quelle cose non ti porteranno mai alla felicità!" Gli urlai contro. Luca mi fissò senza dire nulla e poi il suo sguardo si perse, come se stesse cercando qualcosa fra la gente. Cercava forse la felicità, un lusso che in pochi possono permettersi in questi tempi. Viviamo ormai in un mondo dove postare un momento particolare della propria vita su Facebook è più importante di viverlo fino in fondo e tenerlo con sé, nella propria mente.
Una voce, stupenda e sottile, ma dolce come ben poche, fece sollevare lo sguardo di Luca; si trattava di Elisa, la nostra compagna di classe "Aspettate la corriera?" Disse lei. "Certo anche se ci stiamo congelando ahah, spero arrivi presto" replicai. Ci sedemmo tutti nei gradini della chiesa come solito fare ogni giorno, dopo pochi istanti arrivò la mia corriera e balzai in piedi, salutai tutti di fretta e mi incamminai verso la corriera quando sentii qualcuno battermi nella spalla, incuriosito mi girai.
Elisa mi aveva inseguito e subito mo venne spontanea una domanda "Hei, che ci fai qui?", senza aprire bocca, mi abbracciò forte come nessuno aveva fatto mai. Il cuore iniziò a battere velocemente e iniziai a sudare, oltre che a diventare rosso come un pomodoro. Era così dolce e io ero così freddo, era così piena d'amore e io ero così vuoto. Però qualcosa in quel momento era nato dentro di me, qualcosa si era mosso, non avevo più la Siberia nel mio cuore. Lei mi guardò e ci fissammo per molto tempo, era il paradiso ne ero sicuro.
Il conducente della corriera suonò il clacson, ero costretto ad andare, la salutai "Hei ci vediamo domani mattina, ti aspetto sotto la chiesa, ti..ti..ti..Ti voglio bene".. arrosii dalla timidezza.

Storia Di Un Ragazzo Dell'Ultimo BancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora