Capitolo 5

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"Che cosa?"

"Ryan mi ha baciata" le ridissi con le lacrime che piano piano iniziavano a scorrere più velocemente.

"Stai scherzando vero?" mi chiese.

"No Lizzie, non sto affatto scherzando. Ti sembro una che si sta divertendo?! Mi ha baciata. Sono seria!" Avevo alzato la voce senza quasi accorgermene. Stavo perdendo il controllo di quello che facevo.

"Okey okey calmati. Ora mi racconti tutto dall'inizio" mi disse porgendomi un fazzoletto.

"È iniziato tutto ieri sera. Ryan era ubriaco e ho dovuto portarlo a casa in taxi" iniziai.

"Mentre lo aspettavamo mi ha detto che gli piacevo, ma non gli ho dato peso date le condizioni in cui era. Poteva anche dire che vedeva degli unicorni al galoppo lungo la strada...comunque, quando siamo arrivati in camera mia, mentre si stava togliendo la maglietta ha combinato un casino ed è rimasto ingarbugliato con la maglia. Mi faceva pena. Ho cercato di dargli una mano ma è caduto all'indietro sul letto trascinando anche me. Eravamo vicinissimi Liz, i nostri nasi si toccavano" presi una pausa. Mi sentivo la gola secca e avevo paura di ricominciare a piangere. Guardavo le mie mani che giocavano freneticamente con il fazzoletto rompendolo in mille pezzi.

"Poi mi ha ripetuto che gli piacevo e mi ha baciata"

Quando la guardai negli occhi, i miei ricominciarono a lacrimare. Mi abbracciò subito e mi lasciai finalmente andare, presa dai singhiozzi mentre Lizzie mi accarezzava la schiena.

"È il mio migliore amico Liz e mi sto innamorando di lui! Non posso lo capisci?!" continuavo a ripeterle.

"Emily, tesoro, calmati adesso. Risolviamo tutto tranquilla. Fidati di me"

Passammo circa venti minuti in completo silenzio, in cui i nostri respiri erano l'unico suono nella stanza, e mi staccai da lei.

La spalla della sua maglietta bianca era bagnata dalle mie lacrime e sporca di mascara.

"Ti ho sporcato la maglia, scusa" le dissi sfiorando con le dita il tessuto umido.

"Non importa". Il suo tono era dolce e confortevole.

"Cosa faccio Liz?"

"Lui ti ha detto qualcosa stamattina?" mi chiese.

"No, è questo il punto. Non si ricorda niente! E io non so se fare finta di niente oppure dirglielo. Probabilmente è meglio che stia zitta. Ho paura di rovinare tutto, capisci?"

"Si certo che capisco. Sai quanto detesto dare risposte simili, ma in questo caso devi fare ciò che ritieni migliore per te e per nessun altro. So quanto sia devastante per te quello che è successo, ma se pensi che dirglielo rovinerebbe le cose, allora non dire niente. Ma devi essere sicura di poter far finta di niente. Non devi distaccarti, ne respingerlo, altrimenti sarà lui a farti domande e so che prima o poi crolleresti".

"Cosa farei senza di te?" le chiesi sorridendo

"Probabilmente staresti tutto il giorno nel letto a crogiolarti nella disperazione" mi rispose mettendosi a ridere guardando la mia faccia indignata.

"Dai scema vieni qui" disse allargando le braccia.

Mi spostai verso di lei cingendola a mia volta in un abbraccio.

"Tu invece, cosa dovevi dirmi?" le chiesi quando mi staccai da lei.

"Oh già...bhe ecco, non rimanerci male ok?"

"Perché dovrei?" chiesi sospetta.

"So che non sarai d'accordo, ma ieri è stata una serata stupenda!!" disse con la felicità stampata in faccia.

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