Capitolo 4

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Quella notte faticai a prendere sonno.

Nella mente mi riecheggiavano ancora i pensieri della sera appena passata.

Ryan continuava a dormire al mio fianco, senza preoccupazioni o ansie.

Quando rimanere nel letto divenne un'insopportabile tortura, decisi di uscire per schiarirmi le idee e prendere un po di aria.

Una volta vestita, nel silenzio più assoluto, presi il cellulare e gli auricolari, lasciai la camera da letto chiudendomi la porta alle spalle e uscii di casa, affrontando l'aria fresca del mattino.

Erano solo le 5:30, in giro non c'era nessuno: niente passanti, negozi ancora chiusi, solo qualche rara macchina che sfrecciava lungo la strada.

Con la musica nelle orecchie iniziai a camminare a vuoto, senza meta. Non mi importava dove andavo, non volevo pensare a niente.

Il pensiero di dover affrontare tutti quanti, per quanto non centrassero niente in quella situazione, mi metteva a disagio.

Cosa dovevo fare? Raccontarlo a mia mamma? No, non era il caso.

A Lizzie? Nel profondo sapevo di doverglielo raccontare, ma ero ancora arrabbiata con lei: se non fosse sparita chissà dove, tutto questo non sarebbe mai successo. Eppure dentro di me sapevo che era l'unica persona che avrebbe saputo aiutarmi.

E Ryan? Avrebbe ricordato qualcosa? Se si, mi avrebbe spiegato il motivo del suo folle gesto o avrebbe fatto finta di niente? E se invece non ricordava niente, avrei dovuto dirgli io cosa aveva fatto, cosa AVEVAMO fatto, rischiando di rovinare tutto quanto?

Il mio proposito di non pensare a niente era letteralmente andato a farsi fottere. Non riuscivo a non pensarci, era una cosa troppo importante e sconvolgente.

Si trattava del mio migliore amico. E ci eravamo baciati. Non poteva esserci cosa più sbagliata.

Camminando nel silenzio iniziai a rendermi conto che quei sentimenti che iniziavo a sentire per lui c'erano sempre stati, incastrati nell'angolo più profondo del mio cuore, nascosti dalla luce del sole. Ma c'erano.

E nel breve attimo in cui le nostre labbra si erano toccate, dopo aver sentito il suo cuore battere forte quanto il mio, a contatto, dopo aver udito quelle parole, quel "mi piaci" sussurrato dolcemente, tutto venne a galla. In un attimo mi sentii quasi soffocare.

Non potevo farmi sopraffare dalle emozioni. Dovevo mantenere il controllo di me stessa e compiere un posso alla volta, ragionando con calma.

Erano le 7 quando rientrai in casa. Dato che la passeggiata non mi aveva calmato per niente, decisi di provare con una doccia.

Davanti alla porta di camera mia feci un respiro profondo ed entrai: Ryan dormiva ancora, per fortuna. Non ero ancora pronta per affrontarlo.

Presi tutto quello che mi sarebbe servito e andai in bagno.

L'acqua tiepida che scorreva sulla mia pelle mi aiutò a rilassarmi, a scogliere un po i nervi, ma non mi svuotò la mente.

Ormai avevo perso le speranze...

Mentre mi insaponavo i capelli inizia a prendere in considerazione l'idea di parlare prima con Lizzie, sentire i suoi consigli e poi decidere cosa fare con Ryan. In quel momento pensai di fare finta di niente e di comportarmi come se nulla fosse accaduto.

Tutto ciò che volevo era non rovinare la nostra amicizia. Che poi fossimo sempre stati più che amici era un altro discorso. Eravamo quasi fratello e sorella!

Una ragione in più per non potermi innamorare di lui...

Credo che rimasi sotto la doccia per un'ora quasi, perché sentii mio papà che si alzava per andare al lavoro.

Il mio migliore amico ●SOSPESA●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora