CAPITOLO 7.

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Ormai eravamo stanchi morti, sia fisicamente che psicologicamente e non esitai a chiudere la porta di spesso legno dietro me, davanti a noi c'erano due brande singole, coperte da delle lenzuola bianche, sembravano nuove a prima vista, ma che lo fossero o no sinceramente non ce ne sarebbe importato, bastava essere al sicuro almeno per la notte.

C'era solamente una piccola finestrella simile a una feritoia sul lato destro che dava sul cortile interno, "Bene, almeno posso tenere in parte sott'occhio la situazione degli spostamenti nel cortile", pensai e subito dopo dissi a bassa voce, "Ragazze dai ora dormiamo un pò, voi due mettetevi nella brandina a sinistra, quella li vicina al muro, mentre io mi sdraierò in quella di destra vicino la finestrella, Alice tu sai che odio i posti chiusi, sempre se per voi va bene ovviamente", in realtà avevo paura che da li potesse entrare qualcosa, non sapevo cosa esattamente si trovasse li fuori, quindi preferivo rischiare io pur di proteggere loro, "va bene Gabriel, per me non c'è nessun problema, per te Angie va bene?", "si anche per me grazie", rispose timidamente ad Alice, "dai allora vieni qui con me dormiremo vicine stanotte" le disse sorridendo, "va bene arrivo" , e dopo essersi tolte le scarpe e posate li vicino,cosi fecero, si sdraiarono entrambe in quella brandina, tanto non occupavano molto spazio essendo piccole di stazza, io mi ci avvicinai e le coprii entrambe con il lenzuolo, fissandolo bene per farle stare al più caldo possibile, cosa soddisfacentemente piacevole data l'arietta fredda della notte, poi diedi un piccolo bacio sulle labbra ad Alice,che arrossi e disse "dai non è il caso davanti a Angie", a me scappò un sorriso mentre Angie divenne rossa come un peperone, a quel punto le dissi quasi ridacchiando, "scusami non volevo metterti in imbarazzo", e lei imbarazzata e velocemente, "niente,niente" e si girò, le strofinai affettuosamente la mano nei capelli, sorrisi per l'ennesima volta ad Alice e andai anch'io verso la mia branda, sperando che il sonno sarebbe venuto a trovarmi.
Entrambe si addormentarono quasi subito, prima Alice accennò la solita e dolcissima canzoncina che cantava quando non riusciva a prendere sonno, o esclusivamente per rilassarsi, mi batteva forte il cuore ogni volta che la sentivo,a lei non glielo dissi mai , ma mi conosceva e sapevo che lei sapeva, si addormentarono sfinite e mi ricordarono due peluche per la loro tenerezza, "per fortuna sono riuscite a dormire", pensai sollevato, mentre io mi ritrovai sdraiato nel letto con le braccia conserte a fissare il soffitto, afflitto da mille pensieri "Ma dove siamo finiti?, mi sembra di essere l'attore protagonista di un film di zombie, che poi gli zombienon esistono nemmeno, ci dovrà pur essere una spiegazione plausibile, qualche potente sicuramente si sarà riunito e starà giocando con noi gente comune, nemmeno fossimo dei soldatini, ma poi cosa centriamo io e Alice in tutto questo?, come facevano a sapere del nostro arrivo?, perchè hanno detto a questi agenti che li avremmo salvati?, perchè quel mostro ha aggredito solamente a noi?, vabbè le domande sono tante, ora però devo pensare a come uscire da questa situazione, non sono nessuno per poterla risolvere non so nemmeno cosa stia succedendo, devo andarmene da qui, devo portare via Alice e Angie da qui, ma come ?, come posso andarmene da qui senza essere assalito da quegli..come posso chiamarli?, persone infette?, nah troppo lungo..vabbè li chiamerò zombie, no meglio vaganti suona meglio, tanto di cose strane ce ne stanno già abbastanza, pensa..pensa,cavolo pensa!!, come possiamo andarcene da qui?, come?!?!, ecco ci mancava solo il mal di testa",il sonno sembrava odiarmi.
"Guarda com'è bianco questo soffitto, invidio quella vernice che sta li sopra bella tranquilla, vorrei essere anch'io della vernice, ma che sto dicendo ora!!, mi sto proprio rimbambendo!!, riprenditi, devo riprendermi, non serve a nulla delirare, ora che ci penso, della piccola Angie non so ancora niente, domani mattina le chiederò la sua storia, sempre se lei se la sentirà di dirmela, non vorrei in nessun modo turbarla più del dovuto, i ricordi spesso sanno far molto male e non parlarne ci da la falsa illusione di averli superati, ma appena apriamo bocca riescono tutti fuori, non vorrei mai che le accadesse, io la difenderò anche dai suoi pensieri qualsiasi essi siano, menomale che ho Alice con me, lei almeno capisce il mio silenzio e la mia paura dietro al mio coraggio, del resto coraggioso non è chi non ha paura, ma chi ne ha molta e riesce a superarla, chissà se sono il più coraggioso del mondo conoscendo tutte le mie paure, vabbè che mi importa, preferirei non avere paure piuttosto che averle ed essere coraggioso, chissà che ci starà ora ai piani di sotto, se ne saranno andati?, penso di si ma per stasera non ci terrei tanto a scoprirlo, certo che qui non potremo stare all'infinito, le provviste finiranno e poi non conosco nessuno di loro non so se fidarmi e di chi fidarmi, Braian ha detto di non averli mai visti, del resto fino a poco tempo fa io non conoscevo nemmeno lui, quindi chi mi dice che non stia mentendo?, mentre loro secondo il racconto del capitano sono sempre stati qui".
Alice si smosse nel letto tirandosi quasi tutto il lenzuolo dalla sua parte facendolo finire in terra, allora mi alzai e silenziosamente lo risistemai, poi mentre stavo andando Angiè parlò nel sonno "Mamma, Papà..", quelle due singole parole mi spezzarono il cuore facendomi uscire una lacrima, ero emotivamente sfasato, in quel momento mi resi conto che avrei potuto anche difenderle per sempre e non farle accadere nulla di male, cercando anche di far pesare loro tutto questo il meno possibile, ma ugualmente quel che stavamo vivendo le avrebbe segnate perennemente, mi sentii inutile, mi sentii un nulla nell'universo e in fondo lo ero.
Mi era bastato rimanere solo con i miei pensieri per crollare, se non c'era Alice non sarei riuscito a sopportare tutto questo, a lei le dovevo la persona che sono, amavo chi ero con lei e quasi disprezzavo chi ero senza lei, era la mia parte migliore è la mia parte migliore.
Mi affaccia dalla finstrella per cercare di vedere qualcosa, "vediamo un pò che succede li sotto" parlai fra me e me con voce assopita,il sonno finalmente si era ricordato di me, si vedeva solo qualche ombra vagante accompagnata da strani lamenti, illuminata dall'unico lampione rimasto funzionante nel cortile, rabbrividii e mi sentii sollevato nello stesso momento, "sembrerebbe che siano diminuiti, menomale, per domani saranno usciti tutti sicuramente", il sonno con sè portò la sua positività, "ora vado a dormire, devo aprofittarne perchè a giudicare dalla posizione della luna sono rimaste ancora poche ore di buio",quindi decisi di allontanarmi dalla finesta piena di condensa causata dalla mia vicinanza, di risdraiarmi sul letto e di rimettermi sotto le lenzuola stropicciate e venni immediatamente avvolto da un'illusorio senso di sicurezza.
"Ah com'è comodo stare qui, ho tutte le ossa rotte", sollevando le garze che Alice mi aveva messo sulla spalla e sulla gamba in precedenza, mi accorsi che la ferite avevano smesso già di sanguinare e mi sentii sollevato, "una notizia positiva finalmente, basta pensare ora, voglio dormire, domani parlerò un po con Angie sempre se lei vuole..si già ci ho pensato a questo..ho sonno..ah quanto amo Alice..la proteggerò sempre..s..empre" e il sonno finalmente prevalse sulla mia mente, o almeno per qulle poche ore che mi regalava ancora la notte.

L'Amore è sempre l'amore è nonostanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora