CALITOLO 2.

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Il cancello di ingresso era stato abbattuto e si trovava in balia del vento che lo alzava e sbatteva ripetutamente con uno dei pochi furgoni dei reparti speciali creando un tetro sottofondo.

Non c'erano uomini a pattugliare la zona, tutto era apparentemente deserto,abbandonato, custodito solamente da alcuni piccioni che non riuscivano a prendere il volo a causa della foschia creata dal fumo.

Ci fermammo poco prima dato l'impossibilità di andare oltre,l'agente alla guida prima di scendere cercò di mettersi in contatto con qualcuno all' interno utilizzandosi della trasmittente ma non ricevette alcuna risposta.

A quel punto impugnando la pistola e seguendomi scese dalla macchina e non appena focalizzammo bene la zona,fece scendere Alice insieme alla ragazzina,la cui in macchina aveva detto di chiamarsi Angie,che si misero subito dietro me con il poliziotto alle spalle che ci copriva, "siamo arrivati troppo tardi" esclamò rammaricato il poliziotto,facendo deglutire sia Angie che Alice, io me ne accorsi e con una finta aria scherzosa dissi "nah secondo me saranno andati a dormire..ora entriamo".

Nella porta di ingresso ormai ridotta in brandelli da evidenti colpi d'arma da fuoco c'era una scritta su un foglio bianco svolazzante -sempre al servizio del cittadino-,ci si soffermarono tutti e tre per qualche secondo,era una cosa apparentemente insignificante che acquistava valore in quello scenario,poi Alice quasi bisbigliando disse "il foglio è stato messo di recente"e strinse fiduciosa la mano di Angie che la guardò ansiosa di entrare e trovare rifugio.

Sia io che l'agente incaricato per scortarci ci scambiammo uno sguardo interrogativo prima di accostare la porta ed entrare,il salone era completamente in stato di abbandono,documenti sparsi ovunque,vetri infranti e computer assolutamente inusabili,li dove un tempo l'addetta all'accoglienza ti veniva in contro si trovava una pozza di sangue emanante un'odore abbastanza sgradevole che fece quasi rimettere Angie,non si sapeva di chi era ma bastava la sol vista a far rabbrividire tutti.

Iniziammo ad'addentrarsi calpestando i vari bossoli sul pavimento,che emettevano un rumore metallico non appena venivano calpestati,rumore che in quell'atroce silenzio non faceva altro che farci tendere ancor di più i nervi,ogni singolo passo sembrava emettere troppo rumore,cercavano di essere invisibili non sapendo cosa si trovasse nell'aria circostante.

All'improvviso in una stanza sulla sinistra si senti cadere un oggetto,seguito subito da un ombra che passò velocemente dietro al vetro opaco della porta,entrambi puntammo subito le pistole verso la porta,le ci avvicinammo e con la mano sinistra e molta cautela l'aprii tirandola verso me,facendo entrare di corsa il poliziotto che gridò "fermo identificati!!",ma ormai non c era più nessuno e fece segno con la mano che potevano entrare,scostandomi feci entrare prima le ragazze in modo da tenerle sempre al sicuro da entrambi i lati,appena entrate le seguii e chiusi la porta dietro alle nostre spalle.

Con l'aiuto di una torcia ormai quasi del tutto scarica,che permetteva una vista annebbiata e grazie a uno spiffero di luce che ci precedeva potevamo distinguere i vari oggetti che ci circondavano e proprio li davanti a noi c'era una vecchia scrivania con un computer sicuramente non fra gli ultimi modelli.

"Potrebbe contenere delle informazioni" esclamai mentre mi ci avvicinavo cautamente,"sempre se funziona" ribadi scoraggiato l'agente, non fece nemmeno in tempo a dirlo ero già nell'intento di accenderlo ripetutamente senza riuscirci,sotto gli occhi rammaricati di Alice nel vedermi frustrato,proprio io che cerca sempre di vedere il lato positivo in ogni situazione ,cercai di riprendere contegno per continuare a trasmetterle sicurezza,le cose non stavano andando per niente bene.

"Forse manca la corrente lasci perdere è inutile" suggeri l'agente,ma distogliendo solo per un attimo lo sguardo dal computer lo risposi "guarda la in alto,li vicino a quel che resta del lucernario,come puoi vedere ci sono dei cavi scoperti che fanno scintille,la corrente c'è!,e dovresti averlo notato anche tu", "hai ragione,cavolo che spirito di osservazione,però non credi che sarebbe meglio cercare un rifugio senza perdere tempo?",a quel punto Alice si intromise "Gabriel sa quel che è meglio fare lo lasci lavorare",e venne risposta con un cenno di consenso sforzato,mentre invece

L'Amore è sempre l'amore è nonostanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora