Capitolo 3- Pansy Parkinson

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Il Cappello ci mise 4 minuti a scegliere dove collocarmi, vedevo che gli altri aspettavano impazienti e stanchi. Ad un certo punto esclamò
-"SERPEVERDE!"-
Ero scioccata, non pensavo di avere una parte di me, come dire.."cattiva".
Pansy mi guardò storto; ero felice solo perché ora poteva rimangiarsi quello che mi aveva detto prima, sul fatto che sarei stata smistata in una delle case "sfigate" mentre lei in Serpeverde!
Mi misi a sedere al tavolo e ad un certo punto, sento battere le mani, urli di gioia e vedo persino lanciare i cappelli in aria; mi giro di scatto e vedo Draco, seguito da Pansy, che veniva verso il tavolo, era stato smistato anche lui in Serpeverde e non mi immaginavo tanto entusiasmo da parte dei miei futuri compagni.
Era veramente cosi importante avere Pansy e Draco nel Casata?

Dopo aver collocato tutti i maghi nelle 4 Case, era arrivato il momento del discorso del preside, Albus Silente, che ci disse poi che era ora di andare nei dormitori e che, da domani, cominciavano le lezioni.
Ero così emozionata!

Mi diressi insieme a tutti nei dormitori ma, mentre camminavo, mi scontrai con l'unica persona che ora non avevo voglia di vedere...
Pansy Parkinson
Lei iniziò subito a parlare
-"Bello schifo che è capitato alla Casata!"- guardandomi dalla testa ai piedi
Io rispondo gesticolando
-"Dopo quei 4 minuti seduta su quella benedetta sedia, ci manca solo che il Cappello ha sbagliato!"-
-"Senti cara, non di dare troppe arie ora che sei stata smistata nella Casa vincente"-
*Ancora con questa storia delle "Case vincenti"*
-"Forse sei tu quella che si da molte arie, siccome ti credi chissá chi e stai sempre appiccicata a quel ragazzo biondo...povero...non vorrei essere mai al posto suo, ti deve sopportare ogni volta!"-

Lei ribbolliva dalla rabbia e stringendo i pugni rispose
-"Come osi parlare così di me, brutta oca spiumata nata babbana! Parli tanto degli altri però non pensi a te; domani mattina vedi di darti una bella sistemata, che non questi capelli rossi mi sembri una pazza..."-
Stava per continuare ma si bloccò perché vide dietro di me...

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