Undici anni prima.
Alaska si ritrovava spesso dai sui nonni, riuniti con tutta la famiglia, amava ritrovarsi in quella casa e sentirsi al sicuro, quella dei nonni era una casetta situata al centro del paesino in un condominio, abbastanza tranquillo come posto. Dove il più delle volte trascorreva ore ed ore a giocare con la sua tanto adorata nonna e il suo fratellino Albert con le carte, per poi cominciare subito a disturbare il nonno "brontolone", quello che la faceva ridere tanto e che nei litigi in famiglia cercava di tirare fuori qualche battutina per sdrammatizzare la situazione, Alaska era più che felice di fare avanti e indietro con i suoi nonni tra casa sua, quella dei nonni e per finire la trattoria della zia, dove anche lì si ritrovava spesso a trascorre delle ore. Faceva una vita molto movimentata, tra la scuola, la migliore amica, Albert e i suoi, i nonni e la zia. C'è inoltre da aggiungere che Alaska adorava quei momenti in famiglia, amava tutte quelle piccolezze, come stare a letto con la mamma e il papà, trovarsi su quello di Albert o essere svegliata con un bacio dei suoi. Un giorno che per Alaska era uno dei tanti altri venne a sapere che sua nonna durante la notte fu trasferita in un ospedale poco distante da dove viveva, prima di trovarsi lì si trovava in una clinica per seguire una dieta e poi così d'un tratto si ritrovò in quel ospedale, ebbe un ischemia celebrale, inizialmente le cose sembravano andare bene, Alaska la passava a trovate ogni giorno per i primi 6/7 giorni, dopo di ché venne trasferita in un altro reparto, con condizioni più gravi si ritrovò in terapia intensiva ad affrontare la vita, e stesso quel giorno ad Alaska venne detto che non poteva più vedere sua nonna fino a quando non si fosse ripresa, ci rimase malissimo ma non poteva fare altro che aspettare, così il tanto atteso giorno arrivò e una volta che la nonna si ritrovò nella vecchia camera dell'ospedale ad attendere la piccola, Alaska si trovava nella sala d'attesa dell'ospedale, euforica di vedere sua nonna, ma altro imprevisto nemmeno quel giorno gli permisero di vedere sua nonna. Il giorno seguente non si diede per vinta e andò in ospedale sperando di incontrare finalmente la nonna, e mentre si trovava in macchina nel parcheggio a sua mamma arrivo una telefonata, Alaska non capi cosa stesse succedendo in quel preciso istante ma si sentiva così triste e arrabbiata, e anche quella volta le venne privato di poterla vedere,ma ancora non cedeva le speranze di rivedere sua nonna, anzi la piccola Alaska ne era quasi sicura. La sera stessa si trovava con il cugino in pizzeria della zia e aspettava che i suoi la passassero a prendere, ma d'un tratto vide tutti i parenti entrare e sedersi, formando una sorta di cerchio, tutti muti, nessuna parola, nessuno che rispondesse Alaska, il mattino seguente la piccola chiese a sua mamma stufa di non vedere la nonna " quando potrò vedere nonna? " la mamma aveva gli occhi gonfi, la faccia triste, uno sguardo assente e tentennava a rispondere, così dopo poco tutto d'un botto si sedde sul letto con Alaska e le disse quasi urlando " nonna è morta, non c'è più", la piccola rimase ferma senza dire nulla. Alaska aveva compiuto pochi mesi prima 7 anni, prima di tutto questo aveva la voglia di vivere ed era vivace, pazzarella e socievole. Anche se non tutto andava bene a lei non importava e aveva sempre quel sorriso stampato sulla faccia.
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SOPRAVVISSUTA.
RomanceForse questa sarà solo una delle tante storie già lette, ma più che da leggere vi ritroverete coinvolti e ad affrontare il tutto con Alaska. Troppo giovane per sopravvivere così, ma un grande amore metterà alle sue giornate quel colore che prima no...