Capitolo 6

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Mi risveglio nella nuova stanza con la luce del tramonto.
Vado verso il balcone e ammiro quel paesaggio mozzafiato.
Il riflesso del sole sull'acqua, il colore arancione del cielo con sfumature rosee e il mare quiete.

Mi giro a guardare la nuova stanza, visto che in precedenza non l'ho potuto fare per colpa del sonno.
Le pareti sono di un color grigio tortora e il soffitto è di un bianco puro, abbinati alle lenzuola del letto con cuscini bianchi e neri.
Vicino alla finestra è presente uno specchio abbastanza grande da prendere tutto il corpo.
Di fronte al letto c'è una scrivania bianca con una sedia nera, sopra ad essa ci sono dei quaderni, penne e pennarelli, dei libri e un piccolo vaso con dei gelsomini bianchi posati in esso.
Di fianco è presente una libreria riempita per tre quarti e un armadio anch'esso bianco abbastanza grande.
Un comodino nero con maniglie bianche è posto al fianco del letto con sopra una vecchia foto di famiglia.

Mi siedo sul letto, rivolta verso la porta e ammiro il quadro poggiato al muro.
Un'armonia di colori, arte pura, qualcosa di bellissimo, non ci sono parole per descriverlo.

Rimango incantata dal dipinto.
Ad un certo punto vedo la porta aprirsi, Clark.

"buongiorno bella addormentata"- dice ridendo

"buongiorno"- rispondo scuotendo la testa

"dormito bene?"

"sisi"

"ovvio che hai dormito bene, che domande! Hai dormito per circa otto ore"-dice scoppiando a ridere

"serio?"

"mai stato più serio"

"che ore sono"

"le sette e qualcosa"

"più preciso no eh?"

"sono per caso un orologio io"

"si"

"ma vai a fanculo"

"mostrami tu la strada"

"con piacere"

"bene"

"bene. Comunque scendi ti chiama nonna"

"va bene, mi cambio e arrivo"

"va bene"-dice uscendo dalla stanza e chiudendo la porta

Vado verso le valigie e aprendole prendo una semplice maglia bianca con una scritta nera e dei pantaloncini sportivi neri.
Mi cambio ed esco dalla camera, percorro quel corridoio pieno di ricordi e nel ricordarlo spunta un lieve sorriso sul mio volto, un sorriso che non compariva da moltissimo tempo.

Arrivo in cucina e saluto mia nonna con un bacio sulla guancia, so quanto le piace quindi lo faccio ogni volta che ne ho l'opportunità.

Mi poggio sull'isola della cucina e l'ammiro cucinare.

"sono molto felice di averti qui con me nipotina mia"-dice con una voce molto calda e dolce togliendo una torta dal forno e poggiandola sul piano

"anch'io nonna, mi sei mancata tantissimo"-l'abbraccio

"spero tu possa dimenticare tutto e creare una nuova vita qui"

"lo spero anch'io"-dico abbassando lo sguardo.

La tristezza prende, di nuovo, possesso di me.

Una lacrima riga il mio volto e cosi via un susseguirsi di lacrime riempiono, in poco tempo, il mio volto

"no piccola mia, non devi piangere."-dice abbracciandomi

"è solo colpa mia"-sussurro tra un singhiozzo e l'altro

First impression ||Cameron Dallas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora