Ero orfano. Ho vissuto in molte famiglie. Mi hanno insultato molte famiglie. Sono cresciuto in un orfanotrofio. Non importa dove o in che famiglia capitassi alla fine mi ritrovavo sempre lì, in quell'angolo affianco alla libreria. Verso i 16 anni andai a vivere con delle persone. Erano molto strani, il capo famiglia vestiva sempre di nero, fumava il suo sigaro cubano ogni giorno. La moglie era affascinante bella ma era anche muta. I figli invece erano entrambi bendati all'occhio destro. Ero ansioso di compiere i miei 18 anni così da non poter essere più spostato da una famiglia all'altra. Io avevo la camera di uno dei due fratelli. Era una stanza spaziosa ma non c'era molto dentro solo una sedia un letto e un comodino. Le prime notti furono normali ma mi accorsi giorno in giorno che mi stava succedendo qualcosa. Così tentai di registrare la notte con una webcam nascosta. Vidi che durante la notte i fratelli mi presero per le gambe e per la testa e mi portarono in una stanza insonorizzata e lì mi igniettarono una strana sostanza. I due stavano lavorando a un a siringa con una sostanza che ti faceva morire apparentemente fermando per un tot di minuti il cuore e la respirazione. Un giorno i due me la iniettarono la mattina presto e si fecero dei tagli sui polsi per far si che il sangue cadesse su di me. I genitori credendo alla pagliacciata vollero seppellirmi. Io ancora non riuscivo a svegliarmi. Dovevano avermi igniettato anche del sonnifero. Sono stato praticamente sepolto vivo. Al mio risveglio ero già sotto terra. I fratelli però non chiusero con il lucchetto la tomba. E questo mi facilitò l'uscita. Una volta in superficie entrai in camera dei mocciosi con dei sassi e, dopo aver rotto la finestra, mi precipitai su di loro picchiandoli ripetutamente sulla testa. Il padre dei mocciosi aprì la porta con un fucile. Ero quasi divertito. Sparò il primo colpo ed io usai uno dei figli come scudo umano. Poi presi un sasso e glie lo tirai in faccia. C'era molto sangue. Ero divertito ancor di più. Il signore riprese velocemente i sensi e quando stava per spararmi, presi la moglie e gli storsi la testa sentendo "CRACK" . Non riuscivo a non sorridere. Quella sensazione di piacere. La volevo rivivere ancora e così uccisi anche lui