Natsu
<<Il comportamento di suo figlio è stato inaccettabile>> disse il preside, congiungendo le mani sull'ampia scrivania di mogano, fissando serio sia me che mio padre.
Mi scappò una risata ironica, facendo infuriare ancor di più l'uomo che avevo davanti.
<<Certo, lo capisco. Accetteremo qualsiasi punizione, signor preside>> avanzò mio padre, con un tono che in silenzio chiedeva scusa per la mia azione.
Scivolai contro allo schienale di quella scomodissima sedia rivestita di velluto, fissando le nocche arrossate della mano sinistra.
Pentito? Assolutamente no.
Il preside, un uomo di piccola statura e dai lunghi baffi bianchi, sospirò, serrando le palpebre.
<<Natsu. So che avrai avuto i tuoi motivi per fare quello che hai fatto, ma devi capire che la violenza porta solo guai, non risolve mai nulla. Sei un ragazzo intelligente, che non ha mai dato problemi di nessun genere se non qualche piccola marachella...non rischiare di buttare via il tuo futuro per queste cose>> mi disse, credendoci davvero ma facendo intendere di essere veramente deluso dal mio comportamento.
Non dissi nulla, annuii e basta. Non chiesi scusa, anche perché non ne avevo la minima intenzione.
L'uomo allungò le braccia, portando all'indietro il busto.
<<Però non posso lasciarti impunito, spero tu capisca questa cosa. Hai pur sempre fatto del male fisico ad un tuo compagno, non posso chiudere un occhio stavolta>>
Mi ricordai di tutte le volte in cui l'avevo passata liscia grazie alla sua gentilezza, e non potei fare a meno di ritrovarmi d'accordo con lui. Sia nei miei confronti che in quelli dei miei amici era sempre stato corretto.
<<Sei sospeso per una settimana, e non giocherai la finale del campionato>>
Sgranai gli occhi mentre quelle parole arrivavano di botto alle mie orecchie, facendomi venire la pelle d'oca e facendomi pentire amaramente dei miei precedenti pensieri.
<<Cosa?! No, questo non può farlo! Lo sa anche lei che se perdiamo quella partita non ci qualificheremo per il torneo! Io devo esserci>> quasi urlai, scattando in piedi. Ero offeso e arrabbiato da quella stupida punizione inutile che avrebbe solo potuto nuocere alla nostra scuola.
<<Non si discute, sei fortunato che non ti abbia fatto espellere definitivamente...avresti potuto anche perdere la borsa di studio>> mi suonò quasi come una minaccia, e questo non fece altro che aumentare il mio nervoso.
Strinsi i pugni lungo ai fianchi.
<<Però a chi fa del bullismo psicologico non fate nulla>> sbottai.
Makarov assottigliò gli occhi.
<<Prenderò provvedimenti anche nei confronti di Loki. Qui non accetto nessuna forma di violenza, signor Dragneel>>
Sospirai, scuotendo la testa.
<<La famiglia non sporgerà denuncia>> aggiunse, lanciando uno sguardo a mio padre.
Sorrisi, ironico.
<<Ma dai, chissà come mai>> allusi al fatto che mio padre fosse uno degli uomini più potenti del paese e la mia frecciatina non passò inosservata.
<<La ringrazio signor preside, non ricapiterà più...mi scuso per l'inconveniente>> concluse mio padre, alzandosi dalla sedia e sistemandosi la giacca che indossava.
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|nalu| Hurricane
Fiksi PenggemarA Federica [IN REVISIONE] - Le persone non appaiono mai cristalline al cento per cento ai nostri occhi. In un primo momento ci fanno un'impressione, in un altro momento un'altra, lasciandoci, la maggior parte delle volte, delusi o sorpresi. Le perso...