Scoperta

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Dopo un quarto d'ora sento un clacson fuori casa mia. È Patrick.
Salgo in macchina e vedo che ha gli occhi rossi e tira su col naso... Ha pianto. Ma perché?
-Allora... Dove si va?
-Questa è una tua decisione, Charlie.
-Beh...-mi sentivo molto a disagio- dove vuoi tu. A me va bene qualunque posto :).
Cercavo di essere positivo ma Patrick emanava un'aura negativa tremenda...
-Allora che ne dici se andiamo al Big Boy?
-Perfetto! Avevo proprio voglia di un panino!
-Charlie...
-Si?
-Non fare l'idiota.
-...
-Te la sei presa veramente?! ODDIO!!!Stavo scherzando!
-Ma cosa?
-Hahahahahahahahahahahahah!!!!!
Mi è piaciuta la sua risata. Era vera, viva, felice.
Arriviamo al parcheggio del Big Boy ma non scendiamo, cioè... Patrick non scende e quindi non lo faccio neanch'io.
Inizia a piangere. Io mi sento a disagio (di nuovo) perché non sono abituato a vedere le persone piangere... Di solito piango io.
-Scusami ma... Ma... Ma... Non... Non ce la...
Sta piangendo a dirotto. Cerca di trovare le parole e a farle uscire tra un singhiozzo ed un'altro.
Preso da qualcosa che nemmeno io so cosa sia lo abbraccio. Forte. Cerco di farlo sentire al sicuro. Di calmarlo.
Rimaniamo così per un po' di tempo, fino a quando Patrick non si calma. Si ricompone.
-Perché...
-?
-Perché fai questo?
-???
-Perché sei qui? Perché, perché, perché... PERCHÉ VUOI STARMI VICINO? Tu ami Sam, no? Allora sta con lei! Scendi da questa macchina e va da lei.
-...
-Ho detto: SCENDI DA QUESTA CAZZO...
-NON VOGLIO. Si. Provo qualcosa per Sam ma c'è qualcosa che mi ferma... io devo stare con te. Ne ho bisogno.
-In che senso ne hai bisogno?
-È che... Ti trovo simile a me... Hai bisogno di amore. Come me. E penso che potremmo aiutarci a vicenda. Okay?
Stavo piangendo. Ma sorridevo.
Patrick non parlava. Mi fissava. I suoi occhi erano lucidi.
-Charlie io...
-Non ne sono sicuro ma... Penso...
Penso di provare qualcosa per te.

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