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Finalmente arriva l'autobus, anche se sono passati solo pochi minuti mi sembra passata un'eternità. Salgo e mi siedo vicino alla portiera così quando arriverò alla mia fermata portò scendere velocemente. Mi sono seduta da sola in un angolo, mi metto le cuffie e rimango lì per 30 minuti.
Per tutto il viaggio i miei pensieri sono rivolti a Tommaso, a Sofia e al fatto che devo comprarmi una macchina il prima possibile.
Quando arrivo davanti a scuola la mia mente si svuota e mi assale l'ansia per la verifica, faccio un grande respiro e la tensione si allevia. Vado verso la mia classe e trovo la porta aperta. Entro e trovo Sofia seduta nel banco di fianco al mio, mi siedo e lei mi guarda, ha gli occhi rossi, capisco subito che ha pianto ma non ne capisco il motivo. Per tutta l'ora non apriamo bocca e lei tiene lo sguardo basso per tutti i 60 minuti.
Quando suona la campanella la prendo per mano e la faccio alzare in piedi, la abbraccio e sento una lacrima che le scivola sulla guancia. Mi stacco da lei e con il pollice le asciugo la lacrima che ormai è quasi sul mento. Quando ci sediamo lei, dopo alcuni singhiozzi, mi spiega che, nella notte, ha sentito i suoi genitori che litigavano, suo padre è uscito di casa e non è più rientrato. Non ho parole. La abbraccio più forte di quanto volessi, ho paura che le sue fragili ossa si spezzino.

***

Suona l'ultima campanella della giornata, per fortuna. Sono stanchissima.
Cerco di uscire dall'aula per ultima così porto scegliere cosa fare tutto il resto del pomeriggio. Sento una voce dal fondo della classe "Ciau! Com'è andata la verifica?" ovviamente è Tommaso. "Bene, credo..." "... Che programmi avete per oggi?" domando rivolgendomi verso lui e Sofia. Alla fine decidiamo di incontrarci alle tre alla stazione, subito dopo pranzo, e, tutti e tre insieme, andremo al centro commerciale con il treno. Ottima scelta!!
Appena arrivo a casa mangio più velocemente che posso, mi lavo i denti, mi cambio i vestiti decidendo di indossare qualcosa di comodo e mi butto sul letto per pochi minuti.
Sento squillare il telefono, apro gli occhi e sblocco il cellulare. "Fra 10 minuti sono lì. Un bacio!" , anche senza leggere il destinatario so che è Tommaso, lo riconoscerei fra 1000 volti, 1000 voci, 1000 sguardi.

Scendo dal letto e mi guardo allo specchio, mi piaccio! Metto un po' di lucida labbra e sono pronta per uscire.
Avverto Sofia che sto per arrivare e lei mi dice che è lì che mi aspetta. Arrivo in pochi minuti.
Dopo tutto il pomeriggio insieme, Sofia riceve una chiamata da sto fratello, deve tornare a casa ma non so il motivo, nonostante mi sia offerta di accompagnarla a casa lei sorride, mi ringrazia ma preferisce andare da sola per riordinare le idee. Ok, la capisco...
Chiedo a Tom di accompagnarmi a casa -a piedi- e lui accetta.
Nel tragitto parliamo di tutto e ridiamo sempre. Lo adoro, credo, non lo so, si, forse...

My life on paper...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora