Dopo delle lunghe ore passate in macchina, finalmente arrivammo a Pomezia.
Era un paesino abbastanza tranquillo. Certo, non mancava un po' di traffico ma era sopportabile.
Tralasciando la mezz'ora passata soltanto per trovare la via della nostra nuova casa, arrivammo in questa villetta.
Devo ammettere che non era affatto male. La mia camera era al secondo piano e per mia gioia non dovevo dividerla con mio fratello.
C'era un letto ad una piazza e mezza. Che felicità!
Mi buttai sopra di esso e mi riposai per una mezz'oretta, per scacciare una parte dello stress che si era accumulato in questi ultimi giorni.
In quel giorno non feci cose straordinarie. Mi dedicai soltanto ad aiutare mamma per sistemare le nostre cose.
Papà, dato il nuovo lavoro era sempre fuori, mentre Giovanni, avendo un amico che abitava proprio in quel paese, iniziò ad uscire con lui e fece nuove conoscenze.
Io però, dato il mio carattere timido, non sapevo come fare a farmi nuove amicizie.
Il giorno dopo non c'era scuola così dormii fino alle 12.
Mangiammo una pizza ad un ristorante e poi ritornammo a casa.
Mi stavo annoiando.
Mi mancavano quei pomeriggi passati con Martina, così la chiamai.
" MARTINAA "
" CIAO EMMAA "disse con aria felice
" Mi sto annoiando tantissimo. Qui non so nemmeno con chi parlare " le dissi.
" C'è un parco li vicino? "
" Sì ma ci sono tutti bambini piccoli " affermai io
" Tu vacci. "
La ascoltai. Mi vestii, mi truccai leggermente ed ero pronta per uscire.
" Mamma esco. Vado nel parco che prima abbiamo visto "
" Stai attenta! " mi disse per poi darmi un bacio sulla guancia.
Il parco distava da casa mia circa 10 minuti, così accelerai il passo.
Il vento mi stava scompigliando i capelli, e nello stesso tempo il sole mi batteva negli occhi.
Quando arrivai al parco, mi sedetti su una panchina e mi misi a giocherellare con una foglia trovata li per terra.
Era così triste stare li seduta da sola.
I bambini erano nelle giostrine a giocare con altri bambini e le loro mamme stavano chiacchierando.
Per un attimo distolgo lo sguardo dai bambini perché davanti di me passa un ragazzo, avrà avuto più o meno 17 anni.
Era alto, occhi marroni con i capelli ricci dello stesso colore degli occhi.
Quando mi passò davanti, non conoscendomi si limitò a sorridermi e io ricambiai. Ah, che sorriso.
Subito dopo quel ' saluto ' messaggiai a Martina.
" Martina c'è un figo qua al parco. Hai presente che ti dicevo che i ragazzi mi piacciono con i capelli ricci eccetera? Beh lui è così. "
Subito mi rispose con un " Cazzo emma vallo a conoscere "
Ma ovviamente io non volevo fare il primo passo. Mi sarei vergognata. Sarei arrossita e le gambe avrebbero iniziato a tremare. Quindi no, eliminai subito questa opzione.
Ormai la foglia era disintegrata. Mi alzai dalla panchina e andai a casa.
Durante il tragitto il cielo si stava facendo scuro.
Ormai ero quasi arrivata. Da lontano vidi una figura maschile. Era il tizio di prima. Mi trasformai in una vera ' stalker ' e guardai dove si stava dirigendo. Suonò al campanello della casa alla destra della mia e alla domanda ' Chi sei? ' rispose con ' Sono io mamma. '
Okey. Okey. Il ragazzo del parco era il mio vicino di casa. Che bella notizia.
Subito informai Martina di questa cosa.
" Devi assolutamente fare amicizia con lui " mi disse lei, entusiasta quanto me.
" Sisi ma con calma. Lo sai come sono fatta io. " le dissi ridendo.
" Si Emma. Ma se vuoi conoscerlo almeno salutalo. "
" Vabene Martina! " quando riattaccai mi buttai sul divano. Era stata una bella giornata dai. Ma la cosa più bella, era strano anche per me dirlo, era stato il 'ragazzo del parco'.
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Let me love you. «Mirko Trovato»
FanfictionUn'amore improvviso. Lei timida e lui sempre pronto a dire le cose in faccia. Il cuore riuscirà ad avere la meglio?