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Corro velocemente verso il bagno.

Ho appena assistito all'ennesima sfuriata di mio padre, ma questa volta è stata diversa, più violenta, e mi ha lasciato dei segni che non guariranno molto presto.

Mi guardo allo specchio: viso inespressivo, trucco colato e sguardo perso.

Mi accascio per terra e mi lascio andare ad un pianto silenzioso, questa situazione sta diventando parecchio pesante.
Rimango in questa posizione per parecchio, mentre mi osservo l'avambraccio tatuato, che ora è sporco di sangue, sarà meglio farsi una doccia.

[...]

Mi faccio forza ed esco dal bagno, mio padre non c'è, sono rimasti solo pezzi di vetro per terra insieme ad una puzza tremenda di alcol.

Inizio a pulire, cercando di fermare le lacrime, ma non ci riesco, e se penso al disastro che combina ogni volta mio padre mi viene un senso di rabbia, ma non parlo delle cose che rompe, ma dal nostro rapporto.

Mio padre è riuscito ad allontanarmi da tutti.

Da sempre sono considerata la sbandata della famiglia perchè mi godo la vita, solo perchè faccio le cose da ragazzi della mia età.
Mia madre non c'è più a causa di un incidente e mio fratello m'ha lasciato qua per andare chissà dove.

E rimane solo mio padre.

Non ho altro posto per andare, ma so che non resisterò ancora molto in questa casa.

Mi vesto e vado a scuola, almeno lì posso pensare ad altro.

Entro e come al solito nessuno incontra il mio sguardo, sembro davvero così intimidatoria?
Solo perchè l'anno scorso ho quasi picchiato una ragazza che dava fastidio a Nick.

Ah, Nick è il mio migliore amico, forse è l'unico che riesce ancora a parlarmi dopo tutto questo casino.

Mi guardo intorno per cercarlo e lo vedo al cancello, sempre con un qualche ragazza intorno, se le può permettere tutte per quanto è bello, non scherzo se dico che sembra un modello.

Appena mi vede si toglie di dosso la ragazza e mi viene incontro.
Mi stringe come ormai nessuno fa più con me mentre io appoggio la testa sul suo petto, profuma di buono, di casa.

"Cazzo Cara, sei sparita da due giorni, mi dici che cazzo è successo?" mi sussurra in un orecchio.

"Problemi con mio padre"

Appena sente il suo nome, non aggiunge altro, mi stringe a sè ancora più forte e restiamo così per un po'.

A dividerci è il suono della campanella, così insieme ci incamminiamo verso la classe.

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