Chapter Six

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Lunedì mattina.
Oh no.
Non sono riuscita a chiudere occhio. Sono agitata; agitata per lui. Mi alzo e mi fermo davanti all'armadio aperto. Cosa mi metto?! Sono così tremendamente indecisa... Alla fine opto per  un paio di leggins neri e una maglietta bianca molto lunga. Outfit perfetto!

Entro a scuola; sono in anticipo di un quarto d'ora. Lo cerco, ma non lo vedo... La giacca e lo zaino sono sopra il banco, quindi è già arrivato.
Ho bisogno di lui. Lo devo vedere. Ieri non ci siamo visti per niente  e, voglio sentire la sua voce.
Dove può essere? Sicuramente al bar della scuola...
Corro fino alla fine del corridoio per trovare  il suo sguardo però, dopo aver messo a fuoco la scena davanti ai miei occhi, mi fermo di punto in bianco.
Il mio cuore diventa sempre più pesante e sento gli occhi gonfi; cerco di respingere le lacrime ma é impossibile. Fuggo il più lontano possibile dalla persona che mi rendeva nervosa; ora triste.
La scena sbagliata per quella che sarà una settimana di merda.
Entro in bagno e rivivo il momento: Harry circondato di ragazze, più grandi, più piccole e della mia età. Lui rivolge ad ognuna un sorriso, un abbraccio e le guarda teneramente. Con me non ha mai avuto quello sguardo... Ma Cosa mi sono messa in testa? Credevo veramente che sarei potuta piacere ad uno come lui? Cosa vuole da me? È tutto una scommessa? Vuole rimorchiare la povera ragazza secchiona ed imperfetta? Bene. Metto fine al suo gioco.
Ritorno in aula e, dopo aver fatto miracoli con il trucco, noto la mia Fede. Finalmente è ritornata! Non vedevo l'ora!
"Fedeeeeeee!" Esclamo mentre le corro incontro. Le salto in collo e la abbraccio. Mi è mancata tanto. All'inizio mi tiene stretta a se, però dopo alcuni minuti mi sussurra: "Ele, lo sai che ti voglio bene, ma staccati!" Esclama mentre ridiamo insieme.
Fede è l'unica persona che sa dello scorso sabato sera. E in questi giorni l'ho tenuta informata di tutto ciò accadeva a scuola, compresa la sorpresa di sabato.
"Allora ho già programmato tutto. Visto che non posso starti vicino, per ovvi motivi," gesticola mentre mi fa l'occhiolino; "ho pensato che posso stare dietro di te. Attacchiamo un banco a quello di Andrea e Filippo e... Tutto sistemato!" Esclama con un sorriso fino alle orecchie.
"Sei sicura? Faccio spostare Harry... Ne sarei felice!" Dico mentre il suo sorriso svanisce.
"Cos'è successo ora? Credevo che finalmente ti piaceva qualcuno e invece... Sbam! Esci fuori con questa affermazione". Voglio risponderle ma continua a parlare: " Comunque ho già attaccato il banco e sono curiosa di vedere questo ragazzo che ha rubato il cuore a mezza a scuola, chissà se... Wow..." La guardo storta; non riesco a capire perché si è fermata.
Mi volto e capisco tutto. Harry è proprio dietro di me.
Mi viene accanto, mi prende per i fianchi e cerca di baciarmi sulla guancia, ma lo respingo. Ha uno sguardo accigliato. Ma cosa crede? Pensa che può fare il carino con me e intanto ci prova anche con le popolari della scuola? Bhe, no. Guardo la mia amica in cerca di aiuto e finalmente parla: "Piacere Federica" si intromette nello scambio di sguardi.
"Piacere Harry" Dice chinando il capo verso i piedi.
"Io sono la sua migliore amica nonché EX compagna di banco" sottolinea.
"Ah a scusa non lo sapevo, se vuoi ti lascio il posto..." Risponde sorpreso.
"No no ci mancherebbe, comunque sto dietro di voi, quindi non ci sono problemi!"
Lui mi guarda. Ho uno sguardo impassibile.
Entra la prof e mi siedo. Sento i tre dietro di me, scambiarsi commentini su me e l' Angelo. Che bambini!
Durante il cambio dell'ora dico tutto a Fede e l'unica cosa che mi risponde è: " Bene, ci penso io!". No, no, no, no. È l'ultima cosa che deve accadere!
Dopo averla tranquillizzata mi giro verso i suoi compagni di banco.
Sono arrabbiata con lui e Non ho intenzione di parlagli; lui non mi dice niente e non mi cerca.... In questo modo passa la settimana e arriva sabato.

Mi siedo al mio posto e mi metto a parlare con le altre. Sento qualcuno mettersi vicino a me, ma non ho intenzione di girarmi.
Mi giro verso Andrea, "Elenina vuoi uscire oggi con noi?" Dice sorridendo mentre indica se stesso e Filippo.
"No grazie, se non vedi oggi piove". Rispondo acida.
"Elinina? Cos'è un nuovo nomignolo?" Mi canzona il mio compagno di banco.
Alzo un sopracciglio. "Hai dei problemi? Se sì, risolvili..." Replico.
Sbuffa e si rigira. La ricreazione la passo con le mie amiche e in men che non si dica è già ora di uscire.
Fuori diluvia e così mi metto il cappuccio del giacchetto per non bagnarmi. Corro subito via dal carcere che chiamano Scuola. Scendo le scale; sono all'ultimo gradino quando non appoggio bene la scarpa e scivolo. Sto aspettando il dolore della caduta ma non arriva... Sento due braccia molto forti intorno ai fianchi che mi tengono. Apro gli occhi e vedo quello sguardo smeraldo.
Tra le sue braccia mi sento così al sicuro... Rimaniamo in quella posizione per un tempo che sembra infinito poi, finalmente ritorno in me e mi rialzo.
"Grazie" rispondo monotamente e scappo dal sua abbraccio.
Mentre cammino, sento una presa intorno al polso. Mi giro, ed ecco di nuovo lo sguardo paradisiaco. "Ti ho lasciato scappare fin troppe volte in due settimane, quindi adesso vieni con me."
"No devo andare a casa". Non appena finisco la frase, lui mi prende e mette sulla sua spalla.
"Harry lasciami!" Strillo mentre tiro calci e batto i pugni contro la sua schiena.
"Dobbiamo parlare."
"Va bene ma potevi chiamarmi o potevamo parlare tranquillamente, invece di fare tutta questa scenata!"Esclamo.
Non risponde e continua a camminare velocemente.
Mi lascia andare solo dopo che siamo entrati in un porticato del centro.
"Sei un pazzo! Come ti permetti!?" Esclamo.
Sto continuando a strillare, quando si avvicina sempre di più a me, come la settimana passata.
"Non provarci! No! Non de..." Ma non finisco la frase che sento le sue la labbra sulle mie. Cerco di respingerlo, e di allontanarlo da me ma le sue braccia sono vicine al mio volto e mi impediscono di scappare.
Però Dio, quanto mi sento bene. Sono felicissima. Ho il cuore che va a mille e il fiato corto. Accetto la situazione e mi metto sulle punte dei piedi per raggiungere meglio il suo viso. Non voglio ammetterlo, ma dal primo attimo che l'ho visto ho desiderato questo momento. Per essere il primo bacio mi aspettavo un contesto migliore, però non fa niente; sto benissimo sia con me stessa che con il ragazzo di cui sono innamorata.

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