Benevenuti nel Club

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Erano in macchina i tre principianti, alla guida c'era il Vice, che con sguardo fermo e fisso si concentrava sulla strada da fare per sfuggire dalla polizia, visto che i tre che sedevano nei sedili posteriori avevano fatto proprio una rapina di merda, affianco all'uomo che guidava c'era il Quan, sempre in silenzio, parlava quando era necessario, una vera macchina lavorativa, possiamo definirlo uno stacanovista, per lui il lavoro é qualcosa che non si può sottovalutare; prese la refurtiva dalle mani di DonPia, che schifo... Era un sacchetto abbastanza leggero mezzo inzuppato del vomito di Luca. " Che che cos'è sta roba? Cazzo, ci saranno a malapena 120€ e un Rolex da 500€!" Il Quan disse inorridito, i tre si guardarono in modo stranito; non sapevano che quando a Luca gli era cascata la refurtiva e DonPia la prese in fretta e furia, cascarono 80€ e il Rolex "costoso". Loro iniziarono a inventarsi delle bugie surreali, pur di salvarsi la pelle dettero la colpa a Luca, beh! Non avevano tutti i torti, l'utilità di quell'uomo è stata pari a zero.
Il Vice non riusciva a concentrarsi in mezzo a tutto quel casino, mise il freno a mano, la macchina si fermò di colpo fece pure un piccolo balzo con le ruote posteriori, "basta urlare, la colpa in operazioni così delicate non si da a nessuno, se si sbaglia qualcosa la responsabilità è del gruppo, non si sparla di un altro solo per salvarsi la pelle, è una cosa che in un gruppo non si fa, le persone che hanno questo bisogno di sparlare del gruppo, difendendosi, sapete come le chiamo?" Disse Vice che da quanto ha urlato la faccia gli divenne rossa e una corona di sudore gli iniziò a scendere dalla fronte, G'youth impaurito dalla reazione di quel grosso uomo rispose cautamente:" no non lo sap...sappiamo..." "Li chiamo INFAMI!".
Dopo una ventina di secondi Vice ancora innervosito dall'atteggiamento dei nuovi arrivati giró subito in una stradina abbastanza desolata, si sentiva un odore di urina, si vedeva che in questo vicolo con vi andava mai nessuno, ma in fondo c'era un garage e io ero lì ad aspettarli, insieme al Defa un diciottenne che essendo pratico di macchine certe volte ci aiutava con le nostre cose, ovviamente noi per la sua fedeltà noi lo ricompensavamo con qualche extra al suo lavoro da meccanico.
La macchina entró, scesero Il Vice e il Quan, come saluto detti a loro un leggero pugno sulla spalla, mi spiegarono come sono andate le cose, secondo i miei calcoli avevano rubato intorno ai seicento euro, dovevano rubarne mille, ero indeciso insieme al Vice se buttarli fuori, guardando la macchina che per essere verniciata, vidi anche loro tre erano dei ragazzi che ce l'avevano a morte con il mondo, sentivo dentro di me che con loro avremmo fatto grandi successi, e da quel che mi hanno raccontato il Vice e Alex sono nemici dei SantaPosse e ci faceva comodo dei bracci in più contro quei tempistelli.
Il Vice continuava a dirmi che non dovevamo prenderli, mi diceva che erano solo dei fancazzisti, anch'io credevo che fossero dei coglioni, ma per una volta volevo fidarmi del mio istinto e non della mia mente calcolatrice. Finite le modifiche della macchina, salimmo tutti e sei dentro la macchina, si stava un po' stretti, io ero nei sedili posteriori insieme a loro tre, quello alla mia destra puzzava di vomito, e quello alla mia sinistra era sudatissimo, mi aiutavano a vomitare questi profumati odori, tappandomi il naso dissi:" bene da oggi voi tre siete dentro!"

THE STORY OF GOLOSINE'S CREWDove le storie prendono vita. Scoprilo ora