Capitolo 2 - Tradimento

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Mi sono sempre fidato di mio fratello minore ma non avrei mai dovuto farlo. Quando il regno confinante ci stava attaccando, mio fratello mi disse che i nemici avevano trovato un modo per proseguire nel nostro territorio. Era impossibile salvare il popolo e potevo soltanto salvare me stesso, quindi attuai un piano per evitare di cadere nelle loro grinfie. Ordinai al popolo di spostarsi nella zona in cui mi avevano detto dell'attacco, in modo da riuscire almeno a frenare i nemici.

Quando venni a sapere che non era post nulla vero, non seppi cosa fare. Il popolo fu informato da fonti anonime che ero convinto che i nemici sarebbero penetrati da quel passaggio. Iniziarono una serie di rivolte che con il tempo diventavano inarrestabili. Mio fratello mi aveva mentito e non sapevo più come comportarmi; quando il Regno era nel pieno delle rivolte interne e i nemici continuavano una serie di attacchi, rimasi sfinito e fuggì dal castello.

La prima cosa che ebbi in mente di fare fu quella di prendere la carrozza e di fuggire nella notte. Ma se mi avessero visto? Era davvero un piano rischioso. Decisi quindi di nascondermi in un treno e di aspettare che mi portasse lontano.

Sono arrivato in Germania dopo 2 mesi. Ad Est Pomelardur ho trovato ospitalità in un albergo.

Non smettevo di pensare a mio fratello e al perché aveva dovuto mentirmi. Era la persona di cui mi fidavo di più al mondo, tutto ciò che diceva per me era verità. Non avevo bisogno di alcuna prova, lui era mio fratello e io gli volevo bene come non ne avevo mai voluto a nessuno. Perché era stato fautore di tanta falsità e tanta cattiveria?

In quell'albergo riuscii a conoscere la verità. A quanto pare, il mio regno era stato ereditato proprio da mio fratello.

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