3.

11 1 0
                                    

Dopo essere tornata a casa e aver cenato mi rintanai in camera.
Volevo stare da sola, non volevo fare niente in quel momento, così mi sedetti sopra la scrivania e presi la mia palla da basket di peluche e la lanciai nel canestro più volte, e azzeccai quasi sempre.
Mi stufai subito e decisi di andare a fare una doccia calda.
Ansia in bagno, chiusi la porta a chiave e presi il mio telefono e apri Spotify, misi la mia playlist e iniziai a svestirmi.
Mi slegai la coda e lascia che i miei capelli castani cadessero sulle mie spalle.
Mi svestii, la musica proseguiva, mi stuccai ed entrai nella doccia.
L'acqua scivolò sulla mia pelle assieme allo shampoo e al bagnoschiuma, iniziai a massaggiare i miei capelli con prodotti diversi e cantai le canzoni che continuavano a suonare nel bagno e io che cerco di cantare alcuni versi fallendo miseramente.
Amo cantare, ma diciamo che non sono mai stata capace di farlo in pubblico.
Ho sempre il terrore che qualcuno mi ascolti così cerco di non cantare mai.
Dopo aver risciacquato il mio corpo dal sapone e dallo shampoo, esco dalla doccia e avvolgo attorno al mio corpo un asciugamano.
Passo circa mezz'ora in bagno, per mettermi il pigiama, pettinarmi e asciugarmi i capelli e lavarmi i denti.

Scendo le scale e vado in salotto, mi siedo sul divano con tutta la mia famiglia e iniziamo a guardare un film.
Stranamente scelsero un film horror e mia sorella Kate, nonostante odi questo genere lo guardò con noi.

Dopo circa mezz'ora mi addormentai appoggiata sulla spalla di mio padre.

Mi svegliai di colpo nella mia stanza, avevo sognato una bambina, che continuava a dirmi che non c'è l'avrei mai fatta. Era una voce familiare, non riuscivo a capire perché avessi fatto un sogno del genere.

Decisi, visto che ormai erano le 5.34 del mattino, che volevo vedere l'alba.
Mi alzai dal mio letto e, cercando di fare meno meno rumore possibile, scesi con una coperta sopra le spalle le scale, andai dietro verso la cucina e apri la porta che dava sulla spiaggia, mi avvicinai al mare, molto lentamente e da lontano, fin dove il mio occhio poteva vedere, vedevo il sole, con tutte le sue sfumature, il cielo pieno di vari colori, era uno spettacolo.
Mi avvicinai di più al mare, misi i miei piedi dentro nell'acqua, continuai a guardare quello spettacolo, non mi sarei mai stancata di guardarlo.
Dall'arancione dell'alba, all'azzurro del cielo, il mondo si era svegliato, le persone andavano a lavorare, gli studenti si preparavano per andare a scuola e io bambini piccoli dormivano ancora nei loro lettini.

Rientrai in casa con i piedi bagnati e sabbiosi.
Mia madre era in cucina, che beveva il suo The e mangiava qualche biscotto
"Mamma sono le sei di mattina perché di sei svegliata adesso?" Dissi coprendomi con la coperta
"Buongiorno anche a te" disse lei accennando un sorriso
"Ti ho sentita, hai fatto rumore, mi sono svegliata e sono venuta a vedere cosa facevi.
"Oh"
"Vai a letto ancora un po o mettiti sul divano" disse lei
Mi stesi sul divano e accesi la TV, non c'era niente di interessante, il telefono lo avevo lasciato di sopra, ero un po stanca si ma non avevo voglia di andare a letto.
Così rimasi sul divano per un'ora a guardare uno di quei programmi he danno la mattina presto, la noia.

Le sette arrivarono, mia sorella di svegliò e raccontò a tutta la famiglia il sogno che aveva fatto.
Al mio ormai non ci facevo più tanto caso.

Non mangiai quasi niente, non avevo fame, mancavano 2 settimane al 14 marzo, alle selezioni.
Volevo entrare, costi quel che costi.

Mi vesti e truccai in poco tempo e non aspettai nemmeno mia sorella per andare a prendere l'autobus.
Salutai con un bacio sulla guancia i miei genitori e uscii di casa per andare a prendere l'autobus.
Subito arrivò mia sorella correndo, in ritardo, come sempre.
"Ehi Brok, aspettami"
Mi fermai sbuffando e l'aspettai
Camminano assieme e ci raccontammo delle nostre scuole, dei nuovi amici eccetera.

Visto che lei aveva una fermata diversa dalla mia, io dovetti camminare di più, così la salutai e corsi verso la mia fermata.
Trovai Allie, seduta su un muretto ad ascoltare la musica.
Era sola, mi sedetti vicino a lei.
"Ciao Allie"
"Ehi Brok come stai?" Disse togliendosi le cuffie e stilando la musica
"Bene, tu?"
"Bene grazie"
Parlammo di Clara, mi raccontò della storia con Lione, di Jake e dei Nights.
Arrivó l'autobus e per tutto il tragitto nessuno parlò.

Arrivammo davanti a scuola e assieme andammo in classe, non essendo in classe assieme ci salutammo e andammo verso le nostre classi, entrai e mi sedetti nel mio banco in fondo alla classe.
Poco dopo arrivó Lionel senza Clara, oggi.
Si sedette vicino a me e finalmente apri la bocca.

"Bella l'alba eh?" Mi sorrise mentre con una penna batteva sul banco.

Hands Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora