Capitolo 1

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Il giorno in cui la mia vita cambiò ero in cucina a svolgere la mia mansione: cucinare per quasi cinquanta radurai. Tutti ragazzi. Tranne me.
Sono stata la quinta ad arrivare qui, dopo Alby, Newt, Minho e Gally. All'inizio è stato difficile, ma rimanendo uniti ce l'abbiamo fatta, e dopo un po' ci siamo abituati.
Io e Newt siamo sempre andati d'accordo, da quando sono uscita dalla scatola.
Avevamo uno splendido rapporto. Fino al suo arrivo.
Come dicevo, ero in cucina quando sentii lo sferragliare della scatola, accompagnato dalla sirena, avvisarci dell'arrivo delle provviste, e con loro di un nuovo Fagiolino. Con un panno mi pulii le mani dal grasso del maiale che stavo affettando e uscii nella radura. Erano tutti ammucchiati attorno alla scatola, ma appena mi videro arrivare mi guardarono e si fecero da parte per lasciarmi passare. Mentre li superavo, sentivo i loro sguardi puntati addosso, avevo la sensazione di essere completamente nuda. Scoperta. Vulnerabile. Ignorai quelle sensazioni, continuando a dirigermi verso la scatola. Accanto alle porte spalancate c'era Alby, girato di spalle, che guardava giù nel punto in cui era appena scomparso Newt. Quando si accorse della mia presenza, Alby mi guardò intensamente e fece un cenno con la testa verso l'interno della scatola. Ricambiai il suo sguardo e, ancora dubbiosa, mi affacciai. Fu allora che la vidi per la prima volta.
Era stesa sul pavimento della scatola, gli occhi color smeraldo che saettavano dappertutto freneticamente, spalancati come due fanali. Respirava affannosamente e sembrava terrorizzata. Sembrava. Ma non lo era. Fingeva, come fece da quel momento in poi. Era un'ottima attrice, la migliore che avessi mai visto.
Newt le si avvicinò e le sfiorò il braccio. Al suo tocco, la ragazza si ritrasse bruscamente, tirandosi su a sedere e indietreggiando fino a scontrarsi con la parete di metallo. Newt alzò gli occhi verso Alby e i due iniziarono una delle loro conversazioni fatte di sguardi, poi si riavvicinò lentamente alla ragazza, sussurandole parole dolci che solo loro potevano sentire. In quel momento sentii un punta di malessere crescermi nel petto, come una punta che cerca di conficcarsi sempre più a fondo. Ignorai ancora le mie sensazioni e cercai invece di concentrarmi sulla scena che mi si svolgeva davanti.
Non si sa come, Newt riuscì a far calmare la nuova arrivata e con l'aiuto di altri radurai la fece uscire dalla scatola. Tutti le si avvicinarono subito, come avvoltoi che si fiondano sulla loro preda. Solo allora mi resi conto che la ragazza era veramente bella: con i suoi occhi verdi, i capelli biondi e lucenti, la carnagione da mozzarellina e le splendide curve sembrava proprio una bambolina di porcellana.
Iniziarono subito a sommergerla di domande, accalcandosi ancora di più sulla sua figura minuta e coprendomi del tutto la visuale. Solo Chuckie mi rimase vicino, ma si vedeva che moriva dalla voglia di correre anche lui da quello splendido angelo.
Alby marciò verso i radurai e, urlando e insultando, riuscì ad allontanarli abbastanza perché la Fagiolina potesse almeno respirare. Lo sentii chiederle se si ricordasse qualcosa, il suo nome, la sua storia, qualunque cosa. Sapevamo tutti che era una domanda inutile, che tanto nessuno ricorda mai niente, ma questa è sempre stata la procedura.
«Marie. Mi chiamo Marie. Ricordo solo questo» gli rispose lei. La sua voce era leggermente acuta e io la trovai estremamente fastidiosa. Ma evidentemente gli altri radurai non la penavano come me, visto che subito dopo si levò un coro di "benvenuta Marie", "sarai spaventata, poverina",e via dicendo.
Alby fece nuovamente calmare tutti e ordinò loro di tornare al lavoro. Una volta che tutti gli ebbero obbedito, non senza brontolii contrariati, fece chiamare i medicali e chiese loro di far riposare Marie e di sorvegliarla.
Probabilmente nessuno lo notò, forse era proprio quello il suo intento, ma posso giurare che nell'istante in cui i nostri sguardi si incrociarono, nei suoi occhi passò un lampo, una scintilla di odio, uno sguardo di sfida.
La dolce Marie. La bella Marie. Certo, tutte balle.
«Beh, Rosalyn, da oggi non sei più la star a quanto pare. Chissà se sarà ancora così facile, ora che non sei più l'unica ragazza» mi disse un raduraio, Jeff, in tono scherzoso. Certo, lui scherzava. Ma mai avrei immaginato che avesse ragione, che Marie mi avrebbe veramente reso la vita difficile.
Non sapevo chi fosse quella Marie, non sapevo quali fossero i suoi piani, ma nel suo sguardo avevo visto una promessa di morte.

ANGOLO AUTRICE ▪
Salve a tutti, questa non è la prima storia che pubblico, però è la prima che ho intenzione di non cancellare 😂 (ne avevo iniziata una su Calum Hood ma non sapevo come continuarla, però questa mi sta prendendo davvero molto e ho tante idee).
Btw, gli aggiornamenti saranno una volta a settimana (spero😅) penso verso giovedì o venerdì o magari sabato.
Spero che piaccia a molti (o almeno a qualcuno...😂) perché ci tengo davvero a cantinuarla.
Okay, ho parlato anche troppo. Mi dileguo.
(Grazie in anticipo a chi voterà e commenterà)


The Thief | NewtDove le storie prendono vita. Scoprilo ora