capitolo 1

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"Ronny, svegliati"la voce era familiare. mia madre partiva per lavoro e come al solito sono sempre da sola

"mamma?!" era più una domanda che affermazione "tesoro devo andare adesso, non ti volevo chiamare prima per accompagniarmi , eri così tenera mentre dormivi" una lacrima uscì dai suoi occhi, lei sapeva che soffrivo tanto e non volevo che lei se ne accorgesse perchè altrimenti ci saremo rimaste male entrambi.

"starò bene mamma, adesso devi andare, il taxi quando arriva?"

"è giù in questo momento. mi raccomando non fare tardi in università ok?"

roteai agli occhi al celo. era successo solo una volta che avevo perso un esame perchè ero a casa di un "amico". ok si ero rimasta a dormire da lui. ok non proprio a dormire. insomma dai avete capito no?!

"non succederà più, promesso"

"ok adesso vado, stammi bene"

uscii dalla stanza lasciando la porta aperta perchè entrasse un po di luce. mi alzai di malavoglia sapendo che dovevo studiare duramente per superare l'ultimo esame che mi avrebbe fatto superare e prendere la laurea che da tutta la vita sogniavo. aprii la finestra e il mondo di merda mi invase la mente. sempre grigio. mi ero stancata di vedere tutti i santi giorni le nuvole.

"aspetta un attimo"

stropicciai gli occhi e cercai di mettere a fuoco quel ragazzo seduto sul mio giardino.

"fanculo Dani"

furiosa, corsi alla porta del retro, andando da lui. probabilmente la mia testa era un cespuglio ambulante ma non m'interessava anche se avevo una cotta per lui da... sempre

"che ci fai nel mio giardino" sputai,incazzata.

" hei bellezza calmati.. o meglio dire cespuglio, calmati!"

rise nel suo modo, il modo più seducente possibile

" non chiamarmi cespuglio e tanto meno dirmi di calmarmi..io sono calma!" ok la mia voce era stridula, quella solita della mattina.

Grandioso, ora di sicuro sbotta tutte le parolaccie possibili, Ronny

" scusa ma il mio canarino è volato su quell'albero e da quì posso osservarlo meglio"

"mi pigli per il culo?"

"no, sul serio!"

ok. mi pigliava per il culo

incrociai le mie braccia sul petto e poi dissi

" per cosa sei venuto?"

"per vederti.. ma non fraintendermi.. per vederti iin questo stato!! fai morire" una risata profonda rieccheggiò su tutto il giardino. mentre si asciuvava le lacrime (si a quanto pare facevo così ridere) cercai di rimanere impassibile

"so che sei cotta di me"

" neanche se tu avessi il cervello lo sarei.. e ora fuori dal mio giardino e dalla mia proprietà" alzò le braccia in alto, in segno di arresa e poi uscì, nel modo più seducenti possibili. e i suoi occhi blu, i suoi capelli rossi.. così... così...

"che cretina che sei Ronny.. ti innamori di un playboy.. e soprattutto... ti INNAMORI?!?!?

....

REDWhere stories live. Discover now