Ero rimasta seduta nella panchina del mio giardino ad osservare il mondo. avvolte soffrivo di depressione, non so come spiegarlo, e quindi avevo molta difficoltà a trattenermi da fare cose che non dovrei fare. non ho mai accettato i ragazzi di mia madre perchè mi ricordavano troppo a mio padre. a quel ricordo le immagini tornavano in mente e le lacrime agli occhi. frequentavo uno psicologo che a quanto pare non aiutava, così smisi ma la depressione continua e con questo tempo non puo certo migliorare. caddi nel pianto più disperato quando la pioggia cadde addosso a me. non avevo più voglia di vivere dopo tutto. corsi in casa e chiusi la porta, cercando di evitare che i ricordi mi seguissero. presi il mio cellulare e chiamai alla mia unica ragione di vita
"Josh" risposi
"ehi bellezza, che succede?" lui mi capiva come nessun'altro. nessuno sarebbe mai stato in grado di aiutarmi nei miei attacchi di panico oltre che a lui.
"h-ho bisogno di vederti" cercai di trattenere le lacrime, sensa riuscirci però
"piccola no, no dai non piangere. senti, tra due giorni torno a casa e sto con te una settimana ok? ma ti prego non piangere
"o-ok Josh, grazie."
"adesso devo andare, piccola ho le prove"
"no ti prego, ho bisogno di sentire la tua voce ti prego"
"ti prometto che appena finisco ti chiamo ok?"
" ti aspetto. ciao Josh"
" a dopo, piccola "
attaccai, delusa. almeno lo avrei rivisto e questa cosa mi faceva felice.
preparai un piatto di spaghetti per pranzo e misi tutto in ordine. la giornata passò velocemente e mi addormentai mentre guardavo la TV. e un giorno andato. ne mancava solo un'altro per rivedere Josh
.......
