Non era strano sentirsi così. Sentirsi come se avesse il mondo in mano.
E non aveva neanche più diciotto anni, non era un'adolescente infoiata. Non andava a bere, non tornava alle quattro di mattina. In realtà non aveva mai fatto nulla di tutto questo.
Aveva solo scoperto se stessa.
Una relazione durata veramente tanto... poco. Un ragazzo di tre anni più grande di lei le aveva rubato il cuore anni prima, portandoselo via con lui. E forse per questo aveva passato all'incirca due anni e mezzo a perderlo, dimenticarlo, ritrovarlo nei suoi pensieri, sentirsi sola ed amarlo come non aveva saputo né potuto fare.
Ora sapeva. Ora capiva.
Aveva passato tempo credendo di capire ogni faccia di se stessa, pensando di sapere tutto quel che ci fosse da sapere. Nessun lato nascosto, nessun lato sconosciuto.
La gente cambia, le avevano detto.
Non aveva pensato che forse quella frase potesse valere anche per se stessi.
Forse magari neanche è poi così vera. La gente non cambia, si evolve in qualcosa di più veritiero e più sincero rispetto alle loro menti. Si scoprono, giorno per giorno, senza accorgersene e con una naturalezza spaventosa. Sono lì dentro, incastrati in una serie di pregiudizi da sciogliere, da lasciare andare. C'è chi è più lento, chi lo capisce prima, chi se ne frega e chi esagera.
Era valso anche per lei. Aveva trovato lati sconosciuti che aveva apprezzato, che aveva potuto apprezzare.
A metà Settembre una dichiarazione.
Mi piaci. E non era venuto dalla direzione che lei pensava.
Ti amo. E aveva cominciato a capire.
Per sempre. Si erano dette prima di lasciarsi andare.
Lei non avrebbe saputo. Mai. L'avrebbe persa, come seconda persona più importante. Lei, che non era affatto un lui. Lei che le aveva insegnato qualcosa nell'errore di una relazione disastrata. Bisessualità, una parola così lunga, così unica, così semplice e sincera. Ci si sarebbe rispecchiata. È così strano?
Nessuno sapeva. Nessuno avrebbe saputo veramente per tanto tempo.
Il mondo girava nel senso giusto e così lei.
L'amore trovato e perso. Una persona in più nel cuore.
Era l'inizio di qualcosa di nuovo o forse qualcosa che non aveva mai vissuto e che c'era, c'era nel profondo di lei, nel profondo di quegli occhi color nocciola. In quelle iridi così grandi e quelle guance macchiate di caffè.
Avrebbe potuto amare ancora?
NOTE: Allora, salve!
Sinceramente? Non so proprio dove questa storia mi porti, ma devo scriverla, devo buttarla giù. E' quella vocina che continua a sussurrarti nell'orecchio - non in maniera creepy come i film horror, eh! Lo fa più che altro per farsi ascoltare, per farsi capire e raccontare.
So di avere altro da pubblicare, storie da revisionare prima di metterle pubblicamente di nuovo in circolo, però ho bisogno di te che leggi. Ho seriamente bisogno di sentirmi supportata, anche solo per la curiosità che ti può portare a voler capire cosa succede nel capitolo successivo. Magari qui non ti dirà nulla, magari un "Mah" te la fa tenere d'occhio, ma davvero se un po' con il procedere dei capitoli puoi e ti va, supportami, fammi sapere che vale la pena riprendere la marcia nella scrittura di qualcosa.
Non scrivevo qui sul sito, prima. Scrivevo altrove e sì, ero anche abbastanza supportata. Ho avuto un bruttissimo periodo e prima di rialzarmi credo di aver messo il muto ed ora sono sola, solissima qui sul web. Credo di fare tutto questo per sentirmi compresa di nuovo e quindi niente, se vuoi, se puoi, se ti va. Fammi sapere.
xoxo
T.C.
STAI LEGGENDO
TrueColors
Romance"Mi piaci". E non era venuto dalla direzione che lei pensava. "Ti amo". E aveva cominciato a capire. "Per sempre". Si erano dette prima di lasciarsi andare.