Chapter 2.

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Harry si svegliò credendo di essere ancora a casa Dursley, che tutte le cose successe fossero state un sogno troppo bello per essere vero.
Si svegliò quindi stiracchiandosi sentendo qualcosa che gli punzecchiava un fianco. Aprì così gli occhi rendendosi subito conto che Hagrid lo teneva sulla sua mano e intanto camminava per le vie di Londra.

« Hagrid potresti mettermi giù per favore? » disse Harry con voce assonnata.
« Uh buongiorno Harry, il treno si era fermato ma tu dormivi ancora così ti ho portato io » disse il gigante sorridendogli.
« Grazie mille » rispose ricambiando il sorriso per quanto poteva. Si sentiva ancora scombussolato e la testa pesante per tutte quelle informazioni che in una sola notte aveva ricevuto.

La notte scorsa Harry sognò alcuni momenti della sua vita dove gli era capitato di fare cose strane con la sola forza del pensiero... di far succedere delle cose che facevano spaventare le persone e arrabbiare i Dursley.
Ed Harry si chiedeva se questo centrava con Hagrid.

« Siamo arrivati» disse ad un certo punto l'omone fermandosi davanti ad un pub che portava l'insegna "Il Paiolo Magico" « da qui possiamo arrivare facilmente a Diagon Alley!»

Entrarono nel pub e un sacco di persone cercavano di trattenerli a bere qualcosa ma Hagrid continuava a negare con la mano gli inviti.
Arrivammo davanti ad uno muro ed Hagrid riuscì a farli spostare usando il suo ombrello rosa. E gli si aprì davanti una strada lunghissima di cui Harry non riusciva a vedere la fine.

Hagrid sorrise allo stupore di Harry che aveva la bocca spalancata.
Era gremito di gente quel posto, tutti che si apprestavano a fare compere, tutti quei negozi e quelle insegne che si muovevano. Era strepitoso.

Non si sa con esattezza quanto Harry e Hagrid stettero lì a Diagon Alley.
Ma comprarono tutto l'occorrente per la scuola, Harry prese la sua bacchetta da Ollivander, Hagrid gli offrì un gelato e gli comperò anche la sua prima scopa spiegandogli il gioco del Quidditch.

Harry capì una cosa, che tutti credevano che lui fosse speciale, quasi tutti li fermarono per salutarlo.

« Loro si aspettano grandi cose da me, ma io non so nulla, io non mi sento all'altezza delle loro aspettative Hagrid » gli confessò Harry mentre camminavano per tornare di nuovo al numero 4 di Privet Drive.
« Te la caverai, basta che tu sia te stesso » gli disse il gigante « Ah comunque, questo é il tuo biglietto per Hogwarts, a presto Harry, scrivimi se  i Dursley ti danno problemi  » disse Hagrid.
« D'accordo, tanto sarò lì solo stasera » gli sorride Harry, salutando Hagrid e aspettando la mattina successiva.

Harry passò la serata a casa Dursley, chiuso in camera a fare la valigia e posando la gabbia del suo gufo sul comodino.
Era in fermento per quello che sarebbe accaduto l'indomani e infatti non riuscì a prendere sonno.

La mattina successiva, si svegliò saltando dal letto, si lavò e si vestì, inforcò gli occhiali e andò a sistemare le valigie al piano inferiore, i Dursley non gli davano minimamente conto,  facevano finta di niente, quasi come se non ci fosse.
Harry era troppo felice per dare conto a loro così prese le valigie e uscì senza salutare.

Andò alla stazione King's Cross leggendo sul biglietto che doveva trovare il treno 9 e 3/4.
Girò per un bel po' senza trovare niente. Harry si trovava lì, al centro del binario 9 e 10, pensando che magari Hagrid si fosse sbagliato con il biglietto. Oppure non esisteva nulla.
Era tutto uno scherzo, magari.

Harry vide dei ragazzi che portavano delle valigie e rispettivamente dei gufi come il suo.
Si fece da parte e li osservò, vide due gemelli ridere prendere di scatto la rincorsa e correre verso il muro, e no... no schiantarsi ma oltrepassarlo.

Gli altri ragazzi, erano lontani e camminavano in tutta tranquillità verso la fermata, una signora in carne indicava il punto in cui i gemelli erano scomparsi scuotendo la testa.

Harry prese un profondo respiro, si passò una mano sulla fronte e prendendo la rincorsa si lanciò contro il muro strizzando forte di occhi.
Venne catapultato in una fermata, dove fermava il treno 9 e 3/4 e tante persone poté notare Harry, erano lì ad aspettare quel treno.

Si fece avanti fermandosi davanti al treno, era ammaliato da tutta quella bellezza che lo circondava, ragazzi felici che ridevano e famiglie che aspettavano con i loro figli il treno partire. Una certa malinconia si fece spazio nell'animo di Harry che, solo aspettava la partenza del treno.

Si fece forza, non era abituato a farsi vedere debole, si passò una mano sugli occhi e spinse il baule sul treno.
Harry si trovò uno scompartimento vuoto sedendosi sul sedile, poggiando i piedi su quello che gli stava difronte.
Mentre era perso nei suoi pensieri una voce attirò la sua attenzione.
« É occupato? » disse un ragazzo che poteva avere l'età di Harry, capelli biondi e occhi così chiari.
Harry gli sorrise leggermente e disse « No, vieni. » e gli fece posto accanto a sé.
« Piacere, io sono Malfoy, Draco Malfoy. » disse il ragazzino porgendo la mano ad Harry.
« Uh, io sono Harry Potter » rispose accettando la sua mano stringendola.
I due ragazzi si sorrisero a vicenda.
E cominciarono a parlare del più e del meno, Harry adorava far ridere Draco che alcune volte gli sembrava troppo serio per la sua età. Ma Draco gli spiegò che un Lord come lui deve avere un certo portamento ed Harry di tutta risposta gli disse che se voleva essere suo amico si sarebbe dovuto comportare normalmente, che con lui non doveva essere un Lord ma se stesso. E Draco, per la prima volta provò qualcosa di caldo spandersi per tutta la bocca dello stomaco fino ad arrivare al cuore che fece una capriola, e di slancio abbracciò Harry, che ricambiò sorridendo felice.
Quel giorno quei due ragazzi fecero amicizia non pensando a nulla, solo a loro due.

Spazio sclero.

Allora? Vi piace?
Fatemi sapere cosa ne pensate magari nei messaggi o qui nei commenti.
É la mia prima drarry quindi non linciatemi se fa schiff.

A presto, per un nuovo capitolo deh🔮

Look into my eyes. It's where my demons hide.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora