Percy

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Capitolo 6

Annabeth mi guardava con aria seccata come se volesse qualcuno più forte. Io ero indeciso tra arrendermi o farmi colpire. Non mi sembrava giusto combattere contro una ragazza, soprattutto se quella ragazza era proprio Annabeth.
Afferrai la spada e mi sistemai l'elmo aspettando qualsiasi suo movimento. L'arena era in silenzio, osservandoci eccitati.
Lei impugnò il suo pugnale e con un passo aveva già azzardato un colpo. Istintivamente balzai di lato, schivandolo. Ma non feci nemmeno il tempo di rendermene conto, che si era voltata verso di me. I colpi che dava erano secchi e veloci. Il pugnale la costringeva ad avvicinarsi a me, e con quella distanza non potei non notare quanto sembrava aggressiva ma dannatamente bella.
"Smettila di scappare!"
Ringhiò, dopo la mia ennesima schivata. Impugnai la spada, e la alzai abbastanza per evitare un altro suo colpo. Con un semplice scattò del polso, l'arma era già a terra.
Lei sembrò nemmeno farci caso, e afferrò la sua spada. Sembrava quasi instancabile, inondandomi di colpi fino a stordirmi.
Sentì la lama fredda sfiorare la mia pelle, e l'arena scoppiò in un esulto. La ferita bruciava ma cercai di ignorare il dolore e sferrai un colpo cogliendola di sorpresa. Le nostre lame continuavano a scontrarsi, e sentì l'adrenalina farsi spazio dentro me vendendola in difficoltà. Era una brava stratega, nei giochi come caccia bandiera era invincibile, ma sapevo che non brillava del combattimento.
Feci un altro affondo, e Annabeth si ritrovò per terra. Immaginai che tutti si alzassero ad applaudirmi, e a riconoscere la mia vittoria, ma semplicemente guardavano come se ci fosse dell'altro.
La mia avversaria era semplicemente furiosa. Tirò fuori dalla tasca il suo cappellino blu, e se lo mise. Un momento dopo era sparita.
Mi guardai in torno, aspettandola di fianco. Ma non c'era. Ero solo nell'arena. Il silenzio dominò nuovamente gli appalti. Io tendevo l'orecchio per qualsiasi rumore. Improvvisamente mi senti buttato avanti. Caddi di faccia sentendo il pubblico ridere di me. Un peso invisibile mi stava tenendo schiacciato giù, come se qualche fantasma non volesse lasciarmi vincere. Riuscì rotolare di lato, guardando il vuoto. Il corpo teso e l'arma in aria pronta a sferrare qualche colpo. Ormai si elevavano urla che dicevano "A Sinistra!" "No, a destra."
Mi domandavo come potevo battere un avversario invisibile.
Un avversario che non potevo vedere.
"Facile vincere così!"
Sibilai, guardandomi intorno. Sentì uno sbuffo indignato dietro di me. Mi voltai lentamente, come se non avessi sentito nulla.
"Parlano tanto delle tua capacità! Ma sei fin troppo vigliacca per i miei gusti!"
Continuai, sperando di notare un movimento dell'aria, o un cambiamento di luce.
"Zitto, Jackson! Non mi conosci!"
Strillò. E fu abbastanza. Mi mossi di scatto in avanti, e abbassai la spada in modo da colpirla solamente per farla cadere e non del male. Durante la caduta perse il capellino, e Annabeth si materializzò davanti di me. Il viso contratto in una rabbia indescrivibile.
Non fece in tempo a muoversi, che le puntai la spada in gola. Chirone si alzò dichiarandomi vincitore. L'arena scoppiò in un boato di insulti. Annabeth si alzò indignata per poi correre via, umiliata e il viso contratto dalla vergogna e dalla rabbia.
Non potei evitare un sorriso soddisfatto.

_____________

Hazel per quanto fragile e piccola potesse sembrare, aveva sconfitto un figlio di Ares in tre minuti. Nico, usava a suo favore l'ombra e sconfisse con la medesima velocità un figlio di Hermes.
Piper invece si ritrovò con Frank Zhang. Nonostante cercasse di convincerlo di arrendersi usando la lingua ammaliatrice, perse. A mio malgrado non poté far a meno di invidiare il potere del ragazzo. Era sicuro di se e usava a suo favore la sua possibilità di cambiar forma. Con se non aveva nemmeno un arma.
Jason si scontrò con Leo, il quale( come mi aveva garantito) non si fece scrupoli ad usare il fuoco. Hazel, che si trovava di fianco a me, non riuscì a trattenere un verso di disgusto.
"Lo detesto quando fa così!"
Sbottò. Dal altro canto, Jason, cercava di non fargli troppo male ma dopo l'ennesima pallonata di fuoco non esitò a fulminarlo.
Da una trentina di semidei che si iscrissero ne rimasero circa una quindicina.
Tutti erano impazienti del giorno dopo.
Quando ritoccò a me pregai tutti gli dei di non aver nessun amico contro. L'idea di vincere si insinuava dolcemente nella mia mente. Non pensavo ad altro. E non volevo farlo, provocando una delusione a Hazel o Jason.
Fortunatamente il ragazzo sarebbe stato delle casa Hermes. Si chiamava Luke, e lo riconobbi grazie ai urletti eccitati da parte delle ragazze. Era quello che tutti adoravano. Perfino Hazel e Piper arrossivano e cominciavano a ridacchiare quando passava davanti a loro.
Una cicatrice gli trapassava il volto, ma oltre questo sembrava il classico ragazzo californiano. Alto, abbronzato e biondo.
Sentì negli spalti Annabeth urlargli incoraggiamenti su come colpirmi il più dolorosamente possibile senza però essere squalificato.
"Fallo sembrare un incidente, Luke! Un incidente! Ma fagli male!"
Le scoccai un occhiataccia ma lei continuò come niente fosse. Dopo il cenno di Chirone, il torneo ebbe inizio.
Luke ruotò la spada, mettendo così ben in evidenza i muscoli scoperti.
Le ragazze strillarono il suo nome, e con l'arena che lo esultava, Luke tentò un affondò. Era talmente veloce che Mi ritrovai a terra. Mi rialzai cupo in volto, e mi mise sulla difensiva. Luke mi sorrise a mo di scusa, e colpi di nuovo. Ma questa volta era preparato e alzando la spada riuscì a bloccare il colpo. Tentò un affondo, ma fu intercettato abbastanza in fretta. Mi spostai  indietro in tempo per evitare la punta della spada di Luke, e rialzai la  spada per stoccare un colpo. Dopo l'ennesima caduta, mentre ero ancora terra bloccai  appena in tempo un altro colpo. Anche l'arena si zittì. Era un affondo fin troppo esagerato. Poteva uccidermi se non fossi stato così preparato. Lo guardai con espressione stupita mentre Luke alzava innocentemente le spalle.
Mi rialzai  in fretta e con l'adrenalina nel corpo per la rabbia provocata dall'affronto , piegai la lama dell'avversario con l'elsa della spada costringendo così ad abbandonarla. Era il turno di Luke a rimanere stupito.
"È mossa difficilissima..."
Farfugliò, prima che Chirone riconoscesse per la seconda volta la mia vittoria.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 10, 2016 ⏰

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