Capitolo 10 ➰

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Mondo 1

Magnus si svegliò stringendo qualcosa tra le braccia. Ci mise poco a capire che quel qualcosa era Alec. Si strinse maggiormente contro la schiena del figlio di Apollo, in un riflesso involontario, prima di rendersi conto di quello che stava facendo. E, quando se ne rese conto, se ne fregò altamente e non si mosse di un millimetro, deciso a rimanere attaccato a quel corpo caldo finché poteva.

Sfortunatamente Alec emise uno sbuffo infastidito e si girò verso di lui nel sonno, obbligandolo a cambiare leggermente posizione. Non che questo fosse un fastidio per il figlio di Ecate, anzi. Avere il bel viso dell'altro ragazzo vicino al proprio non era per niente una cosa negativa. O almeno non lo era finché Alec non si svegliò, spalancando quegli occhi azzurro cielo che facevano impazzire il figlio di Ecate. Emise un altro sbuffo e si tuffò con la testa contro il petto dell'altro, godendosi il calore che emanava. Poi capì cosa aveva fatto e si ritrasse di scatto, rosso per l'imbarazzo come non era mai stato prima.

Tornarono alla posizione precedente, con i visi vicini e le braccia di Magnus ancora strette al corpo di Alec. Si fissarono per qualche secondo, osservando ognuno i particolari del viso dell'altro, che non avevano mai visto da così vicino. Una mano di Magnus si spostò automaticamente sulla guancia del figlio di Apollo, accarezzandogliela con dolcezza, mentre l'altro arrossiva, ma non si ritraeva. E poi accadde tutto in un attimo: le labbra del figlio di Ecate su quelle di Alec, i loro corpi vicini come non erano mai stati, una sensazione di calore diffusa ovunque, a partire dal loro cuore.

Ma il figlio di Apollo si ritrasse di scatto, rovinando il momento e lasciando il figlio di Ecate stupito e confuso. Non capiva: fino a qualche secondo prima anche l'altro lo stava stringendo tra le braccia e ora... Ora stava uscendo di corsa dalla stanza, senza degnarlo di un'occhiata. Ancora intontito lo seguì in cucina, cercando di capire cosa fosse successo.

-Fiorellino, c'è qualcosa che non va?
-Non chiamarmi fiorellino! Devi smetterla, così mi confondi e basta!

Era seduto su una sedia davanti al tavolo, con la testa tra le mani e lo sguardo chino. Il figlio di Ecate gli si avvicinò lentamente e gli prese il mento tra le dita, facendo in modo che si guardassero in faccia.

-È così che si scopre che c'è sotto qualcosa. L'amore non è mai bianco e nero, è più un sintomo. Il tuo cuore batte più veloce quando lo vedi, ti si mozza il respiro quando entra nella stanza, la tua pelle formicola quando senti il suo fiato su di te.

Fece incrociare i loro occhi. Azzurro nel verde, verde nell'azzurro. C'erano solo loro due in tutto il mondo.

-So che provi quello che provo io, Alec.

Il figlio di Apollo avrebbe tanto voluto scappare, rinnegare i suoi sentimenti. Aveva paura, paura di deludere i suoi amici, i suoi fratelli, i suoi genitori. Stava per alzarsi e andarsene, ma si fermò. Non poteva vivere così. Non poteva rinnegare se stesso per sempre. Non poteva vivere per qualcun altro, doveva vivere per se stesso. Ricacciò indietro tutti i suoi istinti che gli imponevano la fuga e prese il viso di Magnus tra le mani. E poi si avvicinò ancora di più e lo baciò. Non un bacio dolce, o un bacio passionale, quello era solo uno scontro di labbra. Ma per Alec era tutto: era iniziare una nuova vita, finalmente dedicata a se stesso e non agli altri. E voleva iniziarla con Magnus al suo fianco, di questo non aveva alcun dubbio.

IL MIO SPAZIO

Sono tornata! Scusate il ritardo, ma ho avuto un casino di verifiche e interrogazioni.
Mi dispiace, spero che non succeda più.
Comunque ecco il nuovo capitolo, spero vi piaccia.
Ciao, ciao
Giorgia

In un altro mondo (Malec)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora