Capitolo 38 ➰

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MONDO 1

Era passato un giorno dall'ultimo ritrovamento, e per Magnus e Alec l'ultimo oggetto sembrava sparito nel nulla. Non avere idea di cosa sarebbe potuto essere non aiutava di certo, anzi li confondeva e basta. Avevano deciso di passare la mattina del giorno prima a compilare una lista dei possibili oggetti che potevano averli seguiti, ma dopo un'ora si erano resi conto che erano troppi e avevano buttato tutto.

Era stata una giornata di noia, interrotta solo da un momento in cui avevano messo a posto il libro di Hunger Games che Magnus aveva ritrovato poco prima. Ovviamente le domande di Alec sulla dedica non si erano fatte attendere, alimentate dalla reticenza che sembrava mostrare il figlio di Ecate nel rispondere: di solito Magnus non aveva nessun problema a spiegargli cosa gli succedeva, ma quella volta era diverso, e Alec era preoccupato. Dopo decine di insiste stava per arrendersi, quando il figlio di Ecate iniziò la storia. Non che ci fosse molto da raccontare: un padre assente, che appena aveva scoperto la sua natura lo aveva abbandonato a se stesso. Il ragazzo dagli occhi azzurri si era sentito stringere il cuore al pensiero di un Magnus solo e triste, e si era affrettato a stringere il suo fidanzato tra le braccia, in un caldo abbraccio. Dopo aveva deciso di lasciarlo stare, come sembrava avesse bisogno, ed era andato a preparare la cena. Avevano mangiato in silenzio, per poi andare a letto sempre senza dire nulla. Io giorno dopo il figlio di Apollo si era svegliato presto ed era  andato ad allenarsi all'Istituto con Jace e Isabelle. Alla fine di quella avventura avrebbe almeno potuto dire che non era mai stato così muscoloso. E anche che si era messo con il ragazzo dei suoi sogni, ovviamente. Al ragazzo in questione, quella mattina, aveva lasciato un biglietto in cui gli diceva dove era andato e che sarebbe tornato per pranzo con la pizza. Dopodiché si era messo in marcia verso l'Istituto, non prima di aver lasciato un bacio sulla fronte di un Magnus adorabilmente addormentato che aveva risposto con un piccolo e dolcissimo mugugno. Gli aveva tanto ricordato un bimbo piccolo.

Un paio di ore dopo, il figlio di Ecate era in piedi, intento a mangiare i pancakes che finalmente aveva imparato a cucinare. Aveva iniziato a ispezionare come al solito il loft, alla ricerca di qualcosa che gli ricordava casa e che potesse essergli sfuggito prima. Sempre come al solito non trovò niente, perciò decise di ispezionare il guardaroba alla ricerca di qualcosa da mettersi prima dell'arrivo di Alec per pranzo. Aveva appena scelto una "semplice" maglietta glitterata a righe bianche e nere, uguale a una che aveva a casa, quando lo sguardo gli cadde su un buco che non aveva notato inizialmente. Il foro aveva il bordo frastagliato, color blu elettrico. Era impossibile non riconoscerlo: quel buco lo aveva creato Lou per sbaglio, mentre si esercitava con un qualche strano incantesimo cambia-colore. Strano però: era sicurissimo di averla buttata tempo fa, cosa ci faceva lì? Comunque non c'era dubbio, la maglia era quella. Forse Alec ne sapeva qualcosa... Decise di aspettarlo.

Al suo ritorno, Alec trovò il figlio di Ecate seduti sul letto, con in mano... Oddei, non poteva essere. Alec iniziò ad arrossire ancora prima di incrociare gli occhi di Magnus.

-Fiorellino, ne sai qualcosa?
-Ehm, io, ecco... L'avevo trovata per terra e l'avevo raccolta, volevo cercare il proprietario, ma poi mi sono dimenticato.
-Fiorellino... Stai arrossendo. Perciò il motivo è un altro. Quale?
-Ecco... Credevo che ridartela fosse un buon modo per parlarti per qualcosa che non riguardasse l'infermeria, ma mi vergognavo troppo...
-Aw. È una delle cose più dolci di sempre.

Alec in realtà l'avrebbe definito come patetico, ma quando si ritrovò le labbra del figlio di Ecate sulle sue trovò più intelligente non ribattere. Nella sua mente passò un unico pensiero, prima di concentrarsi su Magnus: avevano trovato tutti gli oggetti. Potevano tornare a casa.

In un altro mondo (Malec)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora