Le settimane successive furono molto monotone.Facevo sempre le stesse cose,ma senza entusiasmo.
Avevo capito,dovevo andare avanti,dovevo lasciare stare.Ma ancora non avevo capito una cosa:come aveva fatto una persona fredda come me a soffrire per un ragazzo?ma soprattutto come avevo fatto ad innamorarmi?
Forse aveva ragione Alessandro,io dicevo di essere fredda,ma in realtà bastava poco per sciogliermi.Però non era mai successo.Solo con lui.
Magari ero davvero fredda,e lui era speciale.Non avevo una spiegazione per quello che era accaduto nella mia mente,era successo e basta.Comunque quel giorno mi svegliai,scesi le scale e mi diressi in cucina.Andai da mia madre e le chiesi se poteva mandarmi dallo psicologo.
Lei inizialmente rimase allibita da questa mia proposta.Poi mi chiese la motivazione ed io le dissi che non era normale che una persona incapace di provare sentimenti chiari per qualcuno,ora stesse soffrendo per aver provato sentimenti chiari per qualcuno.
Mi guardò strana per il giro di parole,si prese qualche secondo per afferrare ciò che avevo detto e mi disse che se proprio era quello di cui avevo bisogno avrebbe chiamato uno psicologo per prendere un appuntamento.La ringraziai e mi andai a vestire.In classe non avevo molti amici,preferivo uscire con persone al di fuori dei miei compagni.Perché in realtà non li sopportavo,erano tutti uguali:i maschi pervertiti e le femmine galline.Preferivo avere come amici persone più mature,per questo nella mia classe mi chiamavano "l'asociale".
In quel periodo però stava succedendo qualcosa di strano,molti delle altre classi mi rivolgevano la parola.Forse ero un'asociale solo per la mia classe?
Comunque iniziai a fare conoscenza con molte persone,ed in particolare incontrai un ragazzo di nome James.Sua madre era inglese e suo padre italiano.Aveva pensieri completamente identici ai miei,e diventammo in poco tempo amici.Gli raccontai tutto quello che mi era successo ultimamente.Non che lui non lo sapesse già,considerando che lo sapeva tutta la scuola.Però nessuno sapeva veramente il motivo per cui ci eravamo lasciati.E sentivo il bisogno di raccontarlo a qualcuno.Avevo bisogno di un amico.E James lo era.La cosa che lo rendeva più affidabile era il fatto che sarebbe stato incapace di provare sentimenti per me per il semplice che era gay,ed anche felicemente fidanzato,ma era simpaticissimo.
Dopo quasi un mese che ci conoscevamo lui mi propose di andare in discoteca perché il suo ragazzo aveva delle entrate gratis,accettai volentieri.Avevo bisogno di un po' di svago,Alessandro mi mancava,mi mancavano i suoi abbracci,i suoi baci sulla fronte,il suo affetto ed i suoi occhi che guardavano fissi i miei.La sera prima di uscire cenai presto e poi andai a prepararmi.
Misi un vestito stretto un po' più su della vita con le spalline che cadevano al lato color viola e gli stivaletti neri.
James mi chiamò per dirmi che era sotto casa mia.Io avvertii mia madre del fatto che era arrivato e lo raggiunsi in macchina.All'interno c'erano due suoi amici.Si presentarono,erano in classe di Alessandro,ma non erano amici.Si chiamavano Gianluca e Leonardo.Arrivammo all'entrata dove ci aspettava il ragazzo di James che ci fece entrare.
-ti lascio in buone mani-mi disse James indicando Gianluca e Leonardo mentre andava dagli amici del suo fidanzato.Io annuii e passai la serata con loro.
Dopo un'oretta eravamo stanchi e ci sedemmo.Iniziammo a parlare per conoscerci meglio,o almeno ci provammo perché la musica era troppo alta.-io vado a prendere qualcosa da bere,voi volete qualcosa?-chiese Gianluca.
-quello che prendi tu-
-io niente grazie-non mi piaceva bere in effetti.
Continuammo a parlare e scoprii che anche Leonardo era appena uscito da una storia,però molto più lunga di quella mia e di Alessandro.Eravamo molto simili rispetto questo punto di vista.
-ma Gianluca si è perso?-chiesi dopo 20 minuti.Leonardo rise e mi indicò un punto in cui si vedeva chiaramente Gianluca che si baciava con una ragazza.
-ah ecco ho capito tutto-dissi ridendo.
-già-rispose anche lui con un sorrisetto.
Ci fu uno di quei momenti di silenzio molto imbarazzanti in cui non sai più di cosa parlare.Così decisi di iniziare io un discorso ma appena aprii bocca lui mi bació.Non mi rifiutai,perché sapendo che anche lui si era appena lasciato capii che non sarebbe significato niente quel bacio.Infatti pensai che sicuramente,come io pensavo ancora ad Alessandro,anche lui probabilmente pensava alla sua ex:era solo un po' di "svago".
Finalmente mi sentivo meglio ma...appena ci staccammo per respirare sentii una voce:-ciao Ambra...-
Alzai la testa:era Alessandro.
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Se dio esistesse
RandomQuesta storia parla della vita di una ragazza,apparentemente felice,che peró dentro ha molte cose che vorrebbe far sapere al mondo intero.Per farlo,userà la sua passione,scrivere.