III

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Quando Sasuke tornò all'appartamento dei suoi genitori, trovò sua madre e Itachi nel salotto, stranamente silenziosi.

Percepì subito che fosse accaduto qualcos'altro e si preparò mentalmente a ricevere l'ennesima brutta notizia.

« Dove sei stato? » gli chiese la madre.

« All'università. » rispose con sincerità: dopo ciò che aveva scoperto avrebbe dovuto dirglielo comunque.

« Sei stato da quella donna. » affermò Itachi, che non sembrava sorpreso affatto.

Sasuke annuì e respirò a fondo, preparandosi a spiegare loro come stessero davvero le cose, o meglio esporgli la sua visione.

« Lei non era l'amante di papà. » dichiarò, convinto, attirando l'attenzione di sua madre che fino a quel momento non lo aveva degnato di uno sguardo.

Gli raccontò della conversazione avuta con lei a pranzo, fin nei minimi dettagli, e della borsa di studio, che come lui aveva ipotizzato, non era mai esistita, e che era stato, quindi, suo padre a mantenere Sakura agli studi, a pagarle l'appartamento e a donarle dei soldi mensili per farle vivere una vita decorosa, spiegando così dove fossero finiti quei soldi che periodicamente venivano versati sul conto corrente della ragazza.

« Perché avrebbe dovuto fare tutto questo per una sconosciuta? » chiese Itachi, sorpreso. « E per quale motivo non ci ha mai detto niente? Ma soprattutto lei lo sa? » aggiunse, concitatamente.

« Lei non può saperlo. » lo interruppe la madre « Il conto corrente da cui partivano i bonifici non è intestato a lui, ma a un'associazione di cui lui è presidente. » gli comunicò prima di scuotere la testa, affranta.

« Sakura deve aver pensato che la sua borsa di studio venisse da quell'associazione. » ipotizzò Sasuke.

« Sì, ma perché? » insistette Itachi.

« Credo che Sakura sia nostra sorella. » dichiarò, tutto d'un fiato, lasciando i presenti a bocca aperta.

Sul salotto calò un opprimente silenzio. Sasuke fece saettare lo sguardo da suo fratello a sua madre svariate volte, in attesa che uno di loro dicesse qualcosa.

« Chi era mio marito? » esclamò sua madre, infine, portando entrambe le mani al volto.

« Come fai ad affermare una cosa così grave? » chiese Itachi « Ammetto che da quello che ci ha raccontato le coincidenze non manchino, ma insomma, è impossibile che nostro padre abbia nascosto per ventinove anni di avere una figlia illegittima! » aggiunse per poi avvicinarsi a sua madre e posarle una mano sulla schiena per confortarla.

« Le coincidenze non esistono. » replicò Sasuke, sentendosi quasi in colpa per aver inferto quel duro colpo a sua madre « Questi sono fatti, Itachi! » ringhiò, subito dopo, stringendo i pugni: non faceva piacere neanche a lui, ma non poteva farci niente se le cose stavano così.

The second hand unwindsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora