C'è una signora, cioè non signora ma neanche ragazza, diciamo una venticinquenne, che prende questo magnifico autobus in stazione e scende nella piazza principale. Questa persona è una maniaca del fashion, pensatevi: porta addirittura pantaloni fucsia o scarpe arancioni che vengono spesso giudicati dai teenager passanti come un pochino esagerati. Lei però ne va molto fiera, infatti una volta, parlando con un ragazzo, ha affermato che lei preferisce spendere soldi in vestiti che in mangiare! È anche una donna molto social infatti sta sempre al telefono: aspetta l'autobus al telefono, sorride col telefono, parla col telefono, entra in autobus col telefono, si sfoga col telefono, mangia col telefono, si descrive al telefono, e addirittura piange al telefono; insomma ha occhi solo per lui! Ma cosa farà tutto questo tempo al telefono? Ecco la risposta: lei utilizza standard social come whats app, Instagram, Facebook... ma anche social un po' più particolari, come Tinder, dove scorre tutte le persone e butta nel cestino anche i fighi con un bello stampo rosso fuoco "NOPE". Quelli che però le interessano li mette in bacheca, pronti per delle nuove conversazioni e vicino alla bacheca aggiorna sempre le sue foto, sempre fighe di lei e basta e, se ci sono foto con le amiche, le taglia. Oltre a ciò aggiorna anche la sua bio; ieri abbiamo avuto la fortuna di riuscire a scorgere la sua ampia e interessante bio che è la seguente: travel, food, music, love, sun, mermaid, unicorns. A questa femmina, purtroppo, non piacciono gli studenti che, poveretti, studiano, si impegnano, fanno i compiti, vanno a scuola e ovviamente tornano in autobus stremati. Lei, invece, non fa niente e ha la macchina però ha la gobba che la fa sembrare stanca e depressa e vuole assolutamente sedersi anche se spesso gli tocca stare in piedi perché gli studenti le "rubano" il posto: povera Roberta!
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Viaggi nell'1/
HumorUna serie di storie divertenti che capitano in un autobus particolarmente strano, quindi leggete e divertitevi Tratto da storie vere vissute in prima persona, preparate i fazzoletti (per ridere