Insonnia

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Fu proprio il suo pensiero durante la notte a tenermi sveglia.

Avevo bisogno di toccare le sue mani,quelle manine piccole e molto lisce e morbide.
Volevo mi toccassero ogni parte del corpo,volevo sentire l'energia del suo corpo freddo che si riscaldava alla mia presenza.

Avevo bisogno di sentire quella voce,bassa,ma che sapeva farsi valere nei momenti in cui doveva usarla.
Volevo che quella musica dolce accompagnasse le mie giornate.

I suoi occhi!Dio!quegli occhi devo stare attenta a non perdermici dentro.
Occhi blu intensi,quasi di ghiaccio da far gelare il sangue.
Voglio diventare colei che farà sciogliere quel cubetto di iceberg.

Portava questi capelli neri,lunghi,e semilisci tenuti da una coda lasciata cadere su un lato della spalla.
Io amo i capelli delle persone,amo questo tipo di capelli.
Cristo,la fantasia di farmi portare da lei in magazzino a mostrarmi tutti e dico TUTTI i suoi lati nascosti,dal carattere a sapere ogni forma del suo corpo nudo scoperto da quei vestiti,mi crea un ossessione particolare.

Fanculo,inizio a prepararmi per andare ad incontrarla.

Ho trascorso tutta la mattina a chiacchierare animatamente con altre colleghe,vedevo che lei mi guardava a distanza.
Quella mattina ci scambiammo solo un "ciao" e io decisi che questa era la tattica migliore per avere la sua attenzione.

La osservavo in ogni suo movimento,quando si piegava per sistemare le magliette,i movimenti delle sue mani per gesticolare con il cliente,la sua bocca non molto carnosa ma super sexy,la volevo sentire muoversi con la mia.
E già percepivo le sue dita che premevano sulla mia pelle.

Mi eccitava l'idea di farmi beccare più volte con uno sguardo immobile su di lei,vedere le sue reazioni un po imbarazzate e un po nervose mi faceva salire voglia.

Il capo mi mandò in magazzino a sistemare i nuovi ordini fatalità insieme a chi? Ad Elisabeth, ovviamente.

Il silenzio era rotto solo dal rumore che facevamo nell'aprire gli scatoloni finché dissi:
《secondo me sei una porca a letto.》
Continuò il silenzio ma si dipinse sul suo volto un sorriso molto trattenuto come se dicesse "e tu come lo sai?:.
Continuai ridacchiando:
<eh si,secondo me sei una passiva.》
Lei rispose quasi ridendo:
《Ti sbagli. Chi te lo dice che sono passiva?》.
Questo dialogo mi interessava molto quindi guardandola per stuzzicarla dall'alto al basso dissi:
《Bhe,si vede anche che una conversazione con una lesbica che ci prova con te  non la sai gestire, o meglio dominare. Forse hai paura? O ti metto a disagio?.》
《NON HO PAURA . È solo che non sono lesbica.MA NON HO PAURA.》
<vedremo>
Mi alzai,e andai alla porta a spegnere la luce,c'era solo un po di sole che entrava dalle fessure della porta di quel magazzino,e mi avvicinai a lei.

Rimase ferma e zitta.

Mi avvicinai da dietro e posai le mie mani sui suoi fianchi scoprendole un po la maglietta,sentii il suo corpo rispondere con la pelle d'oca.
Era così caldo e sexy che avrei voluto spogliarla e farlo li per terra.

Eravamo entrambe zitte con i respiri un po più accellerati del solito finché qualcuno apri'la porta trovandoci nel buio così....



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