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Ho trascorso troppo tempo riempiendo un stanza di sospiri e costringendomi a vivere respirandoli. Ho promesso a me stessa, per capriccio, che avrei imparato a sopravvivere grazie a loro e ho iniziato a pensare che l'ossigeno fosse superfluo.

Sono quasi soffocata, annegata in me stessa e nei miei sospiri. Era un continuo circolo vizioso: liberarsi di qualcosa, sentirsi finalmente libera e poi respirarli ancora e cadere nuovamente nell'affanno. E la cosa peggiore era considerare quest'ultimo qualcosa di intrigante, di interessante, qualcosa che vale la pena rivivere.

Credimi, chiunque tu sia, non è vero.

Non vuoi questo e una parte di te lo sa, una parte di te che si è persa nei meandri del tuo stomaco, proprio dove ora regna quell'angoscia straziante. E c'è un tiranno che ti fa credere cose assurde, che ti inganna. Quel tiranno è una parte del tuo Io. Lo hai represso per così tanto tempo, che non sapevi esistesse.

Equilibrio: questa è la chiave. Equilibrare quelle due personalità che abitano in te stesso, perché non puoi ucciderne una per far trionfare l'altra.

Equilibrio e ossigeno, non puoi vivere di sospiri.

Ogni sospiro racchiude qualcosa che ti chiama. Sfiorali, accarezzali, toccali, respirali, degustali, ma liberali e liberati di essi prima che ti soffochino.

Respira.

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