Di mattina arrivo a scuola quando la campanella è già suonata, quindi nel cortile non c'è nessuno tranne Andrea che è appoggiato al muro vicino l'entrata.
"Ciao Ema." Mi saluta.
"Ciao."
"Come stai? Hai pensato a quello che ti ho detto ieri sera?" Chiede speranzoso. A queste parole capisco che ieri era serio e che non stava scherzando.
"Sto bene. Si ho pensato e ho deciso che voglio provare a essere amici." Sul suo volto compare un sorriso bellissimo.
"Sono contento che tu abbia preso questa decisione, ti va se oggi pomeriggio usciamo insieme?"
"Va bene."
"Ok ora entriamo." Annuisco e ci avviamo in classe.
Quando entriamo la professoressa di tecnica dice "signorina Ross e signor Trevis vi sembra questa l'ora di entrare in classe?" È infuriata."Mi dispiace prof. ma avevo una cosa più importante da fare." Risponde Andrea.
"Allora visto che non vi interessa la mia lezione andate fuori dalla classe."
E così sbuffando ci avviamo fuori."Che stronza." Dico appena chiusa la porta.
"Già ma guarda il lato positivo, almeno ora possiamo far qualcosa per riuscire a conoscerci meglio." Mi dice con tono divertito.
"Beh io ti conosco perfettamente, sei tu che devi conoscere me." Gli rispondo sicura di me.
"No non mi conosci bene, c'è un lato di me che nessuno conosce."
"Io invece penso di conoscerlo." Dico con un tono divertito.
"Va bene se lo dici tu." Dice lui ridendo.
"Comunque ieri ti sei scusato tu e credo che ora tocchi a me farlo." Sono tornata seria.
"E di cosa scusa? Sono stato io lo stronzo, tu non hai fatto assolutamente nulla."
"Si però ogni volta che mi provocavi io ti rispondevo male." Dico abbassando lo sguardo.
Lui mette due dita sotto il mio mento e mi fa alzare lo sguardo in modo che io possa guardarlo negli occhi e dice "Si ma a me piaceva il modo in cui mi rispondevi, anche se delle volte non ti sopportavo, ma mi piaceva il fatto che tu fossi una ragazza in grado di tenermi testa." Mi piace questo lato dolce di Andrea, non ho mai avuto modo di conoscerlo a fondo.
Non sapendo cosa fare o cosa dire decido di abbracciarlo e lui ricambia subito. Tra le sue braccia mi sento al sicuro e questa sensazione mi piace moltissimo.***
"Dov'eri finita ieri sera? Io e i ragazzi ti abbiamo persa di vista." Mi dice Cloe durante l'intervallo.
"Ah sì, ero insieme ad Andrea." Appena finisco la frase la mia amica ha gli occhi spalancati dalla sorpresa.
"Con Andrea?!" Mi chiede incredula.
"Oh sì non te l'ho detto, ieri abbiamo parlato e si è scusato per tutto quello che ha fatto in questi due anni, mi ha anche chiesto se voglio provare ad essere sua amica."
"Davvero Andrea si è scusato?! Non è che era ubriaco?"
"All'inizio l'ho pensato anch'io ma poi oggi a scuola mi ha richiesto se volevo provare a essere sua amica e io ho accettato."
"Va bene, ma stai attenta, quel ragazzo è capace di tutto."
"Lo so."
Intanto Stefano e Lorenzo si avvicinano a noi. Iniziamo a parlare del più e del meno fin quando Susan si avvicina a noi.
"Tu!" Grida indicandomi.
"Si?" Le rispondo.
"Per colpa tua Andrea mi ha lasciata." Dice infastidita.
"Ma stai scherzando vero?" Le chiedo ridendo.
"Non sto scherzando e non ridere questa è una cosa seria! Pensavo vi odiaste ma poi vi ho visti parlare ieri alla festa e oggi siete anche arrivati insieme in classe."
"Ma guarda che io non c'entro niente! Andrea non ti ha lasciata né per colpa mia né per colpa di nessun altro. Ti avrebbe lasciata in ogni caso." Puntualizzò con tono acido.
"Sappi che non finisce qui." E se ne va.
Bah la gente è proprio strana a volte. Come può dire quella stupidaggine. Secondo me, è proprio andata fuori di testa.
Ciao gente, vi piace la storia fino ad ora? Mi auguro con tutto il cuore di sì. A me piace molto scrivere ma essendo alle prime armi non riesco a scrivere chissà cosa. Comunque adesso vi saluto. Ciao ciao.
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Stronzo ma perfetto.
RomanceLei: una brava ragazza che frequenta nella città di Los Angeles il secondo anno di liceo. Lui: il solito ragazzo bello e stronzo che ci prova con tutte, e come se non bastasse tutte le ragazze cadono ai suoi piedi. Ma non sarà sempre così...