Capitolo 1

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Mi sveglio a causa del terribile suono della mia sveglia che non la smette di suonare, finché non la spengo.
Sono costretta ad alzarmi per affrontare l'inizio del secondo anno nel mio amato liceo. Per prima cosa appena in piedi mi dirigo davanti l'armadio per decidere cosa indossare, opto per dei pantaloni neri strappati sulle ginocchia e per una felpa abbastanza corta di colore grigio chiaro, infine decido di abbinare al tutto le adidas bianche a strisce nere.
Dopodiché vado in bagno per lavarmi e vestirmi e appena finito mi dirigo al piano di sotto per fare colazione.
In cucina trovo mia mamma e mia sorella più piccola di me intente a fare colazione, io siccome è tardi mi affretto a salutarle, prendo un biscotto ed esco fuori a prendere il pullman sperando di non aver fatto troppo tardi.
Arrivata alla fermata noto in lontana la mia migliore amica Cloe arrivare e capisco di non aver fatto tardi.
"Ehi, come va?" Mi saluta Cloe.
"Ciao, mi sento solo un po' assonnata per il resto va tutto bene tu come stai?" Le rispondo facendo uno sbadiglio.
"Sei la solita scansa fatiche assonnata, io sto a meraviglia sono contenta che stia per ricominciare la scuola" mi risponde e io la guardo come se avesse detto la cosa più stupida del mondo.
"Come fai ad essere così felice, non ti mancherà stare sveglia fino a tardi, far quello che ti pare senza avere l'ansia di verifiche, interrogazioni e cose così, e poi soprattutto non ti mancherà il fatto di poter dormire fino a tardi la mattina?"
"Si, è ovvio che mi mancheranno tutte queste cose, ma non si può oziare per sempre, Ema!" Mi risponde con tono divertito.
Intanto il pullman è arrivato e noi ci affrettiamo a salire per poterci sedere.

Arrivate a scuola vicino al cancello noto che ci sono i nostri due migliori amici: Stefano e Lorenzo.
Quando si accorgono di noi ci salutano e ci abbracciano. Mi sono mancati davvero tanto perché quest'estate non abbiamo avuto modo di vederci visto che erano tutti e due partiti insieme alla propria famiglia.
Quando suona la campanella siamo costretti ad entrare in classe dove ognuno si siede ai rispettivi posti dell'anno scorso, ovviamente siamo nella stessa fila altrimenti come facciamo a parlare quando ci annoiamo durante le lezioni? Comunque io sono seduta vicino a Cloe all'ultimo banco, Stefano e Lorenzo sono seduti davanti a noi.
Quando la prof entra in classe ci annuncia quello che dobbiamo fare oggi.
"Allora ragazzi oggi come prima cosa ci racconteremo tutto quello che abbiamo fatto nelle vacanze però dopo ci metteremo a correggere i compiti che vi avevo lasciato."
Stefano si gira seguito da Lorenzo e ci dice "sentite ragazze parlate tanto così finisce l'ora e non facciamo nient'altro che parlare delle vacanze perché io non ho fatto nessun compito" Cloe, Lorenzo ed io scoppiamo a ridere per quello che ha appena detto il nostro amico e la prof se ne accorge e ci dice "allora siccome siete molto interessati a quello che sto dicendo sarete voi quattro a parlare per primi di cosa avete fatto. Inizia tu Cloe."
Cloe inizia a parlare a raffica e va avanti una ventina di minuti ma ad un certo punto la prof la blocca e fa parlare me, anche io parlo per molto tempo e così passiamo l'ora solo a parlare di quello che abbiamo fatto durante le vacanze salvando così il nostro caro Lorenzo che non ha aperto libri durante l'estate.

Il resto della giornata trascorre in fretta e quando si sente finalmente il suono della campanella i miei amici ed io ci catapultiamo fuori dove per nostra sfortuna incontriamo Andrea e una ragazza vestita per metà.
"Ciao, già che ci siete volevo presentarvi la mia nuova ragazza si chiama Susan" ci dice Andrea appena ci vede.
"Durante l'estate quante ragazze hai cambiato prima di arrivare a lei?" Rispondo io ottenendo la risata dei miei amici e uno sguardo omicida da parte di Andrea, invece la ragazza non sembra infastidita da quello che ho appena detto.
"Senti non ti devi permettere di parlarmi così!" Risponde Andrea avvicinandosi pericolosamente a me.
Lorenzo, in un batter d'occhio appena nota Andrea che si avvicina a me, mi si para davanti e dice "Tu invece non ti devi permettere di avvicinarti a lei." E così Andrea se ne va via infuriato seguito da quella smorfiosetta.
"Non c'era bisogno che tu mi difendessi" dico a Lorenzo e lui mi dice "Si ma non volevo che quello stronzo parlasse in quel modo con te e quindi l'ho fatto.. Anche perché ho una fame da lupi, andiamo a mangiare da qualche parte insieme?".
"Per me va bene" dice Stefano.
"Anche per me" risponde la mia amica.
Io mi limito solo ad annuire.

Ehi, come vi sembra l'inizio?
Scusate se ci sono alcuni errori ma è la prima storia che scrivo. Se avete consigli su come migliorare scrivetemeli qua sotto nei commenti. Ripeto mi scuso per gli errori. Per il resto spero vi piaccia.

Stronzo ma perfetto.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora