Il fratello

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A quelle parole rimasi perplessa e abbassai lo sguardo.
<<...Oh e cosa gli è capitato?>>
<<Che t'importa!>>
<<Beh. Se qualcuno è morto in questa casa vorrei saperlo. Ma visto che sei cosí scontroso- almeno dimmi come ti chiami.>>
Il biondo sorruse leggermente e spalancó una delle tante finestre della stanza. Il cielo era cupo e grigio, c'era una fitta nebbia sopra tutta la città e si sentiva uno strano odore di pioggia!
Io mi sedetti sul letto,non era molto comodo,sembrava quasi cemento. Il rumore del fruscio delle foglie che si sentiva dalla finestra era rilassante,mi faceva pensare alla casa in campagna dei miei genitori,con il profumo dei fiori e i sussurri del vento.
Il ragazzo mi lasciò contemplare il paesaggio in silenzio per qualche secondo poi rispose alla domanda.
<<Tate..ti serve sapere solo questo>>
Quel ragazzo era misterioso e inquietante ma  allo stesso tempo anche affascinante,forse il fascino dell'accento straniero o solo per i suoi capelli biondi e quello sguardo penetrante.
Mi alzai e scesi le scale,volevo esplorare la mia nuova casa e capire la sua vecchia storia. Restai a fissare gli scatoloni poggiati sul tavolo della cucina per qualche secondo,poi vidi una porta rosso sangue che probabilmente portava alla cantina,le cantine mi hanno fatto sempre gelare il sangue,buie e tristi,piene di ricordi,oggetti e storie che aspettano solamente di essere scoperte!
Avevo troppa paura per scendere da sola,diedi le spalle alla porta rossa,sentivo che qualcosa mi stava aspettando,ma non era il momento di fare la coraggiosa,uscii dalla casa,la nebbia ormai era scomparsa e decisi di entrare nella libreria della cittadina,a qualche passo da casa mia.
Era abbastanza piccola,c'erano grandi scaffali di legno di quercia accanto alle due pareti laterali e al centro della stanza c'erano dei tavoli. Accanto ad uno scaffale c'era un ragazzo alto, intorno ai 16 anni,con i capelli neri gellati,indossava una giacchetta blu,una camicia bianca e un papillon nero.
<< ..ehm,ciao,sai dov'è la bibliotecaria? Sono nuova di qui>>
Il ragazzo,si girò evidentemente scocciato e mi scrutó attentamente,guardandomi dall'alto al basso,aggrottò le sopracciglia con aria non molto amichevole, sbuffò e disse semplicemente
<<No. >>
Aveva gli occhi da cerbiatto di colore azzurro scuro e nel complesso era un ragazzo molto carino.
La donna bionda della reception entrò nella libreria e si mise dietro il "bancone" sedendosi e prendendo un libro tra le mani iniziando a leggerlo.
<< Lei..uhm?>>
La donna a queste parole alzò lo sguardo e sorrise,spostò lo sguardo e appena vide il ragazzo la sua espressione cambiò totalmente,diventando improvvisamente cupa.
<<Chiamami Costance cara...>>
Il ragazzo socchiuse gli occhi girando leggermente la testa e si mise ad ascoltare silenziosamente la conversazione poggiando il libro su uno scaffale.
<<Mi può consigliare un libro che parli di questa città e della sua storia? Vorrei informarmi dato che su internet non si trova niente..Questa città é così piccola che non é neanche sulle cartine>>
La donna esitó per qualche secondo,fece per dire qualcosa ma il ragazzo la fermó
<<Non c'è niente. È stato bruciato tutto.>> Il ragazzo enfatizzò sull'ultima frase e fece un ghigno guardando Costance.
<<Questo non è il posto giusto dove cercare la storia della nostra città. Ritenta e sarai piú fortunata.>> aggiunse subito dopo guardandomi con aria superiore.
Il ragazzo lanció uno sguardo a Costance e fece cadere di proposito un libro a terra.
<<Senti tesoro...adesso devi proprio andare stiamo chiudendo-..>>
Io annuii e silenziosamente uscii dalla libreria pensando aquello che era appena accaduto e cercando di dare delle rispose alle mie tante domande.
Il ragazzo si rivolse a Costance con aria infuriata subito dopo
<<Che diavolo ti passa per la testa.>>
<<Tate mi ha detto di farlo>>
<<Ah beh,fermi tutti allora, perché al figliolo preferito sta simpatica un'umana che dovrebbe essere già morta dobbiamo metterci da parte.>>
Costance diede uno schiaffo sonoro al ragazzo e disse con tono autoritario
<<Blaine adesso basta. Non permetterti mai più di rivolgerti a tua madre così. Basta attacchi di gelosia verso Tate.Sei un inutile egocentrico.>>

....

Psychoville/Tate LangdonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora