Prima parte

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Forse queste note iniziali non interesseranno a nessuno. Anzi, molto probabilmente è così. Ma ci tenevo comunque a dire che questa mini-long era nata come una one shot, e inizialmente l'avevo presa come un esperimento. Non ho pubblicato molto su questo sito, e solo una delle storie -la più lunga- comprende una scena "calda", per così dire. Quindi avevo pensato di scrivere qualcosa per esercitarmi, non che voglia diventare volgare o troppo spinta, ma comunque sono consapevole di dover essere capace a descrivere di tutto, comprese scene spinte. Non rubo altro tempo ai poveracci che hanno deciso di leggere.
Un bacio,
Lila.


Harry cammina a testa bassa, una mano malamente infilata nella tasca dei suoi jeans strappati e l'altra che corre a spostare i ricci dal viso ogni due minuti. Sbuffa leggermente al pensiero di aver perso il bus e alla prospettiva di arrivare a scuola in ritardo, lui che è sempre così preciso e puntuale. Il lato positivo di tutto ciò è sapere che, quando arriverà davanti all'enorme cancello, Louis sarà sicuramente entrato nell'edificio da un pezzo, pronto ad iniziare le lezioni. Il riccio pensa che abbia biologia in prima ora, ma non ne è sicuro. Louis è il peggior incubo di Harry da circa tre anni -o, per meglio dire, da quando si è accorto della sua esistenza e ha deciso che rovinarla fosse il suo passatempo preferito. E al riccio infastidiscono le persone appiccicose ed insistenti, ma con Louis è diverso, in qualche modo. E' diventata quasi un'abitudine, ormai, arrivare a scuola la mattina e trovarlo lì, seduto sul muretto insieme a Zayn e stretto nel suo giacchetto di jeans, a trovare un modo originale per infastidirlo. Ed Harry è un fan delle abitudini. A lui piace andare a dormire la sera con la consapevolezza di aver programmato nei minimi dettagli il giorno successivo, o sapere cosa dovrà fare il giovedì pomeriggio e cosa dovrà mangiare il sabato sera. Lo fa stare bene con se stesso, lo fa sentire al sicuro. Per questo odia che Louis sia diventato una delle sue abitudini, con i suoi scherzi e il suo modo squallido di attaccare bottone ed i suoi occhi troppo blu. E per questo tenta in ogni modo di ignorarlo, anche se Niall è nel suo stesso gruppo e spesso lo trascina alle feste che Zayn organizza a casa sua. Una volta, non troppo tempo fa, Harry si è ritrovato ubriaco marcio, tra le braccia troppo lunghe di Xander Ritz, e per poco non ha commesso la cazzata più grande della sua vita. Le uniche cose che ricorda, comunque, sono uno Xander privo di sensi e delle braccia accoglienti che lo adagiano su un letto morbido. Harry pensa di aver visto blu, dopo, e crede di sapere a chi quel blu appartenga. Ma non ha mai indagato né ringraziato, e Louis è rimasto il solito idiota che sorride troppo quando lui è nei paraggi. Harry ha raccontato della suacosa per Louis solo a Niall, perché è il suo migliore amico e lo avrebbe capito comunque, prima o poi, e il biondo non ne è rimasto troppo sorpreso. Harry cerca di ignorare Louis e l'insicurezza che gli fa provare, ma il più delle volte, purtroppo, non ci riesce.

Arriva davanti al cancello della scuola con circa venti minuti di ritardo, quindi decide di sistemarsi sul muretto e aspettare che suoni la campanella. In prima ora avrebbe avuto biologia, ma per fortuna il professor Bryony lo ha interrogato la scorsa settimana. La campanella è già suonata da un pezzo, ma una figura minuta è ancora seduta al solito posto. Louis.

-Harry!- appena lo vede, il liscio scende dal muretto con un agile salto e lo raggiunge, il respiro pesante e l'aria terribilmente preoccupata. Harry aggrotta le sopracciglia -Dove diavolo eri finito?- continua.

-Ho solo fatto tardi, che ti importa?- Louis ignora il suo tono acido e gli schiaffeggia leggermente la spalla. Harry non sa se ridere o restituire lo schiaffo.

-Mi sono preoccupato, idiota!- il riccio pensa che Louis sia davvero tenero così, con gli occhioni spalancati e le labbra strette, mentre tenta di sembrare minaccioso -con lui non ci riesce mai, comunque.

-Non dovresti preoccuparti, non sei mica mio padre.-

-Dovresti darmi il tuo numero, così eviteremo altre preoccupazioni inutili in futuro.-

Take your time | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora