Earthly Child

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Quando il Dottore e i suoi compagni arrivarono alla BBC, trovarono un gruppo di persone che discuteva concitatamente al suo ingresso.
Avvicinatisi, al centro di questa piccola folla si trovava Tennant, che per primo si girò verso il Dottore, con gli occhi spalancati.

"Tu!"

Il Dottore, non sapendo come sottrarsi alla folla, e al suo attore, mostrò a tutti la carta psichica.
"Sono del dipartimento Sosia e Omonimi, volevo..."

Ma Tennant lo interruppe, strappandogli la carta dalle mani.
"Lo conosco questo trucchetto, l'ho usato mille vol..."
Poi Tennant si accorse che sulla carta danzavano le parole che lui stava pensando, e impallidì di colpo.

"Tu..."

"Già. Sono quello vero. Posso riavere la mia carta?"

Con mano tremante, Tennant la restituì, poi rise brevemente, continuando a indicare il Dottore. La folla era egualmente tremante e ammutolita.

"Tu... sei il Dottore. Esisti. Cosa..."

"Ti chiedo scusa, ma non ho tempo per le spiegazioni. Dobbiamo convogliare l'energia psichica del pianeta, o non potremo tornare a casa. Ti dispiace se recito al posto tuo?"

"Questo... è un tipico discorso da Doctor Who. Io... beh, non sta davvero a me decidere, dovremo aspettare domattina. In realtà manca solamente la scena finale, ma dopo ci vorranno mesi di produzione prima di rilasciarlo..."

"Non ho tempo. Reciteremo noi il finale, poi montereremo il tutto. Domani, uscirà l'episodio in mondovisione."

Mentre i due dottori continuavano a discutere, un uomo di mezza età, spettinato e chiaramente sveglio da meno di mezz'ora, uscì da un taxi e si fece largo tra le persone. Il Dottore lo salutò con un cenno, mentre Tennant gli strinse la mano, "Benvenuto signor Harris."
"Dottore, questo è Bruce Harris, il regista dell'ultimo episodio. Penso che abbiate di che parlare."

Il regista guardò i due uomini identici, con aria scettica, poi si rivolse a Tennant.
"David, che cazzo è questa storia? Mi avevano detto che degli impersonatori si erano intrufolati negli studi, ma.."

Il Maestro si inserì nella conversazione, divertito. 
"Semmai è lui l'impersonatore.", disse, indicando Tennant.

Poco dopo, ripetute tutte le spiegazioni, la folla venne fatta diradare, sfruttando la carta psichica.           "È solo uno stunt pubblicitario, grazie per averci seguito."
Il nuovo gruppo, invece si spostò negli studios. Harris ancora non era convinto dell'esistenza del Dottore, che fu costretto a fargli saltare i bottoni della camicia con il cacciavite sonico.
"Contento? Ora mettiamoci al lavoro."

Harris camminava in testa al gruppo, grattandosi la testa.

"Io ancora non ci riesco a credere. Quindi i nostri personaggi hanno preso vita?"

Il Dottore arricciò le labbra, e si girò verso Rose.

"spiegaglielo tu, io ci rinuncio."

"Dottore, non sono sicura di aver capito nemmeno io..."

"Dai, è facile! Il loro universo è iniziato un po' prima, o il loro tempo scorre un po' più velocemente, quindi possono vedere quello che è il nostro futuro, come se fosse già successo!"

"E quindi sanno come andrà a finire la nostra storia? Come se niente fosse? Ma allora dobbiamo farci dire..."

"Il minimo possibile." Interruppe il Maestro. Rose si girò stizzita verso di lui, che si zittì per un momento, istintivamente, ricordandosi gli occhi terribili del Lupo, prima di riprendere a parlare.

"Conoscere il nostro futuro è pericolosissimo, e se il Dottore non te l'ha già spiegato, è un'idiota."

Harris guardò il Maestro, poi rise sotto i baffi per un momento, pensando a Missy.

"Per questo continuo a pensare che questo piano sia un'idiozia. Potrebbe funzionare, ma altererà in modo disastroso la nostra linea temporale."

"Siamo Signori del Tempo, la nostra linea temporale è annodata come un gomitolo. Abbiamo pochissimo tempo, quindi diteci cosa dobbiamo fare per girare le ultime scene, e domani manderemo in onda l'episodio."

Harris si grattò la testa. "Non potete semplicemente rivelarvi al mondo? Quello attirerebbe l'attenzione."

"Bah, non ci crederebbe nessuno."

"Non importa! È quello il bello della pubblicità!"

"Mmh... il vostro mondo è strano. Rose, ti va di farlo?"

"Dottore, non ho mai recitato."

"Non devi recitare, tu sei Rose Tyler, racconta qualcosa e basta."

E così il gruppo si divise. Rose, dopo brevi preparativi, registrò il suo messaggio al mondo, che venne ripetuto senza sosta in televisione: "Sono Rose Tyler, e sono una compagna del Dottore. Dopo migliaia di anni di viaggi, mondi da salvare ed eroismo, la sua storia sta per finire, restate sintonizzati."

Il Dottore e il Maestro restarono con Harris, che gli spiegò brevemente la trama dell'ultimo arco narrativo, fino alla scena da girare.

"Dunque, molto brevemente: Quando il Maestro ha richiamato Gallifrey sulla Terra, tra i pianeti si è formata una connessione, e la Terra ha iniziato a ripetere il suono dei Tamburi. Nel tentativo di fermarlo, il Maestro ha deciso di distruggere la Terra, destabilizzandone il nucleo, ma è stato fermato dal Dottore, che lo a fatto ravvedere. Ora i due, nella prossima scena si incontrano sopra il nucleo terrestre, dove il Dottore, per salvare il pianeta, si sacrificherà per donare la sua energia al nucleo terrestre. Ora, se non avete domande, vi do i copioni e ci vediamo tra..."

"Ci vediamo subito. Ora che sappiamo cosa succede non dobbiamo leggere cosa noi diremmo in quella situazione. Dobbiamo solo essere noi stessi. Giusto, Maestro?"

Il Maestro era rimasto senza parole, con lo sguardo fisso nel vuoto. "Per tutto questo tempo, la risposta è stata su questo insignificante pianeta?"

Il Dottore si girò verso il Maestro, e gli parlò mentre gli teneva le spalle.

"Maestro, quando torneremo a casa, se ricorderemo qualcosa di tutto questo, farò di tutto per aiutarti, te lo prometto, ma ora..."

"sì, sì, la scena, ho capito."

Il trio raggiunse velocemente il set, composto da un grande fondale verde, e una passerella metallica sospesa a circa un metro dal suolo. Al centro della passerella la ringhiera lasciava un'apertura, larga abbastanza da far passare un uomo, e sotto l'apertura era disteso uno spesso materasso, verde come il pavimento.

Il Dottore attivò le cineprese con il cacciavite sonico, poi lui e il maestro si piazzarono ai lati della passerella.
Il regista, pur sentendosi di troppo in quella situazione, disse, quasi sottovoce, "azione!"

"Maestro, cosa ci fai qui?!"

"Non posso lasciare che ti sacrifichi nel cuore della Terra, sono stato io a causare questo disastro, e sarò io a gettarmi."

"La Terra non accetterà mai la tua energia vitale, non dopo che l'hai usata per corromperla. I pianeti sono vivi, e questo ora è come un animale ferito, messo all'angolo. Non lascerebbe avvicinare nessuno, ma io ho messo piedesulle sue rocce da prima ancora che prendessero forma, e ho aiutato i suoi figli in così tante occasioni, che si fiderà di me. Sarò io a gettarmi, Maestro. Forse, da la sotto, potrò anche fermare i Tamburi. Saluta Rose, Martha, Jenny, il capitano Jack... tutti. È stata una buona vita. E ora sono pronto ad andare."

E, con un sorriso sereno, il Dottore si gettò in quella che, aggiunti gli effetti grafici, era una palla di ferro fuso.

Rialzatosi dal materasso, il Dottore andò dal regista. 

"Allora, come è andata?"

Harris si asciugò una lacrima, e annuì. "È stato incredibile. Ora, andiamo fuori, manca una scena dopo i crediti da girare."

Fuori dagli studi, la folla si era diradata, la via era deserta, e il regista, con la cinepresa in spalla filmò una breve scena del dottore che camminava lungo la strada di Londra.

Rose, riunita al gruppo, lesse nello studio di registrazione le ultime parole della serie, che avrebbero accompagnato la scena post-crediti.

"Il sacrificio del Dottore non venne mai dimenticato dalla madre Terra, che usò gli ultimi rimasugli della forza vitale del Signore del Tempo per donare a un bambino umano un'anima buona, sempre pronta ad aiutare il prossimo, sempre disposta a dare una seconda possibilità. A distanza di anni, sempre più persone dicono di aver ricevuto l'aiuto di un misterioso estraneo. Un essere, finalmente, umano, con un solo cuore, ma lo stesso spirito che non ha mai voltato le spalle a un indifeso, come un vero Dottore del campo di battaglia."

Ci volle il resto della notte per preparare l'episodio, e quando il sole era già alto, il mondo intero vide la fine delle avventure del loro amico segreto.

Dentro i resti del tardis, il Dottore, Rose, e il Maestro trafficavano con antenne ed altre apparecchiature, incanalando l'energia psichica generata dalle persone della Terra.
Per un lungo minuto, niente. Poi, una lucina, un piccolo sbuffo di vapore, una scintilla elettrica... finalmente, il motore centrale del tardis prese a pompare energia artronica.

Il Dottore riprese, eccitato, a correre intorno ai comandi, mentre, dall'esterno, il tardis scompariva dagli studi.

"Maestro, non ci ricorderemo nulla di questa storia, quando arriveremo; non sarai nemmeno nel tardis! Dall'altra parte saremo ancora nemici."

Il Maestro roteò gli occhi. "A me sta più che bene, guardati le spalle."

"Rose, la distorsione temporale che ci ha riunito tra poco si risolverà. È stato bello rivederti. Allons-y!"



Doctor Who: FinaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora