capitolo 1- Il ritorno

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Siamo agli inizi di settembre e della scuola, fa ancora abbastanza caldo quindi sono tutti a maniche corte.

Sto per varcare la soglia del cancello scolastico e quando vedo seduti su un muretto il gruppetto di Hemmings tiro le maniche della felpa fino ai palmi delle mani e inizio a camminare nella direzione opposta. Decido di andarmi a sedere sulle scale d'emergenza sul retro della scuola, dove nessuno va mai. Mancano quindici minuti all'inizio delle lezioni cosi decido di accendermi una sigaretta.

 Non mi sono ancora presentata, mi chiamo Benedetta Monica Styles e se ve lo state chiedendo no, non sono imparentata con il famosissimo Harry Styles. Sono per metà italiana e metà australiana, vivo a Sydney da sola ed ho 18 anni, i miei beh mia madre è morta quando avevo 16 anni lascandomi da sola con mio padre, lui in realtà non c'è mai stato per me, mi comprava tutto ciò che volessi e mi faceva vare bene al livello finanziario, ma non mi ha mai dato affetto, ed è per questo che la mattina del mio diciottesimo compleanno sono salita su un aereo e mi sono trasferita qui, in realtà noi già ci abitavamo, solo che alla morte di mia madre, mio padre, ha deciso di andare a vivere in America,  lui mi ha dato i soldi per comprare la casa, per pagare la scuola e continua a mandarmi mensilmente i soldi per vivere ma sto prendendo in considerazione di trovarmi un lavoretto. Per quanto riguarda l'aspetto estetico beh, non sono ne troppo alta ne tropo bassa, sono magra, ho i capelli lunghi e neri ed ho gli occhi color ghiaccio quasi trasparenti, un mix tra un celestino ed un grigio chiaro. Vesto sempre di nero, ascolto molta musica di vario genere e sto sempre sola, non perchè odio tutti, solo non ancora trovato qualcuno degno di rubare il mio tempo e la mia solitudine. 

La campanella sta suonando e farò meglio ad entrare, in prima ora ho matematica e non sto particolarmente simpatica al professore, tardare non farebbe altro che alimentare il suo odio nei miei confronti. Inizio quindi ad entrare nell'edificio e nel grande atrio si presenta davanti a me un grande striscione con su scritto "Norwest Christian College" , mi affretto ad arrivare al mio armadietto per prendere i libri che mi servono ed entro in classe. Vado a sedermi all'ultimo banco da sola e che sempre nessuno occupa quel posto accanto a me e ne sono felice. Passano le prime tre ore di lezione ed abbiamo la ricreazione, vado in cortile e mi siedo su una panchina un po' isolata  e mi metto con le mie amate cuffiette. Inizio a guardare il vuoto davanti a me e vedo un volantino con su scritto 'vota Amy Anderson come reginetta del ballo' ed una sua foto tutta sorridente, Amy è la capo cheerleader non che ragazza più popolare della scuola, non c'è bisogno che vi spieghi che tipo è, immagino lo abbiate gia capito.. Mi ero totalmente dimenticata che essendo all'ultimo anno dopo gli esami avremo il ballo. Dubito che andrò, voglio dire, ho sempre rifiutato chiunque cercasse di essermi amico in questa scuola, sono praticamente sola, che senso avrebbe andarci? Ma vabbe poi ci penserò.

Nel frattempo è suonata la campanella ed il cortile inizia velocemente a svuotarsi, cosi stacco le cuffiette dal telefono e li butto nello zaino. Corro in classe e mi metto seduta in terza fila, sempre da sola, ma cercherò di stare attenta perchè abbiamo filosofia e se perdo anche solo una parte della spiegazione non capisco più l'intero argomento. Dopo due stressanti ore di lezione abbiamo la pausa pranzo cosi mi dirigo in mensa, prendo un panino e decido di andare a sedermi ad un tavolo piuttosto nascosto. Per arrivarci passo davanti al gruppo di Hemmings e noto Calum Hood, il ragazzo dalla pelle ambrata, fissarmi ed ora che lo guardo mi accorgo che non è affatto male, ma fa parte di quel gruppo quindi si sarà come tutti loro. Ricordo quando da piccoli giocavamo sempre insieme al parco, eravamo migliori amici ed il giorno prima della mia partenza per l'America mi baciò, il mio primo bacio, il bacio più bello di sempre, poi mi diede un bigliettino e mi disse di leggerlo solo una volta salita sull'aereo, c'era scritto "non ti dimenticherò mai. ti voglio bene Bennie. B+C" lui è l'unico a chiamarmi in quel modo. Mi mancò terribilmente quando me ne andai perchè ci conoscevamo dal primo giorno dell'asilo e ci siamo sempre voluti bene, dopo la mia partenza non ci siamo più visti fino all'inizio di scuola qualche settimana fa, mi fa male vedere come sia andato avanti senza di me, so che è egoistico dirlo, ma almeno ora che sono tornata avrebbe almeno potuto salutarmi, e invece no, due estranei, hai presente? Mi accorgo di essermi soffermata a guardarlo un po' troppo, quindi per evitare figuracce continuo a camminare. Sento qualcuno avvicinarsi silenziosamente a me e con la coda dell'occhio vedo che si tratta di Ashton Irwin, sta per toccarmi il sedere quando mi giro di scatto afferrandogli il polso e contorcendogli il braccio "Giù le mani Irwin" gli dico guardandolo in cagnesco, odio quando i ragazzi fanno gli idioti in questo modo solo per risultare 'fighi' agli occhi degli amici.

Vado verso il tavolo che avevo individuato prima sperando che sia ancora libero. Per mia fortuna lo è e mi ci siedo. Mentre mangio il mio panino accade una cosa molto insolita: Michael Clifford, uno di quel gruppo, si piazza davanti a me ed inizia a parlare "Senti scusa per prima Ash, sono stato io a dirgli di farlo, mi sembrava divertente ma poi ho capito che non lo era, scusami ancora Styles." Cioè cosa?! No seriamente aspettate, è uno scherzo? Michael Gordon Clifford si è appena scusato con me? Nonno wait, qui c'è qualcosa che non va.. "Riconosco la tua faccia stupita, ma non è come credi, mi sto seriamente scusando, anche io ho un cuore sai? So che è difficile da credere ma è cosi" dice con una faccia troppo strana che mi fa scoppiare a ridere "Okay, tranquillo ti credo " dico quando ho finito di ridere "Ei, mi piacciono i tuoi capelli" penso ad alta voce mentre osservo la sua chioma verde acceso "Davvero!? Sai tutti mi trovano infantile perchè mi piace tingermi i capelli di colori stravaganti" dice lui "Io non la penso cosi, li trovo veramente forti" aggiungo "Oh beh grazie mille Ben, ora scusami ma devo andare, ci si vede in giro" dice andando via "Ciao" lo saluto. Che cosa strana, in questi giorni non mi ha mai rivolto la parola ed ora era tutto amichevole.. Bah.

Suona la campanella e mi dirigo verso gli spogliatoi, ora abbiamo educazione fisica, indosso un paio di pantaloncini neri  ed una maglietta bianca di qualche taglia più grande. Entro in palestra e mi metto in fila insieme agli altri aspettando che il prof decida le squadre per giocare a pallavolo. "Allora ragazzi, oggi faremo delle squadre miste okay? Bene, la prima squadra sarà formata da Clifford, Ashton, Hood, Styles, Jessica e Samantha, l'altra da Lucas, Nick, Anderson, Johnatan, Patrik e Eloise." Perfetto quindi sto in squadra con quelli? Grandioso. Iniziamo a giocare, siamo quasi alla fine e  stiamo vincendo quando Luke fa una schiacciata prendendomi in pieno sul viso e facendomi cadere a terra. "Luke sei per caso impazzito? Le hai fatto male!" urla Mike. Il professore mi manda negli spogliatoi a cambiarmi e mi dice di andare poi in infermeria per mettere un po' di ghiaccio sulla botta. Faccio come detto ed aspetto seduta sul lettino dell'infermeria la fine delle lezioni. Quando suona la campanella saluto Paola, l'infermiera della scuola, e mi dirigo verso l'uscita. Sto per uscire dal cancello quando sento qualcuno urlare il mio nome "Styles aspetta!" mi giro per vedere di chi si tratta e vedo di fronte a me l'una persona che non mi sarei mai aspettata di vedere..

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