Sto per uscire dal cancello quando sento qualcuno urlare il mio nome "Styles aspetta!" mi giro per vedere di chi si tratta e vedo di fronte a me l'unica persona che non mi sarei mai aspettata di vedere..
"Hood" dico quasi in un sussurro. Lo vedo avvicinarsi a passo svelto verso di me "Bennie" dice con un po' di affanno per aver corso, Dio solo sa quanto mi siano mancati quella voce e quel nome. "Volevo sapere se stavi bene, voglio dire, prima Luke non si è regolato con quella pallonata" dice con un tono leggermente preoccupato "Oh ehm, no, non era nulla, sto bene" rispondo "bene, allora io vado, ciao Bennie" dice per poi andarsene.
Sono un po' scossa, cioè, non ci siamo visti per tre anni, ora che sono tornata mi ha evitata come la peste e quando finalmente si decide a parlarmi mi chiede della botta, sei serio?! Mi viene da piangere, mi manca da morire. Ma non posso cedere davanti a tutti, quindi inizio a correre per arrivare a casa. Appena arrivo difronte all'abitazione tiro fuori le chiavi dal mio zaino ed apro la porta, sento già gli occhi inumidirsi, sbatto la porta e lancio le chiavi e lo zaino per terra, corro su di sopra ed entro in bagno, inizio a cercare tra i cassetti e quando la trovo sorrido. Quando vedo delle gocce di sangue sul pavimento decido che è abbastanza, porto il braccio sotto l'acqua e poi ri abbasso la manica della felpa, pulisco tutto, rimetto a posto la mia lametta, l'unica che riesce a farmi stare bene, e vado in camera mia. Mi butto sul letto ed inizio a guardare il soffitto mentre dalle casse faccio partire "All of the stars" di Ed Sheeran. Inizio a piangere, sono distrutta ed ora capisco, lui non è venuto a parlarmi in questi giorni perché è arrabbiato con me ed ha ragione, è stata tutta colpa mia, se solo non lo avessi lasciato andare, sono stata un'amica orribile, mi odio anche io.
Sento un fastidiosissimo rumore riecheggiare nella stanza, pian piano apro gli occhi e mi accorgo che si tratta della mia sveglia, infatti quando guardo l'ora sono le 7 , devo essermi addormentata tra le lacrime ieri, decido di alzarmi e prepararmi. Dopo la doccia mi metto davanti all'armadio per scegliere qualcosa da mettermi, alla fine opto per un paio di skynni neri, una maglia a maniche corte nera ed una felpa di qualche taglia più grande anch'essa nera con su scritto 'Amnesia' in bianco. Nel vestirmi vedo i miei tagli e per non tornare in quel vortice di dolore tiro giù le maniche e faccio finta di nulla.Lego i miei capelli in una crocchia disordinata e ci sistemo sopra una bandana nera. Esco di casa con lo zaino nero pieno di scritte fatte da me in spalla e mi fermo da Starbucks per prendere un caffè al volo ed andare a scuola. Una volta entrata nel cortile della scuola guardo verso il muretto e vedo Calum osservarmi, mi guarda, lo guardo, nessuno dei due fa niente. Dopo qualche secondo passato cosi decido che è abbastanza e vado verso le mie solite scale accendendo la sigaretta finché non vedo qualcuno venirmi incontro "Ei Ben! Ti vedo ogni mattina venire qui da sola e mi dispiace quindi sono venuto a rubarti un po' di solitudine, me lo concedi?" mi chiede "Mah si dai, lo faccio solo perchè mi piacciono i tuoi capelli" dico passando un mano tra questi, lui nel frattempo si è seduto vicino a me "Posso?" chiede riferendosi alla sigaretta e gliela passo, fa un paio di tiri e me la restituisce . "Allora, ti andrebbe ogni tanto di stare con noi?" quando lo dice per poco non mi strozzo con la mia saliva "eh!? sei pazzo!? quelli mi odiano.." "Non è vero, nessuno ti odia" dice "Mhmh, e allora che mi dici di Luke, per poco non mi uccide con quella pallonata !" a quel punto inizia a ridere al ricordo della scena "Smettila di ridere, non è stato divertente!" dico iniziando a ridere anche io "E dai vieni!" dice lui iniziando a trascinarmi per tutto il cortile mentre ridiamo come due scemi "Ragazzi lei è Benedetta, veniva qui qualche anno fa ma ora è tornata, ve la ricordate?" mi presenta Mike "Certo Benedetta! Ci sei mancata tanto!" esclama Ashton "Oh ehm, chiamatemi pure Ben" dico io abbassando la testa arrossendo per l'imbarazzo "Ben sono contento che sei tornata! Seriamente perdonami per ieri, ero arrabbiato e non ho pensato a ciò che facevo, spero non ti sia fatta male" mi dice preoccupato Luke "Non preoccuparti, sto bene, non è stato nulla sapevo che non lo ave vi fatto apposta" dico dando una gomitata a Mike che inizia a tossire e ridere perchè sa che stavo mentendo "Vabbe io vado in classe, ciao ragazzi, ciao Bennie" dice il corvino fissandomi mentre se ne va "E' dall'inizio della scuola che è strano, chissà che gli prende" dice Ash.. non posso crederci, lui si comporta cosi con i suoi amici ed è tutta colpa mia.. se solo non fossi tornata, anzi, se solo non fossi mai partita, se mi fossi imposta al trasferimento, ora sarei ancora qui con lui e non mi odierebbe. Non riesco a far altro che pensare a quel bacio che mi diede prima che partissi, lui era tutto per me ed io lo ho deluso. Le lacrime iniziano a formarsi gli angoli degli occhi "Ben, hai capito quello che abbiamo detto?" dice Mike schioccandomi le dita davanti alla faccia "Scusate ragazzi.." dico per poi correre all'interno dell'edificio e chiudermi nel bagno delle ragazze. Inizio a cercare nello zaino e quando trovo il temperino inizio a smontarlo fino ad avere la lametta in mano, inizio a premerla lentamente sul mio braccio, ogni taglio mi sembra cosi giusto, ad ognuno di loro do un significato, alcuni di loro sono punizioni per le cose sbagliate che faccio, altri sono tutto l'odio e il dolore che ho dentro ed in qualche modo devo esternare. Continuo a singhiozzare mentre rimetto la lametta apposto ed esco fuori, sciacquo il braccio e vado in classe.Passano sei ore di lezione molto noiose dove sono stata sempre sola e vado in mensa, vedo Luke salutarmi e farmi cenno di andare a sedermi li "Allora Ben, com'è andata questa giornata?" mi chiede "Bene" dico fingendo un sorriso "Ben potresti venire un momento fuori, devo dirti una cosa" mi dice Mike "oh, si arrivo" dico seguendolo fuori dalla mensa "Loro potranno anche esserci cascati, ma io no, so che non stai bene, perché sei corsa via questa mattina?" non so se rispondergli o no, so che di lui mi posso fiare, ma non lo so.. "Stavo pensando a mia madre e mi sono rattrista, non volevo farvi preoccupare quindi sono andata in bagno" mento, sperando di essere credibile. In quel momento ci passa davanti Calum che inizia a fissarci mentre cammina, un velo di tristezza cala sul suo volto cosi come sul mio. "Ti manca, non è cosi ?" mi domanda Mike "Terribilmente".