Capitolo 6

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Gabriel sbarra gli occhi.
-Amore- mi stringe forte.

-Ehi- rispondo -Ma sono bagnata tutta. Cos'è successo?-

-Come? Non ricordi?-

-No. Puoi spiegare?- mi cade giá una prima lacrima. Ma com'è che tutte a me devono succedere?

-Io non c'ero. Stavi andando da Valeria per farti accompagnare in bagno, ma qualcuno ti ha spinto in acqua.- abbassa lo sguardo.

-Ah sí, ricordo che qualcuno mi ha presa violentemente-

-Ti ricordi davvero?- si meraviglia

Annuisco.

-E hai visto qualcosa di questa persona?-

-Mi sembra fosse bionda-

-Cazzo.-

-Cosa?-

-Io lo sapevo. É quella lurida. É stata Allyson. Cazzo. Non dovevo lasciarti sola.-

Inizia a piangere. Versa lacrime ansiose. Si preoccupa.

-Non preoccuparti amore. Ma chi é questa Allyson?-

Continua a scendere una seconda lacrima.

-É la mia sorellastra. Sai dopo la morte di mio padre, mia mamma si sposó con il padre di Allyson, separato dalla moglie.- dice tutto d'un fiato.

-Ma cosa vuole da te?-

-Vuole che io stia male. Dice che mi sono portato via suo padre. Quando di suo padre, a me, non interessa proprio!- scoppia in lacrime.

Lo abbraccio.
-Ho paura di questa Allyson- gli dico bassa voce piangendo.

Mi stringe fortissimo.

-Il piede mi fa male.- rompo dopo un po' il ghiaccio.

-oh, é vero, cazzo il tuo piede!- dice frettolosamente asciugandosi le lacrime.

Sono bagnata fradicia e, standogli in braccio, l'ho bagnato.

Lui se ne frega però altamente.
Mi asciuga il gesso, che per fortuna aveva una doppia e spessa infasciatura, passata sopra.

-Amore puoi accompagnarmi a casa?- chiedo

-Come? A casa? Di giá?-

-Ma se sono bagnata!-

-Aspetta un attimo-

Va nella sua macchina e torna con una busta abbastanza piena.

-Allora. Qui ci sono dei pantaloncini da calcio che uso per allenarmi, sono nuovi e mi stanno stretti. Poi ieri, incaricato da mia sorella Alice, sono andato a prendere una maglietta ad un negozio al centro; ma, dato che le piaceva tanto ne ho prese due, cosí per il suo compleanno. Ora serve a te, quindi te la regalo. Poi questa é la mia felpa preferita, te la cedo.-

Lá mi scappa un sorriso.

-Ti chiamo Valeria?-

-Fa pure mio eroe-

(...)
-Allora Vale ti lascio la mia principessa nelle tue mani, non lasciarla mai sola e aiuta a cambiarla-

-Si signor capitano!- risponde mia sorella.

Ridiamo tutti.
In bagno mi tolgo il nero dagli occhi e mi rimetto un pó di mascara. Faccio una coda di cavallo.
Sono pronta.
Sti pantaloncini blu sono bellissimi, poi sta maglietta nera della vans e il suo felpone non ne parliamo.
Valeria mi guarda e sorride. Che tenera. Ha appena smesso di piangere. Si é preoccupata tanto.

Solamente unica ~ danza classicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora