PROLOGO
Sentii il cellulare squillare.
Cazzo.
Dovevano essere le tre di notte.Rispondo con la voce roca e incazzata <Chi è?!>
Una voce familiare rispose dall'altro capo del telefono <Ti disturbo?> Per essere scemo usa ancora la gentilezza.
Mi stiracchio un po prima di rispondergli per non fargli credere che mi importi di lui.
<Che cazzo vuoi Leonardo? Ho detto chiaramente che non voglio avere a che fare con te, ti ricordo il perché.>
Un lamento attraversa il telefono fino ad arrivare alle mie orecchie < Lo so, volevo solo chiederti se ti affacci.>
Trattengo il respiro appena sento quelle parole.
Ti affacci.
Sono passati due anni da quando ci siamo lasciati e l'unica cosa che aspettavo con tanta ansia era quel ti affacci.
Passano svariati minuti di silenzio, lui deve essersene accorto <Allora?>
Mi riprendo dal flashback dei nostri incontri notturni alla mia finestra.
<Si un attimo, metto una felpa e arrivo.>Mi affaccio e perdo un battito.
È più bello di quanto ricordassi: tiene le mani in tasca come sempre, il cappuccio della felpa copre i suoi capelli tagliati da poco, sul suo viso gli si è balenato un sorriso meschino.Io al contrario sono una svampita: indosso solo una felpa e sotto ho la maglietta dei 5 second of summers, l'avevo presa al loro concerto come ricordo; i miei capelli sono tutto un nodo.
Ci guardiamo per un po. Non ci vedevamo da tanto, troppo tempo a guardarci di sfuggita per non fare la figura dei fessi beccandoci a fissarci l'un l'altro.
È lui a rompere il silenzio <Tuo fratello mi ha detto che sei sola a casa. Che fai, ne approfitti per invitare il tuo ragazzo?>
Merda.
Tempo fa avevo detto ad un amico che ero fidanzata per levarmelo dai piedi ma non pensavo che la finta notizia arrivasse fino a lui..<Se esistesse, a sto punto, al posto di essere qui affacciata alla finestra, sarei nel letto a farmi scopare dal mio ragazzo. Ora dimmi, quale buon vento ti porta qui?>
Lui alza le spalle e dice tutto tranquillo <Niente, non avevo voglia di tornare a casa.>
Né io né lui amiamo la nostra famiglia e cerchiamo di stare fuori il più possibile.
<Mh....se..ti va, boh di salire su?> Il suo sorriso si allarga e i suoi occhi diventano delle fessure.Non posso fare a meno di sorridere, odio e amo quando fa così, che tonto.
<Si, però mi fumo una sigaretta sul pianerottolo, posso vero?>Ancora sorridente rispondo <Certo, tanto mamma non c'è.> Lui fa un cenno con il capo e dice <Mh okay, mi apri?>
<Certo>Corro fino al citofono tutta elettrizzata. Prima che arrivi vado in camera a mettermi dei pantaloni lunghi, non amo quando la gente mi fissa da capo a piedi pensando che sia una puttana sciatta.
Lo sento bussare, vado ad aprirgli e ci salutiamo, dopo mi metto per terra sul tappetino davanti alla porta.
Lui si accende la sigaretta <Vuoi?>
<No non fumo più>
Lo guardo, mi sorride come sempre e dice <Brava ti fa male fumare.>Distolgo lo sguardo verso gli edifici davanti a me. Tante di quelle domande mi aggirano nella mente come per esempio: ma chenci fai qui? Non dovresti scoparti lei? Valgo ancora qualcosa per te?
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Hot Dream
Short StoryEsiste sempre lo ying e lo yang. Ma non si possono scegliere entrambi, e non si può scegliere di donare il proprio cuore ad un diavolo ed un angelo.