Non sono Io a deciserlo

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Ospedale, 21 Aprile

H 3:00

Sono le tre del mattino ed io sono qui in un letto d'ospedale con un tubo in gola e un ago infilato nel mio braccio. Il rumore delle gocce all'interno della flebo, il ticchettio dell'orologio, il rumore delle macchine, il trambusto dei passi ,il vocio,la confusione mi fanno impazzire,sto perdendo la pazienza, ma, sono come bloccata, non posso fare niente, nemmeno un movimento, nemmeno uno sbattimento di ciglia,niente. Non sento né le gambe ,né le braccia ,né la loro pesantezza,non percepisco le rughe sulla mie faccia di come quando qualcuno si cimenta nel fare espressioni facciali, non percepisco il movimento delle dita dei piedi,come ero solita a muovere; sento freddo,ma poi improvvisamente caldo, potrei dire con certezza che la luce mi batte in faccia se solo sentissi il calore del sole sul viso o se invece del buio più assoluto vedessi uno spiraglio di luce,probabilmente qualcuno ha aperto le tende di questo inferno; sento che da un momento all'altro potrei non essere più qui. Ho gli occhi chiusi, questo limbo è buio e freddo, non vedo nulla, tranne il vuoto ,nonostante ciò ,riesco a percepire chi parla, ci sono così tante voci ,ma la sua è così familiare,così soave e dolce, decisamente femminile. All'improvviso questa voce si avvicina sempre più, è disperata, piange, come se fosse preoccupata di perdere qualcosa o qualcuno; sento urlare "la mia bambina" e ancora "voglio sapere cos'è successo" poi le urla della disperazione, il singhiozzare "il mio piccolo angelo" e poi ancora ,ma questa volta sentii il mio nome "Melinda, Melinda piccola mia" a quel punto la riconobbi, era lei, zia. Quelle urla sono così strazianti da sentire e straziante è il fatto che non possa far nulla, straziante è sentire lei che si accascia a terra e piange come una bimba, ma piange forte,come se ci tenesse veramente, straziante è il fatto che non le posso dire "zia calmati, va tutto bene, vedi?" e stamparle un bel sorriso da illuminarle la giornata o è straziante il fatto che volevo dirle finalmente "ti voglio bene MAMMA". Vedendomi in questo stato sicuramente si sarà tremendamente preoccupata,si starà incolpando per qualcosa, per non essere stata brava abbastanza nel suo ruolo all'interno della mia vita o che non sapeva minimamente dove io fossi , perché tornando a casa dal lavoro , stremata non si sarà posta il dubbio di controllarmi o di non trovarmi in cameretta.
Mi chiamo Melinda, ho compiuto da poco i miei teneri 18 anni,vivo in un grazioso appartamento in una città molto grande e popolata, con mia zia, Monica,donna d'affari di elevata importanza e il nostro gatto Oscar, un gatto a dir poco affettuoso e giocherellone. Oscar è un orfanello,che è stato abbandonato in una scatola sotto il diluvio universale;quando zia lo ha trovato, lui era così piccolo e tremava per il freddo,non ha pensato due volte a prenderlo e portarlo a casa. Inoltre mia zia si è presa cura di me e mi ha sempre trattata come se fossi la sua polpettina adorata,pur non essendo io sua figlia; mi ha cresciuta come una bambina che poi è diventato una donna forte e decisa,che sono i suoi capisaldi per affrontare la vita. Mi ha sempre raccontato che sono stata abbandonata difronte la porta di casa sua,in un abitino color lilla di pura seta, in mano un sonaglino e sull'altra una copertina, tutto all'interno di una cesta con dei palloncini attaccati. I palloncini raffiguravano il numero 1 ,probabilmente avrà pensato che fosse uno sbaglio, ma poi, osservando meglio vide una lettera, su cui vi era scritto la ragione di tutto ciò. Quella lettera la conserva ancora insieme alla cesta in camera sua ,ma cosa vi era scritto mi è sconosciuto.Sul mio conto posso dire che su per giù sono una ragazza come tutte le mie coetanee anche se con qualche difficoltà ; molti mi descrivono come una santa , un angioletto,altri, invece sono soliti a chiamarmi "senza cuore", dandomi della persona troppo seria e severa con gli altri , ma soprattutto con me stessa. Sono quel tipo di ragazza che si stanca facilmente di ciò che possiede ed è sempre alla ricerca di nuove scoperte sorprendenti, mi piace addentrarmi nella natura, nella natura delle persone , dei libri,di tutto ciò che ha un minimo di mistero ,sono una sognatrice o almeno lo ero. Sono spericolata, sempre alla ricerca di quel pizzico di adrenalina che mi fa vivere le situazioni, ma a quanto pare questa volta mi è costata cara.
Ho imparato una cosa importante durante te ,mio caro mese. Sarà qualche anno che tento di rispondere alla noiosa domanda " Che cosa vuoi fare da grande? Che cosa vuoi diventare? Chi vuoi diventare? In che farfalla ti vuoi trasformare? Di che colore vuoi le tue ali?"
Nascosta nel mio bozzolo ho fatto di tutto, ho discusso con differenti professori , ho fatto più liste di quanto sia umanamente possibile farne, ho sperimentato hobby, studi,lavori ,le ho provate veramente tutte! Questa domanda mi ha sempre ossessionata, il che è un bene perché mi ha spinta a sperimentare cose che ,altrimenti, non avrei mai provato a fare e  mi ha obbligata in qualche modo a conoscermi più di quanto la maggior parte delle persone osi fare . Non lo nego , sono giunta a tante risposte diverse, soprattutto a seconda delle serie tv o programmi televisivi che stavo guardando in quel momento.
Ho sempre sognato di diventare una scrittrice, scrivere mi veniva facile. Non so cosa sia cambiato poi ,ma ricordo che alla fine della prima media quando la professoressa ci fece la fatidica domanda avevo, ben chiare, 2 risposte:
- scherzosa ma non troppo, riguardava il mio desiderio di diventare una principessa
- volevo diventare una make-up partys. Non riuscivo a concepire niente di più bello .
Storse un po' il naso, non lo fece con cattiveria , ma fece quello che qualcuno faceva a stento: alimentare i sogni di una ragazzina per farle capire che potevo aspirare a qualcosa di migliore. Lei mi ripeteva sempre che ero una bimba molto intelligente , ma , in qualche modo, dovevo uscire da quelle linee che avrebbero compromesso il mio futuro. E bene sono arrivata a questo punto. Pensavo che, arrivata a questo punto sarei crollata a terra,insomma. Ora come ora , penso veramente che avrei potuto garantirmi un futuro migliore, un futuro felice, perché è l'unica cosa che voglio essere, FELICE. Invece sono qui, a lottare per la mia salvezza, per la mia vita. Dopo questo incidente l'unica cosa che mi rimane di sperare è di svegliarmi,sono in coma non so da quanto tempo, mi piacerebbe riaprire gli occhi e vedere il nasino di Oscar leggermente poggiato sul mio e la zia che non fa altro che fare foto imbarazzanti e carine da condividere,poi, con le amiche ,mi piacerebbe svegliarmi e vedere il mio armadio colmo di ricordi, foto e frasi, aprendo gli occhi mi piacerebbe vedere quell'orribile lampadario, mi piacerebbe aprire gli occhi e vedere la vita.

H 4:30

Da bambina vedevo le mie amichette che avevano una mamma, una mamma con cui fare tutto, una mamma che le coccolava, che le pettinava i capelli, che giocava a principesse, scordandomi del fatto che mia zia prese il suo posto e che lei era sempre lì per me , ma era diverso. Crescendo tra me e me pensavo "Quale genitore oserebbe mai abbandonare la propria figlia ? Cosa ho fatto di male? Non andavo bene? Perché non andavo bene?"e poi mi sei venuta in mente tu (madre) quando mi hai abbandonato , pensavo al fatto che ho 18 anni e tu non sei qui con me , non mi eri vicina come speravo. Zia mi parla spesso di quel giorno, ricordandomi di come mi ha trovata,di che colore ero vestita ,di come tu quel giorno sia sparita, quel bruttissimo giorno in cui hai avuto il coraggio di abbandonarmi. Avevo 1 anno e te ne sei andata lasciandomi lì sul ciglio della porta, senza avere cura di chi passava lì davanti e mi trovava. Non ricordo quel giorno , mi hai lasciata dentro una cesta, con un vestitino lilla, un sonaglino, una coperta e dei palloncini legati alla cesta , come se fossi un pacco regalo o almeno quella era l'impressione. Non ci sei stata, quando piangevo perché ero piccola e avevo paura ,non c'eri, quando mi è caduto il primo dentino ,non eri presente, quando sono stata ricoverata mesi e mesi per la febbre alta e per il sangue dal naso, non eri lì quando mi hanno detto che Babbo Natale non esisteva , ti sei persa tutto , la mia prima volta in qualsiasi cosa  ,la mia prima esibizione come flautista, le mie prime ferite da
"gioco ", ti sei persa il mio primo " ti amo " , il mio primo "ti voglio bene mamma " o il primo " mi manchi mamma", ti sei persa tutto questo , ma soprattutto ti sei persa me . Ripetevi alla zia che saresti tornata ,ma di te non vi erano tracce. Molta gente dice " sorridi è il tuo compleanno " , beh a ogni compleanno mi immagino il tuo viso di bambina triste, colpevole, a ogni compleanno immagino che tu non ci sei, ma ho qualcuno al mio fianco che mi ha cresciuta come fossi figlia sua,sangue del suo sangue e carne della sua carne. Mi ha amata come nessuno ha mai fatto, mi rialzava quando cadevo, ha messo a squadro la casa a prova di bimba, è sempre lì a consigliarmi il meglio, è sempre presente a qualsiasi cosa faccia, mi è vicino quando sto male, quando sono arrabbiata, ha cambiato la sua vita per colpa tua e l'ha resa a prova di Melinda, e ce ne vuole,ammetto di essere un peperino, ma almeno lei c'è. Sono cresciuta con l'idea che anche se mi hai abbandonata io posso benissimo stare senza te, mi ha insegnato che la mamma non è solamente quella che partorisce, ma quella che si prende cura di qualcuno di estraneo a lei, che la cresce, la nutre,la ama più di qualsiasi altra cosa al mondo. Per colpa tua ho sofferto molto, ho passato notti insonni nella speranza che tu mi volessi ancora, nella speranza che un giorno ti saresti pentita dell'indegno gesto che hai fatto. Mi hai fatto del male, ma va bene così.

H 4:50

Ho una sensazione strana come se da un momento all'altro non mi rimanesse nemmeno una briciola di vita, come se non riuscissi a tornare indietro,perché troppo tardi. È passata solamente un'ora, ma a me pare sia passata un'eternità, come se stessi perennemente sprofondando nel vuoto. Mi sforzo di aprire gli occhi o di muovere anche solamente un dito, ma tutto invano. Nel mio orecchio destro sento le preghiere di mia zia, lei non è mai stata una donna di chiesa, ammesso creda ci sia del divino al di sopra di noi, ma prega in maniera insistente,sta pregando il buon Dio di fare un miracolo , Lo sta implorando di riportare in vita la sua bambina, sta piangendo e singhiozzando. Non voglio che lei pianga, dev'essere forte ,come lo è stata in questi ultimi 18 anni, dev'essere forte perché qualsiasi sia la fine di questa storia, io continuerò a starle vicino,la proteggerò a tutti i costi anche se non sono io a deciderlo. Zia sei stata semplicemente unica in tutto ciò che hai fatto, vedrai Dio non ti deluderà, anche se fosse per poco ,non ti deluderà .

H 5:00

Aspetta cosa sta succedendo...il vuoto mi sta divorando...il vuoto mi sta comprimendo. È così che finirò... calpestata dalla mia stessa salvezza...
Mi sento calpestata,stanca,stremata;fuori sento un: "1...2...3...libera","aumenta a 700h","1...2...3...libera", "1...2...3..." , "1...2" , "1...."
"LIBERA"

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SPERO VI PIACCIA.
Alcune parti della storia raccontata qui sopra sono fatti accaduti alla sottoscritta, altri sono solo parole e racconti

Ps: Ditemi se vi è piaciuta come storia, come argomentazioni,come è stato strutturato e se volete un seguito, qualche idea mi frulla già in mente

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 06, 2019 ⏰

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