Capitolo 1

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Note*
C/Cell--> Colore Cellulare (solo in questo capitolo)
C/O-->Colore Occhi
C/P--> Colore Pantaloni

Correvi a perdifiato lungo le strade buie della città ormai addormentata, o quasi; il tuo cuore batteva a mille e l'adrenalina scorreva velocemente nelle tue vene.
Le urla alle tue spalle, oramai in lontananza, si sentivano più ovattate; avevi il respiro affannoso ed i piedi ti dolevano, ma in quel momento il tuo istinto aveva preso il sopravvento.

Lo stesso istinto che rapisce le menti delle prede; l'istinto di sopravvivenza.

Tu eri la piccola marmotta, preda di feroci bestie per nulla intenzionate ad arrendersi; se avevi cara la vita, dovevi scappare.

Parlare di "vita", era forse un po' eccessivo; "se avevi care le ossa e la tua incolumità" appare più corretto.

Svoltasti l'angolo della strada, imboccando un sentiero secondario, dove i raggi lunari non riuscivano ad arrivare.
La tua corsa si interruppe bruscamente quando ti rendesti conto di avere la strada sbarrata da un immenso e cadente edificio.
Il cuore ti balzò in gola e le pupille dei tuoi occhi (C/O) si dilatarono ulteriormente, accarezzando con lentezza le mura grigie rovinate dalle intemperie.
Deglutisti nervosa, guardandoti le spalle, prima di inoltrarti in quella costruzione decadente, lasciando che l'oscurità avvolgesse le sue spire attorno al tuo corpo.
Sfilasti il cellulare (C/Cel) da una delle tasche dei pantaloni (C/P) che indossavi, accendendo la torcia ed illuminando il tuo cammino.

Osservasti l'ambiente circostante, un po' impaurita, un po' sollevata; ti trovavi in un edificio abbandonato e completamente sconosciuto, almeno a te, ma almeno eri sfuggita ad i tuoi inseguitori.

I soliti prepotenti che se la prendevano con i più deboli; avevi osato difenderti ed a loro non stava bene.
Pensandoci non era stata una buona idea quella di far scontrare il tuo poco delicato pugno sull'aggraziato nasino della "fidanzata" del capetto; ma gioivi.
Gioivi perché eri avevi fatto ciò che molti immaginavano di fare, ma nessuno ebbe mai il coraggio di eseguire.

Un sospiro lasciò le tue labbra, liberando il tuo corpo, almeno in parte, dalla tensione che avevi accumulato.
Ti inoltrasti nell'oscurità, lasciandoti avvolgere dalle tenebre.

Dopo un lungo periodo di cammino, un lieve squittio raggiunse le tue orecchie, facendoti sfuggire un urletto sorpreso.
Non avevi paura di quegli animaletti, semplicemente ti aveva colto impreparata.

Nonostante la corsa precedente non sentivo alcun affanno, questo poiché, anche se la pigrizia era parte del tuo essere, cercavi di tenerti in forma.

La torcia si soffermò su di un muro; una figura posta su di esso attirò la tua attenzione.
Incuriosita ti avvicinasti, sfiorando il simbolo con la punta delle dita; qualcosa scattò, poiché si aprì un varco che oltrepassasti, non senza un po' di esitazione.

Mai ti saresti immaginata quello che avevi di fronte.

Una sala illuminata a malapena, ma ricca di computer, monitor e numerose altre tecnologie.
Un sorriso ebete comparve sul tuo viso e lentamente ti avvicinasti alla postazione centrale.
Non eri un genio della tecnologia, ma adoravi i videogame, unica cosa che ti accostava a quel mondo quasi estraneo.
Tutti gli schermi mostravano un nero piatto ad eccezione di uno; ti sporgesti per leggere una semplice frase:
~Giovanni, sei lì?~

Ti lasciasti andare sulla comoda sedia, davanti ad una tastiera.
Attraverso lo schermo lucido notasti un altro dettaglio, a cui non avevi fatto caso fino a quel momento.
Su una stanza sedia, collegato a dei fili, c'era il corpo di un ragazzo disteso; sembrava immerso in un sonno profondo.

Ti avvicinasti a lui, osservandone la carnagione chiara e la folta capigliatura castana; era tutto suo, quel ben di Dio?

Gli punzecchiasti lievemente la spalla, nel tentativo di svegliarlo, senza riuscire ad ottenere il risultato sperato.

Forse dovrei andare via, pensasti.

Ma la curiosità era troppo forte.

Ritornasti alla tua precedente postazione, lasciando che il ticchettio provocato dalle dita che scorrevano velocemente sui tasti, raggiungesse le tue orecchie.

~Chi è Giovanni?~

Sbloccasti lo schermo del cellulare, guardando l'orario; segnava le 22.32 circa.

Dovevi tornare a casa.

Ti arrivò però la risposta, accompagnata da un "Bip"

~Con chi sto parlando?~

In fondo, non c'era nessuno ad aspettarti, a casa...

~Sono (T/N). Tu, invece?~

Eppure tua madre ti aveva sempre ripetuto di non parlare con gli sconosciuti...

Angolo Oscuro
Datemi da mangiare, nessuno si farà male.
Gnehehehehehe
Okay
La smetto
Questa storia è INTERAMENTE dedicata a creepypastakillercx
In onore dei suoi, finalmente raggiunti, 7000 Follower su Instagram✨💙
Brava GEMELLAH
Da quanto sono riuscita a notare, non ci sono altre Lorenzo x Reader
Quindi...
Si la smetto
Non sono brava in queste cose
Solo, GRANDE GEMELLINAH!
Continua così✨✨
Non so che altro dire-
Gnah...

This is my Universe {Lorenzo Ostuni x Reader}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora