Capitolo 2

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Appena entro in macchina non posso fare a meno di sorridere a Sasha e Alan, caspita, sembrano proprio simpatici e dolci, ma ancora non li conosco.
Mi sento davvero amata adesso, ormai era da tre anni che non provavo questa sensazione... si, i miei amici dell'orfanotrofio mi davano sostegno e calore, ma mai come un padre ed una madre, ma allontanò questi pensieri, che ormai appartengono al passato, da oggi si comincia da capo, voltiamo pagina e cambiamo vita.
Avevo in mente di chiedere a Sasha di iscrivermi ad una scuola di danza, da piccola amavo ballare, era una delle mie più grandi passioni insieme al disegnare, passavo giornate a danzare e a dipingere, anche mio padre amava disegnare, diceva che con un disegno si può arrivare al cuore delle persone, anche solo tenendo una matita tra le mani, si possono trasmettere emozioni;
Mi mancano le parole sagge di mio padre.
Comunque non intendo abbandonare la danza, chiederò un'iscrizione al più presto, ho in valigia le mie vecchie punte, magari sono amcira utilizzabili. A questo però penserò dopo, adesso voglio concentrarmi solo sulla mia radicale decisione di cambiare.
《Allora Emi...ehm...insomma... come stai?》chiede Sasha evidentemente imbarazzata. Non abbiamo molta confidenza, perché ovviamente ci siamo viste solo due volte con oggi, ma col tempo rimedieremo e faremo l'abitudine.
《Si, sto bene...sono felice, sono contenta che stiate dando il vostro affetto, è bellissimo davvero, grazie》dico io più gratificante possibile.
Intanto ad interrompere la nostra conversazione è Alan che dopo aver ringraziato i responsabili dell'orfanotrofio ci raggiunge in macchina.
《Pronte?》sussulta Alan
《Si!》rispondiamo in coro io e Sasha, rivolgendoci un sorriso.
***
Ho dormito per tutto il viaggio, beh, in fondo sono state tantissime ore e sono crollata dopo pochissima strada. Non so esattamente dove siamo, o quanto tragitto sia rimasto ancora da fare, ma quando mi affaccio dal finestrino vedo un'infinità di palazzi infinitamente alti illuminati e un sacco di gente per le strade, per cui deduco che ci troviamo a Chicago, caspita se è bella.
Dopo essermi stiracchiata per bene, la mia attenzione viene attirata da un'enorme struttura con un'insegna illuminata su cui vedo scritto 'American Rhytmh Center' cioè la più grande e famosa accademia di danza di tutta Chicago. Wow, da una vita, fin da quando ero piccola sognavo di entrare lì dentro, eccolo, il sogno di Emily Grace proprio davanti a me, cavolo che emozione.
Mia madre è stata qui per cinque anni, prima che nascessi io, era molto conosciuta, la ballerina più famosa e rinomata di Chicago, tanto che ancora oggi tutti sanno la sua storia, mi sento orgogliosa di essere sua figlia, e so che lei lo sa, anche se non è qui con me. Ho preso da lei la passione della danza.
I miei pensieri vengono purtroppo interrotti dall'aprirsi dello sportello di Alan, siamo arrivati? Si, siamo arrivati, Dio che emozione! La casa degli Staddis è enorme per sole tre persone, ma comunque accogliente e con un giardino curatissimo. Scendo dall'auto seguendo Alan che apre la porta procurando un leggero cigolio, ad attirare la mia attenzione è subito un ragazzo alto, robusto, dai capelli castani e gli occhi del medesimo colore.
Chi è? Ma soprattutto cosa ci fa in casa di Alan e Sasha?
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Spazio autrici:
Speriamo che questo capitolo vi piaccia, scusate il ritardo.
Secondo voi chi è il ragazzo anonimo alla fine? Fateci sapere cosa ne pensate!😘
_xoxome_

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