Quarto capitolo

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Quarto capitolo:
...e restai lì per qualche istante. Si erano fatte le quattro del pomeriggio e pensai che era meglio telefonare alla mamma e andare a finire i compiti di matematica. Per le poche volte che ero andata a Somma conoscevo solo la fermata del bus..mi sbagliavo. Presi la sacca e iniziai a camminare e pochi passi dopo mi persi. Presi il mio i-Phone , cercai nella rubrica il nome della mamma ma proprio quando stavo per premere il tasto "chiama" si spense. Il telefono era morto.Si stava facendo sera e speravo ormai nella paura ossessiva della mamma che l'avrebbe portata a pensare a sua figlia. D'altronde prima di uscire dall'auto le dissi che stavo con degli amici e che poteva stare tranquilla. Ero preoccupata. Si stava facendo sera e decisi di sedermi nella panchina, così da sentirmi più al sicuro. Proprio in quel momento si avvicinano due ragazzi dal volto scuro e con un cappuccio che copriva i loro occhi. Inizialmente li ignorai ma non potei, ad un certo punto notare che venivano verso di me. Ero spaventata. Iniziai a correre ma le loro figure leste mi raggiunsero subito. Uno di loro mi disse: «Sei così carina, andiamo in un posto appartato..» E si girò verso il compagno. Mi presero per le braccia e iniziarono a trascinarmi contro la mia volontà verso un vicolo buio. Si sentì ad un certo punto il rombo di un motorino. Mi chiusero la bocca. Un'altra figura che aveva un qualcosa di familiare si stava avvicinando. I miei occhi si spalancarono. Era Alex. Vedendomi iniziò a correre e arrivato ad un passo da me disse:« Lasciatela, ora» Loro con un far minaccioso si rifiutarono. A quel punto Alex sferrò un pugno sulla guancia di uno dei due. Mi venne da sorridere. Quel l'accento di felicità venne però spento da un pugno più forte sul mio ventre.I due corsero via. Avevo perso un po' i sensi ma riuscii a sentire Alex dire:« Quei due maledetti.. Quei due la pagheranno. Se dovesse succederle qualcosa giuro che che la pagheranno!» Ormai seguivo la vicenda solo con le orecchie. Mi fa salire sul motorino e parte. Forse dovevo non fidarmi eppure con lui mi sentivo protetta, da tutto e da tutti...

Urban strangers || Alessio Iodice Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora