...Mi ritrovai solo qualche istante dopo su un divano, ricordo le immagini con colori sfocati delle tende. Alzai poi la testa e vidi un volto nuovo, un volto di una signora. Anche se non l'avevo mai vista prima aveva qualcosa di familiare. Per capire meglio dico:« Dove mi trovo, e lei , lei chi è?» La donna fece una smorfia sorridente che dava tanta dolcezza ed esclama:« Sono la madre di Alex. Stai meglio?» Un po' sbalordita annuisco. Lei continua :« Vado a chiamare mio figlio. È stato fin'ora qui con te e solo pochi minuti fa è andato a riposarsi. Adoravo l'accento della sua voce. Riappoggiai la testa sul cuscino e non feci in tempo a chiudere le palpebre che sentii la voce di Alessio:« Ehi, ciao. Stai meglio? Ho chiamato tua madre e fra poco sarà qui». «Grazie!» Risposi. Accennai ad un sorriso. Lui ricambiò. Era un momento magico che data la mia sfiga venne interrotto dal suono del campanello. Entrò la mamma che con aria da psicopatica si avvicinò e mi baciò sulla fronte, dopodiché andò verso Alex e lo abbracciò. Rimasi a bocca aperta. Lui no e contraccambiò, con tanta sicurezza il gesto d'affetto. Dopodiché iniziò a parlare con la signora dalla voce splendida. Mi alzai e e quando stavo per prendere la sacca Alex mi dà un pezzo di carta dicendo:« Questo è il mio numero. Se ne avrai bisogno chiama pure» Sorrisi nuovamente. Tornata a casa mi addormentai fregandomene dei compiti di matematica...