Pillows of dead

14 ottobre 2015

Morte.
La stessa che ha preso lui e mio fratello.
Le uniche persone che mi erano rimaste.
Le uniche persone che mi facevano stare bene.
Le uniche persone che davano un senso alla mia misera vita.
Forse le dovrei raggiungere.
Non farebbe differenza a quei due stronzi che hanno messo in vita me e Billy.
Come non se ne fregavano di lui quando era in vita, così è rimasto quando si è ammazzato.
Se mi ammazzo anch'io non farebbe differenza.
Un colpo, un ultimo secondo per ripercorrere tutta la tua vita, e poi il nulla, il buio. O la luce, credo. Dipende.
Io non la vedrò mai la luce.
Per un attimo nella mia vita ci è stata.
Quando nella mia vita sono apparsi quei occhi grigi. Quando nella mia vita è apparso Chris Myer.
Non mi scorderò mai il tocco delle sue mani, delle sue labbra perfette, dello sguardo intenso con cui mi guardava dal primo momento che mi ha visto.
Non mi scorderò mai neanche le ultime parole che mi disse e lo sguardo che mi rivolse prima che i suoi occhi diventassero vitrei e il suo corpo inerme.
Anch'io ero in situazioni gravi, ma me la sono cavata. Lui no.
Dopo quell'incidente ho visto il fratello solo una volta, al funerale di Chris.
Dopo di che non si è saputo più nulla di lui.
O forse sono io che non so più niente.
Non rispondo più alle chiamate dei Myer e non li vengo più a trovare.
Non ce la faccio.
Mi farebbero tornare in mente i bei ricordi con lui.
E ricordare fa male. O almeno a me.
È già successo una volta in cui mi sono capitate delle foto con Chris, e ricordando, sono impazzita.
Uniche cose che ricordo: il forte rumore dell'ambulanza che si avvicinava, e l'intenzione di esalare l'ultimo respiro.
In seguito mi sono ritrovata su uno stupido lettino dell'ospedale, e nessuno accanto. Neanche un fiore. Neanche una stupida lettera con "rimettiti presto". Credo che si faccia così di solito. Ma d'altronde anche dopo l'incidente nessuno mi è venuto a trovare. Neanche i miei genitori. Sicuramente perché erano troppo occupati a riempirsi di alcool.