Capitolo 10

231 32 6
                                    

"Il mondo è virtuale. Il pericolo è reale".

Così cominciava una delle mie trilogie preferite, Virtnet Runner. È questo il pensiero con cui mi sveglio il giorno dopo, cominciando il mio turno di guardia. Anche se è buio e nessuno può trovarci, ho lo stesso paura che qualcuno scopra il nostro nascondiglio, o meglio, covo. Mi siedo su una colonna portante dell'edificio, già con un coltello in mano nel caso ci fosse qualche Favorito in agguato. Osservando l'edificio, mi rendo conto di quanto Capitol City sia bella e sfarzosa. Gli archi, i materiali. Poi mi ricordo che per costruirla sono morti tantissimi uomini e donne e mi sento in colpa.

Ad un certo punto, sento uno scroscio. Mi guardo attorno, cercando qualche eventuale Favorito, ma sono più silenziosi e furtivi. Poi capisco cos'è quello scroscio. Lo capisco dalla luce nel cielo plumbeo. Sono fulmini. Infatti cominciano a cadere su di noi, sul nostro accampamento. Sveglio i miei compagni, prendiamo le nostre cose e cominciamo a correre.

Ci colpiscono con la precisione di Chrystal e Coraline messe insieme. Quindi molto letali. Un fulmine mi colpisce vicinissimo, ma un attimo prima, io mi sposto. Però una parte della mia giacca è andata. Sento una puzza di bruciato e, a malincuore, scopro che mi ha strinato i capelli. I fulmini aumentano sempre di più. Uno colpisce Emily. La vedo che si ferma e che i suoi occhi diventano vitrei. Poi crolla al suolo. Anche se non la conosco molto, non posso abbandonarla là. Torno indietro e la prendo tra le braccia. I miei compagni hanno trovato un rifugio ed entro all'ultimo momento, mentre un ultimo fulmine mi raggiunge, ma non mi colpisce molto.

Controlliamo quello che ci è rimasto. Un po' di frutta secca, strisce di manzo e altra roba. Le armi ce le abbiamo tutte, a parte l'arco di Allison e le lance di Thomas. Sicuramente sarà morto qualcuno. Infatti adesso si sentono cinque colpi di cannone. Emily fortunatamente si risveglia. Siamo rimasti solo in diciannove. Ricominciamo a dormire, ma comincia a piovere. Pioggia. Acqua. Metto fuori le mani a coppa, e controllo l'acqua. Sto per berla quando due colpi di cannone risuonano nell'aria. È l'acqua che li ha uccisi. Veleno, penso. Siamo in diciassette. All'improvviso arriva una capsula. Uno sponsor. Strappo il coperchio e dentro troviamo cibo, un paio di coltelli e acqua potabile per tutti. Improvvisamente sentiamo delle urla. Questi sono i Favoriti. Sento le loro voci. Coraline, Ryan. Tornano verso un edificio illuminato come le strade capitoline. Il loro covo. Pensandoci e ripensandoci bene, capisco che il loro covo contiene molte armi. Per noi.

Perchè il loro covo è il Centro d'Addestramento.

100th Hunger GamesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora