Mi chiamo Lilly e ho 24 anni vivo a New York con la mia famiglia ma precedentemente vivevo in Inghilterra.
Oggi vi voglio parlare di un mondo che nessun essere umano a parte me ha mai visto.
Un luogo fantastico magnifico ma isolato dal mondo.
Sto parlando del Regno Invisibile.È successo tutto nove anni fa quando avevo 15, io e la mia famiglia eravamo in un aereo che ci avrebbe portato nella nostra nuova casa a New York.
Mia sorella Erika dormiva beatamente accanto a me inconsapevole di cosa sarebbe successo.
Eravamo in cielo solo da trenta minuti quando il capitano chiese la nostra attenzione , anche Erika si era svegliata, il pilota ci disse che un tifone si era messo in mezzo al nostro percorso e avremmo dovuto entrarci.
Tutti avevano paura, alcuni perfino coi cellulari chiamavano a casa per dire che volevano bene ai loro genitori o ai loro famigliari.
Erika aveva solo due anni non sapeva cosa significasse la parola "TIFONE" così le dissi di non preoccuparsi e così si riaddormentó.
Io mamma e papà la guardevamo dormire, avremmo volto essere come lei tranquilla e serena.
Il capitano disse di allacciarsi le cinture e di indossare i giubbotti di salvataggio se ci fossimo schiantati addosso all'Oceano Atlantico.
Iniziò tutto a vibrare,il cielo si faceva sempre più scuro, dal finestrino si potevano vedere i lampi che toccavano l'Oceano e lo coloravano di un viola acido.
Poi un esplosione,vidi che l'ala destra dell'aereo era in fiamme, stavamo andando sempre più giù.
Svegliai Erika e la strinsi forte a me per proteggerla , mia madre e mio padre anche loro si abbracciavano forti ,tutti urlavano.
<<Erika!>> dissi urlando lei piangeva e singhiozzava <<ti voglio bene>> lei mi guardò le sue lacrime le secndevano dal volto pallido <<Ann.....>>non fece in tempo di finire la frase che ci fu un impatto.
Tutto tremava le luci erano saltate e il corridoio iniziava a riempirsi d'acqua.
E poi non so perché ma mi ritrovai in fondo all'Oceano.
Riuscivo ad intravedere dei pezzi di aereo così lasciai andare Erika che era svenuta ,così sarebbe riemersa in superficie e avrebbe potuto respirare
Guardai il suo corpicino che scompariva sempre di più e poi chiusi gli occhi.