Il suo nome è Francesco,uomo spassoso e con un certo fascino. Sembra facile come persona,ma conoscendolo non lo è tantissimo quanto io credevo.
Tante volte mi ha illuso facendomi credere che fosse nell'oscurità più totale di quanto mi stava accadendo e io ogni volta credevo che veramente non capisse e per questo,mi sono allontanata per un attimo da lui. Non capivo a che gioco stesse giocando. credevo semplicemente che non fosse i grado di capirmi. Questo pensiero mi distruggeva come adesso mi distrugge l'averlo sottovalutato e aver pensato che non fosse in grado di capire la figlia. Quando capii che aveva semplicemente lasciato fare a me....volevo solo abbracciarlo ma non ho avuto il coraggio; temevo di perdermi in quell'abbraccio che poteva risultare anche troppo caldo. Non volevo sembrare troppo bisognosa di abbracci. Non dovevo sembrare diversa dal solito.
spesso mi fermo a guardarlo cercando di capire com'è fatto,a cosa pensa e che cosa prova,ma quello che vedo e solo una faccia con degli occhiali. Non riesco ad andare oltre. non riesco a capire cosa sente o prova,riesce spesso a tenermeli nascosti. Li mette tutti dietro un sorriso bastardo. un sorriso amaro,pieno di tristezza magari. Una sola volta sono riuscita a vedere cosa privava.
Occhi rossi e lucidi,faccia a terra e umore nero. La morte di un caro. Voleva nascondersi,ma non ci riusciva. Era tanta la voglia di piangere. Anche i grandi hanno i loro momenti,che siano di tristezza,di cazzaggio.....tutto questo solamente perchè quello che ci rende diversi dai grandi è l'Età. nient'altro. Poi crescendo si diventa uguali.
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Io E Le Mie Paure
General FictionTutti abbiamo delle paure,e queste paure devono essere superate senza l'aiuto di nessuno.