Mio padre.

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Il suo nome è Francesco,uomo spassoso e con un certo fascino. Sembra facile come persona,ma conoscendolo non lo è tantissimo quanto io credevo. 
Tante volte mi ha illuso facendomi credere che fosse nell'oscurità più totale di quanto mi stava accadendo e io ogni volta  credevo che veramente non capisse e per questo,mi sono allontanata per un attimo da lui. Non capivo a che gioco stesse giocando. credevo semplicemente che non fosse i grado di capirmi. Questo pensiero mi distruggeva come adesso mi distrugge l'averlo sottovalutato e aver pensato che non fosse in grado di capire la figlia. Quando capii che aveva semplicemente lasciato fare a me....volevo solo abbracciarlo ma non ho avuto il coraggio; temevo di perdermi in quell'abbraccio che poteva risultare anche troppo caldo. Non volevo sembrare troppo bisognosa di abbracci. Non dovevo sembrare diversa dal solito. 
spesso mi fermo  a guardarlo cercando di capire com'è fatto,a cosa pensa e che cosa prova,ma quello che vedo e solo una faccia con degli occhiali. Non riesco ad andare oltre. non riesco a capire cosa sente o prova,riesce spesso a tenermeli nascosti. Li mette tutti dietro un sorriso bastardo. un sorriso amaro,pieno di tristezza magari. Una sola volta sono riuscita a vedere cosa privava. 
Occhi rossi e lucidi,faccia a terra e umore nero. La morte di un caro. Voleva nascondersi,ma non ci riusciva. Era tanta la voglia di piangere. Anche i grandi hanno i loro momenti,che siano di tristezza,di cazzaggio.....tutto questo solamente perchè quello che ci rende diversi dai grandi è l'Età. nient'altro. Poi crescendo si diventa uguali. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 02, 2016 ⏰

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